Ciao a tutti. Mi sono iscritto per sfogarmi, per raccontare a chi avrà voglia di leggere quello che sto passando. A 26 anni mi ritrovo a non aver mai avuto una relazione sentimentale seria con una ragazza. Dico seria perché in realtà sono stato fidanzato due volte, la prima a diciannove anni con una ragazza con la quale ci siamo visti due volte in un mese, per di più per circa un'ora e con il fratello e la ragazza de fratello facendo giri in macchina, la seconda volta sempre a diciannove anni. Quest'ultima storia è durata un anno ma era fatta di tira e molla. Mi ha tradito, ho fatto a botte (prendendole) con un suo compagno di classe che le andava dietro, mi ha trattato malissimo e io, nonostante tutto, continuavo a starle sotto. Una settimana dopo il suo diciottesimo compleanno l'ho lasciata definitivamente perché stava ricominciando per l'ennesima volta con il suo periodo di confusione mentale questa volta causato, diceva lei, dalla madre. In realtà solo poco tempo dopo ho capito che stava giocando sia con me che con il ragazzo con cui ho fatto a botte. Credo che il motivo per cui io non abbia mai avuto avuto una relazione sentimentale normale sia dovuto alla mia insicurezza nata da eventi di bullismo che ho subito fin dall'asilo. Ricordo perfettamente che all'asilo ero bullizzato da tre bambini a cui avevo associato i colori nero, marrone e grigio per indicarne i "livelli di pericolosità". Sempre durante gli anni dell'asilo, giusto per raccontarvi un aneddoto, andammo con la mia famiglia a trovare degli amici ed il figlio di questi, mi disse di scendere per conoscere gli altri bambini. Questi appena arrivai mi trattarono subito a male parole, nonostante io mi fossi solo presentato. Alle elementari è andato tutto bene, non ho subito nulla, anche grazie alle maestre che ogni due settimane (mi sembra) ci cambiavano di banco per permetterci di socializzare con tutti. E' da considerare anche il fatto, in questo caso, che ogni anno nella mia classe veniva qualcuno di nuovo quindi la socializzazione era abbastanza semplice. Alle medie ho avuto i primi problemi con le ragazze. Una volta, per un malinteso, un mio compagno di classe capì che mi piace una ragazza della classe nostra. Tutta la classe cominciò a ridere, soprattutto la compagna di banco di quella ragazza. Aveva le lacrime agli occhi dalle risate. Un'altra volta, sempre alle medie, sentii dire dalla ragazza dietro di me che le facevo schifo. E' dalle superiori, quindi negli anni dell'adolescenza, che ho subito i veri e propri atti di bullismo. Ve li dico velocemente per non rendere eccessivamente lungo questo post: dei ragazzi del mio quartiere (e che mi conoscevano) mi hanno rubato dei jeans, ragazzi e ragazze che non conoscevo mi fermavano per strada per chiedermi dove avevo lasciato la bacchetta magica (riferendosi ad Harry Potter), senza alcun motivo mi dicevano che volevano menarmi, mi prendevano in giro per l'aspetto fisico, per il mio accento (ho vissuto in liguria fino a 14 anni, prima di cominciare il primo superiore), le ragazze mi dicevano che facevo schifo, mi ridevano in faccia quando mi dichiaravo a loro oppure dicevano "no no per carità". Una ha detto addirittura che si voleva fare suora, un'altra che invece ho un bel fisico ma peccato per la faccia (dopo di allora altre due hanno detto la stessa cosa). Per non parlare di quello che mi dicevano che erano impicciate con qualcuno ed intanto se la facevano con un mio sedicente amico che, ovviamente, negava tutto (ho la certezza di quanto dico). Sono stato preso in giro soprattutto per l'aspetto fisico, per essere sempre andato abbastanza bene a scuola (avevo la media dell'otto), per la mia timidezza. Ci sarebbe molto, molto altro da dire su quello che ho passato ma mi fermo qua per arrivare a quello che sto vivendo ora. Io odio tutti. Sì, odio tutti. Chiunque. Sono sempre stato considerato l'ultima ruota del carro nelle comitive, sono l'eterno secondo. Negli anni universitari prestavo i miei appunti a tutti i miei amici che riuscivano a prendere voti più alti di me nonostante io mi fossi fatto il mazzo. Mi svegliavo alle 6 di mattina per andare in facoltà e tornavo alle 20 a casa per seguire i corsi e studiare e nonostante ciò ho sempre avuto voti più bassi dei miei amici, chiunque ha bisogno di aiuto va a chiedere a loro nonostante sia io che abbia aiutato loro a passare gli esami non chiedendo nulla in cambio. Chi voleva consiglio chiedeva sempre agli altri e mai a me. Io ero calcolato solo quando facevo il buffone. Comunque, questa invidia, nata anche dal fatto che loro sono riusciti dove io non sono mai riuscito e cioè ad avere una relazione sentimentale, mi ha portato all'odio. Un odio profondo. Nelle comitive io ero (e sono) sempre quello che non piaceva, verso cui le ragazze facevano facce schifate e dicevano "no no!!!!". Nell'ultima poi si è raggiunto il colmo dato che piacevano sempre i soliti due ragazzi che avevano il coraggio di dire di essere brutti. Mi sentivo e mi sento preso in giro. Ho sofferto troppo e sto soffrendo troppo specie se consideriamo che l'unica donna che mi abbia mai voluto veramente nella sua vita, mia madre, sta morendo di cancro. Lei aveva due sogni: vedermi laureato (ci sono riuscito, in ingegneria informatica) e che mi trovassi una ragazza con cui avere una famiglia e vedermi in questa famiglia. Purtroppo il secondo non riuscirà mai a vederlo realizzato poiché si parla di un'aspettativa di settimane, massimo mesi di vita. Il dolore che provo nel non essere riuscito e nel non riuscire a trovarne una che mi accetti come sono e presentarla a mia madre è immenso e l'odio che provo verso queste persone che chiamavo amici mi ha portato a mandarli tutti a quel paese. Gliel'ho detto proprio che li odio perché loro hanno avuto sempre quel qualcosa in più a me in ogni ambito soprattutto quello sentimentale. Qualcuno ha cercato di farmi ragionare, altri mi hanno solo attaccato. In ogni caso, ora mi ritrovo solo. Da un lato sto bene, non esco più con persone che si baciano davanti a me o che stanno mano nella mano ma dall'altra so che è un fuggire da questa situazione. Sto seriamente pensando di andare da uno psicologo/psicanalista (non so quale sia la differenza, se c'è. Sono totalmente ignorante in materia) per tentare di risolvere questa situazione ma dubito di riuscirci mai. Sinceramente non so più che fare... sto veramente male per questa mia incapacità...
Scusate se magari sono stato troppo prolisso in alcune parti e troppo stringato in altre che magari richiedevano maggiori dettagli ma è tardi e non volevo rendere il post più lungo di quello che già è. Grazie a chi ha la pazienza di leggere questo mio sfogo.