da Rermc47 » 26/06/2017, 15:10
Una delle cose che più mi piacciono è conoscere nuove parole: sentire prima il loro suono, cercare il loro significato sul vocabolario; poi risentire il loro suono, che risuona diversamente nelle mie orecchie perché ora ha un significato, ha una sua immagine ben precisa. Prima le parole mi sembravano esotiche, ora però entrano a far parte nel mio vocabolario, una dolce casetta dove tutte le parole sono trattate allo stesso modo, con amore. Per me utilizzare la parola giusta nel giusto contesto significa tanto. Al contrario mi risulta sgradevole sbagliare a utilizzare una parola in un contesto che conosco pure benissimo. E come timido spesso sbaglio, che fastidiosa verità! Ad esempio quando, durante gli intervalli o fuori da scuola, cerco di dire la mia durante una discussione con gli altri e non riesco ad argomentare un minimo il mio pensiero pur essendo chiaro nella mia testa. In queste occasioni, se riuscissi a dire ciò che penso, e apparire più interessante agli occhi degli altri, forse la mia vita sarebbe più facile! Ma sono timido, e con le parole un timido non va d’accordo. Ci sono parole poi che un timido non direbbe mai a un’altra persona. Parole di cui prova vergogna. I ragazzi sono ragazzi e tutti sappiamo come non vadano molto d’accordo con le parole del sesso. Io sono contento perché in parte ho superato questa difficoltà di pronunciarne alcune in pubblico, ma ancora oggi non riesco a sostenere una discussione sul sesso senza vergognarmi abbastanza. E tutto è condito da risatine sceme che mi sembrano (insomma!) un ottimo strumento per superare indenni queste difficoltà, quando invece sono proprio una dichiarazione di quanto ti vergogni a sostenere una discussione sul sesso. Questo succede con gli amici; quando si tratta di parlarne con una ragazza … Già mi è difficile controllarmi quando ho qualche innocente fantasia erotica, e non provar vergogna, secondo voi sono forse in grado di sostenerne una con una ragazza? Che vergogna! si capisce bene per quale ragione non ho mai avuto il coraggio di dichiarami a qualcuno, ma anche per qualcosa di più semplice, una cosa da una notte. No, sembra il colmo ma credo che sia più difficile chiedere della cosa da una notte che dichiararsi innamorato a qualcuna, perché è più da persona dabbene fidanzarsi che chiedere a qualcuna di farsi fare un pompino, e i timidi tutto sommato vogliono essere visti come persone dabbene. In ultima battuta il timido per qualche ragione strana spesso usa con gli altri una parlata colta, raffinata che nella situazione specifica – una uscita tra amici – potrebbe non essere usata. Si potrebbe spiegare la ragione di questo fatto perché per il timido non è comune uscire tra amici, ne ha pochi e con quei pochi non ha raggiunto una certa intimità. Però a casa lo si vede parlare in modo così sboccato con i genitori che ti verrebbe voglia di tirargli due bei schiaffoni. Perché un comportamento tanto diverso in diverse situazioni? Perché il timido non è mai costante a essere timido, mi stavo dimenticando di dire. Così anche nel parlare nello stesso gruppo di falsi “conoscenti” fuori da scuola è capace di destreggiarsi ottimamente in certi argomenti in cui si sente a suo agio a parlarne, è capace di parlare di sesso con amici e amiche senza colorarsi di rosso in faccia, è capace di mandare a quel paese i suoi genitori non come lo farebbe un professore appartenente all’Accademia della Crusca, in un modo molto educato, ma come un buzzurro da strada, con le peggiori parole mai forgiate dal uomo.