da Royalsapphire » 03/06/2014, 19:20
Valeriana officinalis
La Valeriana officinalis deriva dal latino, "valère", che significa "star bene".
E' l'estratto totale che ha potere farmacologico. Nessuno dei suoi componenti è capace di riprodurre singolarmente gli effetti del fitocomplesso intero.
Droga: Rizomi (radici che penetrano il terreno orizzontalmente, a differenza delle comuni radici, che lo penetrano verticalmente sino a radicarsi in profondità).
Grossi problemi sulla preparazione della droga, perché risente delle temperature alte (infatti oggi si può ricorrere al congelamento della radice che permette di non alterare troppo la composizione.
Anche la conservazione danneggia la droga e, pertanto, questa non si può conservare per lunghi periodi (una volta aperta la confezione).
Principi attivi (PA): Fitocomplesso ricchissimo:
_Olio essenziale contenente:
a) monoterpeni: esteri del bornèolo
b) sesquiterpeni: acido valerenico e acetossivalerenico (usati come marker di riconoscimento perché specifici della Valeriana officinalis)
c) glicole kessilico
d) valeranone e valeranale
_Monoterpeni biciclici: esteri dell'acido valenico: valeopotriati (valtrato e diidrovaltrato) che, se la droga viene trattata al alte temperature, vengono trasformati nei c.d. "baldrinali". Questi valeopotriati sono infatti molto instabili per il loro gruppo epossidico, quindi si decompongono facilmente con le temperature di essiccamento formando questi baldrinali, meno attivi farmacologicamente, ma pur sempre attivi. Quindi, un estratto più ricco in valeopotriati che in baldrinali è considerato più pregiato proprio perché più potente.
_Aminoacidi: GABA e Glutammina ad elevate concentrazioni. Ma poiché il GABA non attraversa la BEE si può dire che è la glutammina a contribuire all'effetto tranquillante (la quale passa la BEE) e dal momento che è il precursore dello stesso GABA (principale neurotrasmettitore inibitore a livello centrale. I farmaci che ne esaltano l'effetto sono BDZ e barbiturici).
AZIONI FARMACOLOGICHE
[Sembra siano dovute principalmente ai sesquiterpeni]
1) Azione sedativo-ipnotica: Con meccanismo sconosciuto, inibisce la ricaptazione e il catabolismo del GABA con risultante amplificazione dell'effetto sedativo (azione dei sesquiterpeni).
Chiaramente la differenza di un ansiolitico e di un ipnotico sta nella dose.
In vitro è stato notato il legame ai recettori GABA A nel sito delle BDZ (benzodiazepine) e ai recettori A2 adenosinici (antagonizzati dalla caffeina), infatti l'adenosina ha un effetto deprimente il SNC.
2) Azione spasmolitica: (quest'azione accompagna quasi tutte le droghe sedativo-ipnotiche, ovvero Valeriana, Passiflora, Eschscholtzia, Melissa e Camomilla). Azione che fa rilasciare la muscolatura liscia e quindi circoscritta all'apparato respiratorio e digerente. Ciò è utile contro la somatizzazione dell'ansia (ansia-> crampi allo stomaco = dolore fisico).
Tale azione sembra più spiccatamente provenire dal valtrato e dal diidrovaltrato, ma proviene anche dai sesquiterpeni.
TOSSICITA'
1) Controindicata in gravidanza e allattamento.
2) Controindicata nei cardiopatici.
3) Non assumere insieme al vino per probabile effetto additivo.
4) Non assumere prima di un intervento chirurgico perché potenzierebbe l'effetto dei barbiturici (usati spesso come preanestetici).
5) Non abusare della droga perché potrebbe portare a un calo di tenzione.
IMPIEGO
Blanso sedativo (i preparati con una più alta concentrazione di valeopotriati sono farmacologicamente più attivi).
FORMA FARMACEUTICA IN COMMERCIO
Estratto secco standardizzato in capsule o compresse, infusi e tinture (sappiate che da 50 mg a 250 mg si ha un effetto variabile, rispettivamente ipnotico e sedativo).
Il Caso del Kava-kava
E' una radice dalla notevole azione ansiolitica utilizzata continuamente in India dove, per tradizione, si consuma sotto forma di estratto acquoso, cioè di infuso.
Quando il mondo occidentale se n'è interessato, l'ha messo sul commercio sotto forma di estratto idroalcolico, al 70% di alcohol, ottenendo così un prodotto completamente diverso e addirittura... tossico! Perché nell'alcohol passavano anche i c.d. "kavalattoni" fortemente epatotossici perché riescono a degradare gli enzimi ad attività antiossidante ed epatoprotettiva. Ciò ha condotto a casi di morte e il prodotto è stato ritirato.
Questo è l'esempio lampante di come, se si stravolge l'uso tradizionale si può andare incontro a tossicità.
Chamomilla recutìta - Matricaria chamomilla
[C'è un legame con la Calendula, antiinfiammatoria]
NB: Un olio essenziale è molto attivo e ha un forte potere di penetrazione (perché lipofilo), quindi va usato a piccole dosi e mai da solo (cioè puro), ma va semplicemente diluito, infatti viene sempre venduto in piccole boccettine.
FAMIGLIA
Asteraceae >> famiglia particolarmente coinvolta negli attacchi allergici.
DROGA
Essenziera, costituita dai capolini fioriti: olio essenziale (che quindi viene estratto per distillazione in corrente di vapore perché come doroga è termolabile).
PRINCIPI ATTIVI (PA)
Distinguiamo due grossi gruppi: PA lipofili e PA idrofili. Quindi sappiate che quando facciamo un infuso, estraiamo solo quelli idrofili.
Componenti idrofili:
1) Aminoacidi: Triptofano
2) Sesquiterpeni: alfa-bisabololo, farnesolo.
3) Monoterpeni: alfa-pinene, beta-cariofillene.
4) Matricina, che è un proazulene non volatile e incolore, che durante la distillazione si trasforma in camazulene, di colore azzurro.
Si possono ottenere però anche oli essenziali incolore; ciò vuol dire che sono stati ottenuti con altre metodiche da cui non si è liberato il camazulene.
Componenti lipofili:
1) Flavonoidi: apigenina (aglìcone dell'apigetrina; solo il Luppolo non contiene apigenina), luteolina, quercitina e rutina legate o libere.
2) Tannini.
3) Mucillagini: xiloglucorani (polisaccaridi, ovvero fibre idrosolubili); le mucillagini proteggono la parete gastrica e quindi sono utili contro gli attacchi d'ansia.
4) Cumarine (glicosidi cumarinici; si tratta di fenoli semplici): camilline.
Azioni farmacologiche delle camilline:
1. Antiinfiammatoria
2. Spasmolitica
3. Anticoagulante
4. Fotosensibilizzante
5. Antiossidante
6. Epatoprotettiva
7. Inibente la 5-alfa-reduttasi
N.B. 1] L'Artemìsia còtula è una pianta molto simile alla Camomilla che infesta spesso la sua coltivazione; contiene inoltre un allergene, l'antecotulìde, che risulta presente nella Camomilla in seguito alla contaminazione con Artemìsia còtula.
N.B. 2] Un droga di buona qualità è costituita dal capolino INTERO (non frantumato) ed è senza pezzi di foglie o gambo.
L'essiccamento è un processo delicato perché deve avvenire a temperatura molto bassa o altrimenti si rischia di perdere l'essenza.
AZIONI FARMACOLOGICHE PRIMARIE
1) Contrariamente alla sua fama sedativo-ipnotica, tali azioni non sono affatto le principali! Infatti la principale azione della Camomilla è quella SPASMOLITICA . I maggiori responsabili dell'azione spasmolitica sono l'alfa-bisabololo e le camilline.
2) Anti-infiammatoria, sempre da parte degli stessi di cui sopra che inibiscono la COX e la LOX; sembrano inibire anche l'NF-KB. Pare che anche il camazulene inibisca la liberazione di istamina e che quindi abbia effetti antiallergici, nonostante sia risaputo che molti soggetti sono allergici alla camomilla.
3) Antiossidante e scavenger (anti radicali liberi) da parte dei polifenoli.
AZIONI FARMACOLOGICHE SECONDARIE
4) Azione sedativo-ipnotica da parte della sola apigenina la quale è una BDZ-like perché va a legare il sito delle benzodiazepine sul recettore GABA A.
5) Azione antidepressiva dovuta al suo contenuto in triptofano.
6) Azione antimicrobica, espettorante e anticatarrale dovute alla componente terpenica (alfa-bisabololo) e al camazulente. ES: E' attiva contro Candida e Trichomonas vaginalis.
7) Digestiva per i tannini.
8) Antitumorale (per l'inibizione della LOX); azione ancora in studio.
IMPIEGO:
_Nei disturbi gastro-intestinali come gastrite e meteorismo per l'azione spasmolitica e per l'azione protettiva delle mucillagini.
_Nei dolori mestruali per il blocco delle prostaglandine (soprattutto PEG2 che ha un grosso ruolo a livello dell'utero).
USO TOPICO:
_Nella cute infiammata, irritata o infetta (ad esempio ad esempio al collo dell'utero).
TOSSICITA': Allergia.
FORMA FARMACEUTICA: Infusi, tinture, macerati, estratto secco, colliri, pomate...
Passiflora incarnata - Fiore della passione
Questa è una pianta studiatissima tutt'oggi.
DROGA: Tutta la parte aerea: foglie, fiori, frutti.
Una droga di qualità dovrebbe contenere lo 0,3% di flavonoidi espressi in iperoside.
PA:
1) Alcaloidi armenici: armàno, armìna e armòlo -> questi sono tossici, infatti sono presenti pure nell'LSD.
2) Flavonoidi: Cresìna, apigenina e iperosìde.
3) Derivati pirònici: maltòlo.
AZIONI FARMACOLOGICHE:
1) Sedativo- ipnotiche, con una contraddizione dovuta agli alcalodi armenici che sono degli stimolanti centrali, quando invece la droga è deprimente.
Sappiate che il maltòlo ha azione sedativa ma è presente in concentrazioni moltopiccole (lo 0,05%).
I flavonoidi hanno azione sedativa; la cresìna si è visto avere azione BDZ-like; anche questa però si trova presente in piccole concentrazioni.
2) Azione spasmolitica (che giustifica l'ampio raggio di azione).
IMPIEGO TERAPEUTICO:
_Nel divezzamento da nicotina (perché attenua la sindrome di astinenza)
_Nel divezzamento da oppioidi associata alla Clonidina (stupefacente).
_Nell'ansia.
FORMA FARMACETUICA:
Dall'infuso ai diversi tipi di estratto.
CURIOSITA':
L'appellativo "fiore della passione" le fu dato dai gesuiti perché alcune parti della pianta ricordano gli oggetti usati per far soffrire Cristo (quindi si riverisce alla Passione di Cristo). Es: La corona di spine.
Eschscholtzia californica
DROGA: Parti aeree e radici
P.A:
_Alcaloidi: La droga è un concentrato di alcaloidi, quali la cheleritina, dalla struttura benzofenantrenica e isochinolinica.
_Flavonoidi: rutina, quercitina, apigenina.
AZIONI FARMACOLOGICHE:
_Sedativo-ipnotica: per alcuni alcaloidi è stata trovata in vitro la capacità di prolungare il legame del GABA ai suoi recettori.
2_ La cheleritina inibisce la COMT, l’enzima che catalizza la degradazione delle catecolamine; questo è un controsenso perché il prolungato effetto delle catecolammine potenzia il simpatico con conseguente azione eccitatoria.
3_Azione spasmolitica dovuta sempre alla cheleritina.
TOSSICITA’:
Sconsigliato l’uso prolungato di Eschscholtzia a causa delle possibile interazioni e interferenze col ritmo cardiaco dal momento che questi potenzia il sistema adrenergico che ha i suoi recettori anche sul cuore -> forse ciò spiega come mai questa droga è poco diffusa.
Chiaramente è sconsigliato l’uso in gravidanza e allattamento.
FORMA FARMACEUTICA:
Estratto idroalcolico titolato in chelatina. Ciò perché i PA da estrarre sono solubili in alcohol.
Melissa officinalis
Detta anche: Erba cetronella (perché se si strofinano le foglie, queste emanano un forte odore di limone)
Melissa è una parola che viene dal greco e che vuol dire ape / dolce.
DROGA: Foglie disseccate raccolte prima della fioritura.
PA:
1_ Oli essenziali: sesquiterpeni quali beta-cariofillene, citrale, citronellale e geranale.
2_ Ac fenolici: acido rosmarinico, caffeico e clorogenico.
3_ Flavonoidi: quercitina, luteolina e apigenina.
AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_ Sedativo-ipnotica dovuta all’olio essenziale.
2_ Spasmolitica (e dunque anti-ulcerogenica, va bene quindi contro la gastrite nervosa) dovuta all’olio essenziale.
3_ Battericida, espettorante e anticatarrale dell’olio essenziale.
4_ Antivirale, efficace contro l’herpes virus (labiale e genitale) dovuta ai polifenoli.
5_Antitiroidea: dovuta all’inibizione della liberazione del TSI (Immunoglobulina Stimolante la Tiroide) che libera il TSH (ormone stimolante la tiroide; ormone che provoca la malattia di Grave (ovvero l’Ipertiroidismo= iperattività della ghiandola tiroidea). Il Fucus vesiculosus che vedremo prossimamente, stimola la tiroide come il TSI.
6_ Azione antiossidante dei polifenoli (molto importate, infatti la ritroviamo nell’argomento dei RL. -> azione scavenger VS perossidazione lipidica e ossidazione delle LDL.
7_ Probabile azione preventiva il morbo di Alzheimer per il potere antiossidante degli acidi fenolici e per l’azione anticolinesterasica del geraniale.
TOSSICITA’ :
_L’olio essenziale non deve mai essere usato ad alte concentrazioni perché può dare profonda depressione.
_Chiaramente non può assumerla chi soffre di ipotiroidismo.
USO TERAPEUTICO:
1_In caso di ipertiroidismo.
2_Nell’ansia e nell’insonnia; può aiutare assumerlo in caso di somatizzazione dell’ansia in gastrite nervosa.
3_Contro l’herpes virus come uso topico.
4_Contro attacchi d’asma e allergici per l’azione spasmolitica.
FORMA FARMACEUTICA:
_Infuso (per attacchi d’asma).
_Estratto idroalcolico ed estratto secco sotto forma di pomata in caso di herpes virus.
_Tintura madre (in caso di attacchi d’asma).
N.B: La famosa “Acqua di Melissa” è una preparazione tradizionale usata per colmare lo stato d’animo delle donne in menopausa. Ha anch’essa azione spasmolitica naturalmente.
La sua preparazione consiste nel distillare l’estratto idroalcolico.
Humulus Lupulus – Luppolo
Noto come l’ingrediente amaro della birra
FAMIGLIA: Cannabaceae
E’ una pianta dioica (individui maschili distinti da quelli femminili come il Ginkgo).
DROGA: Infiorescenze femminili dette “coni” che contengono delle ghiandole che secernono il luppulino, una oleoresina.
Quelle maschili producono solo polline.
PA:
_Olio essenziale: es. Beta-cariofillene
_Sostanze resinose amare: umulone e lupulone, derivati dal floroglucinolo, molto instabili e quindi si ossidano (decompongono) o per calore o per reazioni enzimatiche dando, come prodotto finale, il metilbutenolo , alcohol volatile che si forma per loro ossidazione! Questo si libera quindi sempre più all’aumentare del tempo di conservazione della droga.
_Fitoestrogeni: 8-preniluaringenina.
_Flavonoidi: quercitina
AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_ Azione sedativo-ipnotica: l’azione principale si ha grazie alla formazione di metilbutenolo per metabolizzazione epatica. Questo, essendo un alcohol fortemente volatile deprime l’SNC se inalato; ciò spiega l’uso popolare di mettere le sue infiorescenze sotto il cuscino per migliorare la qualità del sonno.
Invece, probabile effetto euforizzante se la droga viene fumata, essendo della famiglia delle Cannabaceae.
2_ L’8-preniluaringenina è il fitoestrogeno più potente di cui oggi si disponga in campo fitoterapico. I fitoestrogeni sono molecole che hanno la capacità di legare i recettori beta per gli estrogeni. E funzionano da agonisti o da antagonisti a seconda che ce ne sia un eccesso o un difetto nell’organismo, per modularne e quindi equilibrarne le quantità.
Sono utilissimi nella menopausa perché alleviano i sintomi: alterazioni vasomotorie, cambiamenti di umore e degradazione della matrice ossea (osteoporosi).
Oltre al Luppolo, un’ottima fonte di fitoestrogeni sono i legumi e i mirtilli. Ricordiamo che i fitoestrogeni (come gli estrogeni di estrazione chimica) sono assunti per curare squilibri ormonali.
3_ Azione antimicrobica e batterio-statica (cioè ferma la riproduzione dei batteri senza uccidere quelli già esistenti), sfruttata per conservare la birra. Tale azione è dovuta all’olio essenziale e alle sostanze resinose amare.
4_Digestivo (eupeptico) per le sostanze resinose amare e per i tannini.
TOSSICITA’:
_Non usare in concomitanza di contraccettivi orali.
_Può dare dermatite da contatto.
_Possibile disturbo del ciclo mestruale.
_VIETATO in gravidanza per la presenza dei flavonoidi e dei fitoestrogeni; questi ultimi potrebbero interferire con lo sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile, come è stato dimostrato per un estrogeno di sintesi che è il dietilstilbestrolo.
FORMA FARMACEUTICA:
Infuso, tintura, estratto secco.
Biancospino
DROGA: Foglie e sommità fiorite
PA: Abbiamo un grande fitocomplesso:
_1 Glucosidi flavonoidi: Vitexìna, Iperosìde, apigenina, quercitina, luteolina e rutina.
_2 Tannini catechici (o proantocianidìne) dall’azione sedativa e antiossidante.
_3 Triterpeni: acido ursolico (dall’attività antimicrobica, antiossidante e antiinfiammatoria)
_4 Acidi fenolici: acido caffeico, cinnamico (dall’azione antiinfiammatoria)
_5 Ammine cardiotoniche: acetilcolina, colina e tiramina (quest’ultima la troviamo anche nel Citrus).
AZIONI FARMACOLOGICHE:
_Cardioprotettiva da parte di ammine e polifenoli: meccanismo d’azione: l’effetto è dovuto all’azione combinata dei flavonoidi e delle ammine. Stimolando i recettori beta-adrenergici si ottiene l’effetto 1) vasodilatante sulle coronarie (prevenendo gli attacchi di angina), 2) inotropo positivoe cronotropo positivo sul cuore (con conseguente azione antiaritmica). L’azione inotropa positiva è dovuta all’inibizione del cAMP-fosfodiesterasi da parte dei flavonoidi con conseguente aumento di cAMP (che si traduce in aumento di forza di contrazione). Inibendo gli enzimi degradanti il cAMP a livello delle cellule cardiache e muscolari lisce vasali, abbiamo un effetto inotropo positivo e una vasodilatazione arteriosa e venosa. Tali enzimi riducono il cAMP in AMP.
L’azione antiaritmica si ha grazie all’azione inotropa positiva in cui si ha il prolungamento del periodo di refrattarietà.
In vitro, il biancospino ha mostrato la capacità di inibire il TXA2 con effetto antiaggregante piastrinico.
_Coronarodilatatrice.
_Sedativo-ipnotica dovuta alle catechine: sfruttata contro l’eretismo cardiaco (ansia sotto forma di aritmia cardiaca).
_Ipocolesterolemizzante: Perché aumenta i recettori trans-membrana per le LDL (up-regulation).
_Azione antiossidante dovuta ai polifenoli: Ciò conferisce protezione contro il rischio di ossidazione delle LDL; un colesterolo LDL elevato è un importante fattore di rischio per l’aterosclerosi, ovvero è una protezione contro il rischio cardiovascolare, ciò aiutato dall’aumento dei recettori per le LDL.
N.B: L’azione del Biancospino non è immediata, ma si instaura lentamente con l’uso prolungato.
La durata del trattamento infatti, non deve essere inferiore alle 6 settimane.
Oltre che per l'ipertensione, il biancospino viene impiegato come trattamento naturale per coadiuvare il miglioramento di situazioni come: l'ansia, l'insonnia, attacchi di panico e molte altre altre... Il biancospino è un tipico arbusto che può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero che può raggiungere dai 5 ai 15 metri di altezza e produce piccole bacche rosse scuro o nere che sono ampiamente riconosciute per le loro proprietà benefiche, spesso impiegate anche dalla medicina omeopatica, in prodotti erboristici e cosmetici con svariate finalità.
I fiori e le foglie del biancospino sono ricchi di flavonoidi che sono noti e potenti antiossidanti che spazzano letteralmente via i radicali liberi, inoltre hanno anche proantocianidoli che, sempre della famiglia dei flavonoidi, hanno funzioni cardioprotettiva e sedativa.
Benefici delle bacche di biancospino
Il biancospino deve il suo effetto in maniera particolare alle sue bacche, che fin dall’antichità vengono definite come “un toccasana per il cuore e un incentivo per viver bene”, e nella medicina tradizionale vedevano il loro maggior impiego nei confronti delle malattie cardiovascolari come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca, il battito irregolare, gli attacchi di cuore e gli ictus provocati dall’indurimento delle arterie.
Anche al giorno d’oggi le proprietà terapeutiche del biancospino sono ampiamente riconosciute in tutto il mondo ed i trattamenti che prevedono l’impiego delle sue bacche sono considerati sicuri e funzionali, ideali per diversi motivi:
I benefici al sistema cardiovascolare del corpo sono eccezionali, dato che ne aumentano la produttività e la salute in modo sorprendente, aiutandolo a prevenire l’ostruzione delle arterie ed i possibili problemi che ne derivano, migliorando il battito cardiaco e regolandone le palpitazioni;
Il biancospino è ricco di proprietà antiossidanti, che si dimostrano una valida arma contro l’attacco delle molecole di radicali liberi che affliggono il corpo e le sue cellule, mutandone la forma da positiva a negativa e cancerosa per l’organismo. I tessuti cellulari compromessi possono realmente aumentare il rischio di malattie terminali come il cancro o i vari tumori che colpiscono il corpo. Le qualità antiossidanti delle bacche di biancospino prevengono anche la formazione di colesterolo nelle arterie, che si presentano come delle placche che impediscono la corretta circolazione sanguigna, fattore alquanto pericoloso per il cuore, ma anche per tutto il sistema in generale.
L’aumento del flusso di sangue derivato dall’effetto del biancospino sull’apparato cardiovascolare permette la dilatazione dei vasi di flusso, ricucendo il colesterolo LDL (quello malsano per l’organismo) prevenendo il diabete e l’accumulo di grassi in tutto il corpo, fattore che può risultare interessante per le persone in sovrappeso.
Possibili effetti collaterali e controindicazioni del biancospino
Gli effetti collaterali a seguito dell’impiego del biancospino come tonico naturale sono piuttosto rari dato che generalmente questa pianta officinale viene considerata sicura, che rispetta tutte le esigenze e gli equilibri presenti all’interno dell’organismo: occasionalmente alcuni individui hanno denunciato qualche sintomo come sonnolenza, annebbiamento e sudorazione eccessiva dopo aver assunto le bacche o gli estratti di biancospino, situazione probabilmente dovuta ad un sovradosaggio della sostanza o ad una particolare forma d’allergia nei confronti del biancospino e le sue proprietà.
Frutti ed infuso di biancospino
Questi possono essere usati come rimedio naturale per insonnia e difficoltà di dormire e concentrazione oppure come ricostituente ad esempio con un Infuso di biancospino la cui preparazione è molto semplice, basta versare 1/4 di litro di acqua bollente su 1 cucchiaio di fiori di biancospino tritati e filtrare dopo 15 minuti. Berne non più di 2-3 tazze al giorno.
Biancospino e stitichezza
Il biancospino è un valido rimedio naturale contro la stanchezza e l'aritmia: è sufficiente versare 1 tazza d'acqua calda su 2 cucchiaini dì foglie e fiori e filtrare dopo 15-20 minuti e bere l'infuso tutti i giorni per almeno 4-6 settimane.
Tintura di biancospino
Il biancospino ha diversi altri usi, tra questi ricordiamo la tintura al biancospino utile per il cuore debole: lasciare macerare per circa 10 giorni in alcol al 70% 20 g di fiori e di foglie essiccati e triturati.
Assumerne 20-40 gocce diluite in una tisana o in acqua 3 volte al giorno.
Biancospino e omeopatia
In omeopatia il biancospino è noto per contrastare i disturbi cardiocircolatori: assumere il rimedio omeopatico Crataegus sotto forma di tintura madre oppure alle potenze D2, D4 e 06. Il Crataegus si ottiene dai frutti del biancospino.
TOSSICITA’: Scarsa.
_A differenza delle altre droghe, qui si sono fatti studi seri di tossicità.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE:
_Indicato in caso di insufficienza cardiaca e nell’eretismo cardiaco.
_Nell’ipertensione arteriosa.
_Nell’ansia e nell’insonnia.
FORMA FARMACEUTICA
Estratto secco e idroalcolico.
AVVERTENZE:
_Non assumere con altri farmaci per il cuore.
_Non associare a F o droghe dall’effetto anticoagulante, antiipertensivo, antianginoso, antiaritmico.
Tiglio
DROGA:
Infiorescenze essiccate.
Foglie e albùrno (parte più giovane del tronco) sono sulla lista negativa della farmacopea per mancanza di studi epidemiologici.
PA:
1_ Mucillagini (fibre solubili): Arabinogalattano (al 10%) come nella Calendula e nell’Echinacea.
2_Tannini: che conferiscono una leggera azione astringente.
3_ Acidi fenolici: caffeico e clorogenico.
4_ Flavonoidi: tiliroside, iperoside, quercitina e rutina e flavonoidi dall’azione BDZ-like come l’apigenina.
AZIONI FARMACOLOGICHE:
1_Azione primaria del Tiglio è quella diaforetica (cioè favorisce una sudorazione abbondante) utile principalmente negli stati febbrili.
2_Anticatarrale, antisettica e antibatterica per l’olio essenziale.
3_Sedativo-ipnotica modesta (e si pensa sia dovuta a sostanze non ancora identificate).
4_Vasodilatatrice e ipotensiva.
5_Immunostimolante.
6_Epatoprotettiva (dovuta ai flavonoidi).
IMPIEGO TERAPEUTICO:
1_Per un’azione diaforetica migliore è bene usare fiori essiccati di Sambuco e Tiglio. Infatti al primo segnale di raffreddore o febbre è bene preparare un infuso bollente di Sambuco mescolato e fiori di Tiglio da bere prima di coricarsi.
2_Contro raffreddore e febbre.
3_Come leggero ipnotico VS insonnia.
4_Per uso topico: come cicatrizzante su cute e mucose infiammazione o lese -> per le mucillagini.
TOSSICITA’:
_Evitare in gravidanza e allattamento per la capacità dei flavonoidi di alterare in vitro i cromosomi.
_Evitare in caso di cardiopatie.
_Potrebbe dare reazione di ipersensibilità.
FORMA FARMACEUTICA:
_Infuso, da solo o in associazione al sambuco.
_Tintura madre.
_Estratto secco.