Credete in Dio?

La fede, per chi è credente, rappresenta una colonna portante della vita. Che questo forum possa portare nuova luce, sia per chi ha fede sia per chi non ce l'ha. Nonché stimolare la discussione su questo tema. Ognuno potrà riportare le proprie esperienze, testimonianze, preghiere, dubbi.

Moderatore: Bonifacio

Avete fede in Dio?

_Sì
71
25%
_Sì, ma cedevole
28
10%
_No, sono ateo/agnostico
108
39%
_No, credo solo in ciò che si può dimostrare
29
10%
_L'avevo, ora non più
33
12%
_Prima no, ma adesso sì
10
4%
 
Voti totali : 279

Credete in Dio?

Messaggioda Premio Nobel » 26/09/2017, 20:15



Per quanto mi riguarda, fino ai 18 anni potevo effettivamente definirmi cattolico.
Successivamente, dai 18 ai 21 ho frequentato amici atei e considerato anche l'insegnamento liceale che avevo intrapreso, mi sono distaccato.

Dai 21 anni, però, ho rivalutato il credere in Dio a seguito del decesso di una mia compagna di università per un incidente stradale che ha turbato la mia coscienza (non tanto perchè la frequentassi, ma perchè lo vissi come uno shock).
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Re: Credete in Dio?

Messaggioda coccolina88 » 27/09/2017, 0:06



Si ci credo. Sto imparando a conoscerlo con la Sua vita


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Credete in Dio?

Messaggioda Ātman » 27/09/2017, 10:03



Continuo a pensare che la concezione comune di Dio sia molto limitata. Come lo è la concezione di noi stessi, d'altronde.
E le due cose vanno di pari passo.
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Credete in Dio?

Messaggioda ilfalsosnake » 27/09/2017, 11:04



Assolutamente no, ma non per questo non le rispetto.
Credo nella scienza e nella natura, perché in questo non ho bisogno di avere fede ma posso vedere il suo operato con i miei occhi.
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Re: Credete in Dio?

Messaggioda Luna3 » 24/10/2017, 19:33



Agnostica
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Credete in Dio?

Messaggioda Ātman » 24/10/2017, 19:59



Ma Dio cos'è

(cit. Ungaretti)
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Messaggioda dave81 » 10/11/2017, 16:43



Premio Nobel ha scritto:Per quanto mi riguarda, fino ai 18 anni potevo effettivamente definirmi cattolico.
Successivamente, dai 18 ai 21 ho frequentato amici atei e considerato anche l'insegnamento liceale che avevo intrapreso, mi sono distaccato.

Dai 21 anni, però, ho rivalutato il credere in Dio a seguito del decesso di una mia compagna di università per un incidente stradale che ha turbato la mia coscienza (non tanto perchè la frequentassi, ma perchè lo vissi come uno shock).


anche se non ce n'era affatto bisogno, questo conferma per l'ennesima volta la mia tesi. la fede serve soprattutto nei momenti difficili e ha solo un'unica grande funzione, che è una funzione "riempitivo-consolatoria". è nei momenti difficili (traumi, lutti, incidenti etc) che l'uomo si sente smarrito (soprattutto davanti a fatti come la morte che, pur essendo del tutto naturali,stranamente ci lasciano ogni volta basiti) e quindi la fede va a riempire un vuoto razionale, una mancanza di risposte. nulla da ridire, per carità, va tutto bene, purchè si sappia che è così.

e purchè non si dica (ve ne prego) : "Dio mi assiste nei momenti difficili".
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Messaggioda Ātman » 10/11/2017, 16:52



dave81 ha scritto:anche se non ce n'era affatto bisogno, questo conferma per l'ennesima volta la mia tesi. la fede serve soprattutto nei momenti difficili e ha solo un'unica grande funzione, che è una funzione "riempitivo-consolatoria". è nei momenti difficili (traumi, lutti, incidenti etc) che l'uomo si sente smarrito (soprattutto davanti a fatti come la morte che, pur essendo del tutto naturali,stranamente ci lasciano ogni volta basiti) e quindi la fede va a riempire un vuoto razionale, una mancanza di risposte. nulla da ridire, per carità, va tutto bene, purchè si sappia che è così.
".


Mah, per me non è così. Ma ho una visione a quanto pare non molto comune della "spiritualità" o di "Dio" (termini ormai abusati).

La mia visione consolatoria, comunque, sai quale sarebbe? Sai cosa preferirei? Che tutto finisca dopo la morte e quindi potrei farmi fuori tranquillamente in qualunque momento. Ma dubito molto che sia così, quindi..
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Messaggioda Premio Nobel » 10/11/2017, 18:24



dave81 ha scritto:anche se non ce n'era affatto bisogno, questo conferma per l'ennesima volta la mia tesi. la fede serve soprattutto nei momenti difficili e ha solo un'unica grande funzione, che è una funzione "riempitivo-consolatoria". è nei momenti difficili (traumi, lutti, incidenti etc) che l'uomo si sente smarrito (soprattutto davanti a fatti come la morte che, pur essendo del tutto naturali,stranamente ci lasciano ogni volta basiti) e quindi la fede va a riempire un vuoto razionale, una mancanza di risposte. nulla da ridire, per carità, va tutto bene, purchè si sappia che è così.

e purchè non si dica (ve ne prego) : "Dio mi assiste nei momenti difficili".


In realtà non sono così convinto, permettimi di replicare a quanto tu affermi.

Effettivamente di solito durante gravi eventi (come morte, incidenti, etc.) ritorna in mente alle persone i grandi problemi della propria vita (come il senso dell'esistenza umana, cosa c'è dopo la morte), problemi che generalmente non si riesce a dare una risposta esaustiva e che quindi non ci si dedica sempre (anche perchè se no non si vivrebbe più). Pur tuttavia, un conto è affrontare lo shock con debolezza (come potrebbe essere anche ad esempio il piangere in maniera disperata, cosa che magari di solito una persona non fa, ma che in quel momento non riesce proprio ad evitarlo), un conto è poi come ne si esce dopo (in quanto dopo si riesce a riconoscere un proprio momento di debolezza, presumibilmente, anche in questo argomento).

E' vero quanto dici che la fede va a riempire un vuoto razionale ed una mancanza di risposte, il fatto è che però penso non sia tutto qui il discorso ->
Esiste una domanda (in questo caso, cosa c'è dopo la morte) a cui una persona ritrova l'interesse nel rispondere (nel caso di un lutto) ma non riesce, nonostante si sia impegnato ed usi strumenti validi (come la scienza, alla ragione ed alla logica). Una persona può ritenere di non avere una risposta soddisfacente (detto in altri termini: la scienza, la ragione, la logica non dicono nulla su che cosa ci sia dopo la morte, si astengono, in particolar modo la scienza, in quanto essa soprattutto si basa sulla descrizione dei fatti naturali, e non dei fatti metafisici o trascendenti. La scienza la ragione e la logica non spiegano tutto in quanto hanno dei limiti, nonostante ciò non sempre ci si astiene da dare una risposta che queste discipline ignorano perchè non sempre è corretto non pronunciarsi).
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Messaggioda dave81 » 10/11/2017, 18:40



probabilmente ad alcuni basta la scienza, ad altri non basta e cercano giustamente altro, ok, benissimo

a me basta la scienza o, meglio, me la faccio bastare..... se dopo la morte non c'è più nulla, questo paradossalmente dà molto più senso e valore alla vita "terrena", perchè essa è unica e irripetibile. non bisogna sprecare nemmeno un minuto della vita, essendo questa molto breve. La visione atea non è affatto una visione nichilistica o contro la vita, anzi tutt'altro: proprio perchè dopo la morte non c'è nulla, la vita ha un valore inestimabile.
invece la visione ultraterrena, che implica qualcosa di migliore dopo la vita, quasi sottrae valore alla vita stessa, poichè secondo l'ottica religiosa tutto è già proiettato al di là della vita, tutto è in funzione del dopo-morte. io francamente la trovo una visione deprimente e arrendevole, è la classica visione dei miserabili, i quali per dare un qualche senso alla loro misera vita "terrena", devono per forza pensare che dopo ci sia qualcosa di migliore. altrimenti non avrebbero nessun motivo di vivere.

è la funzione consolatoria della fede.
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