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So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 10:50
da Lμcιfεrσ
Sento e leggo di persone che non sanno più chi sono, che si perdono.
Ma è davvero un problema?
Io so chi sono, lo so benissimo, ma il problema è che non so se mi piaccio o no, anzi, non so se posso piacere. Io mi sento pieno di rabbia e spesso la rabbia viene sostituita dal dolore.

Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione

Re: So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 11:14
da Maura
LaFenice ha scritto:Sento e leggo di persone che non sanno più chi sono, che si perdono.
Ma è davvero un problema?
Io so chi sono, lo so benissimo, ma il problema è che non so se mi piaccio o no, anzi, non so se posso piacere. Io mi sento pieno di rabbia e spesso la rabbia viene sostituita dal dolore.

Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione


Per me lo è stato.
Perdermi intendo, sapere chi ero, chi sono, era l'unica certezza che avevo, che ho.


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Re: So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 11:25
da Lμcιfεrσ
Maura ha scritto:
LaFenice ha scritto:[…]
Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione


Per me lo è stato.
Perdermi intendo, sapere chi ero, chi sono, era l'unica certezza che avevo, che ho.


Anche se non ti piacessi per niente?

Re: So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 11:31
da Maura
LaFenice ha scritto:
Maura ha scritto:
LaFenice ha scritto:[…]
Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione


Per me lo è stato.
Perdermi intendo, sapere chi ero, chi sono, era l'unica certezza che avevo, che ho.


Anche se non ti piacessi per niente?


Beh io un po' mi piaccio, personalmente Ho colto l'occasione per smussare un bel po' di angoli.
Certo se ne sono creati altri ma tutto sommato va bene così.
Se non mi fossi piaciuta per niente sarebbe stato un punto di svolta ancora più radicale.


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So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 11:39
da Ātman
Di certo la tua identità non è riducibile alla rabbia o al dolore.
Con questo non voglio dire che tu debba negare o reprimere ciò che senti; non è mai una soluzione. Ma magari, invece di fossilizzarti in un'immagine di te così asfittica, potresti prendere atto della situazione e intraprendere un percorso che ti porti a scoprire ciò che davvero sei.
Fallo finché sei giovane, prima di mummificarti come tanti adulti mai cresciuti.

So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 12:03
da NaturalKiller
Penso sia molto meglio sapere chi siamo, il passo successivo è imparare ad amarsi e capire cosa si può cambiare per stare meglio. Facendo attenzione che il cambiamento non sia una forzatura per adeguarsi a qualche modello, ma un percorso finalizzato a stare bene con te stesso.

So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 12:56
da Masquerade
Avere coscienza di chi si è costituisce una base importantissima.
Una base, appunto.
Il resto lo devi costruire tu, su quella base. Se non ti piaci e sei arrabbiato ed addolorato per questo, ciò che devi costruire è l'accettazione.

So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 13:24
da Royalsapphire
LaFenice ha scritto:Sento e leggo di persone che non sanno più chi sono, che si perdono.
Ma è davvero un problema?
Io so chi sono, lo so benissimo, ma il problema è che non so se mi piaccio o no, anzi, non so se posso piacere. Io mi sento pieno di rabbia e spesso la rabbia viene sostituita dal dolore.

Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione


Ciao amico, benvenuto tra noi.
Perché ti senti pieno di rabbia?
Il dolore che subentra dopo, è per senso di colpa?

So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 15:34
da Lμcιfεrσ
NaturalKiller ha scritto:Penso sia molto meglio sapere chi siamo, il passo successivo è imparare ad amarsi e capire cosa si può cambiare per stare meglio. Facendo attenzione che il cambiamento non sia una forzatura per adeguarsi a qualche modello, ma un percorso finalizzato a stare bene con te stesso.


Grazie mille,sono parole molto importanti..

Masquerade ha scritto:Avere coscienza di chi si è costituisce una base importantissima.
Una base, appunto.
Il resto lo devi costruire tu, su quella base. Se non ti piaci e sei arrabbiato ed addolorato per questo, ciò che devi costruire è l'accettazione.


Il pronlema è che non so come accettarmi se non mi piaccio..

Royalsapphire ha scritto:
LaFenice ha scritto:Sento e leggo di persone che non sanno più chi sono, che si perdono.
Ma è davvero un problema?
Io so chi sono, lo so benissimo, ma il problema è che non so se mi piaccio o no, anzi, non so se posso piacere. Io mi sento pieno di rabbia e spesso la rabbia viene sostituita dal dolore.

Quello che mi chiedo è se a questo punto è meglio perdere la propria identità o se è meglio sapere chi sono.

Grazie per l'attenzione


Ciao amico, benvenuto tra noi.
Perché ti senti pieno di rabbia?
Il dolore che subentra dopo, è per senso di colpa?


ciao (:
No, non è senso di colpa. È pura ambivalenza:
un momento mi sento arrabbiato il momento dopo triste,ma entrambi per gli stessi motivi:
o non sono riuscito ancora a risolvere i miei problemi
o non sono riuscito ad accettarmi ancora un minimo
o ricordo vecchi momenti più tranquilli
o penso a scelte che non avrei fatto tornando indietro

So chi sono. È un problema?

MessaggioInviato: 21/08/2017, 15:55
da ginetto
Mi hai fatto tornare in mente una canzone, che diceva sempre meglio perdersi, che non trovarsi mai...
In effetti è vero, avere coscienza di sè, sapere che tipi si è, sembra essere fondamentale.
Il punto è che, paradossalmente, la persona migliore che possiamo diventare è quella che in realtà già siamo. Un conto è andare a smussare gli angoli di un carattere magari difficile, ad esempio, un conto è cercare do essere completamente diversi da sè stessi, da quello che si è davvero, cercando una perfezione in cui presumibilmente troviamo la felicità. Credo di essermi spiegato male come non mai. Semplicemente più cerchi di essere una persona piacente e che piaccia in tutto e per tutto anche a te, più sarai insoddisfatto e tenderai ad andare oltre. Che poi però, quanto c***o è duro lavorare su sè stessi..