Cla ha scritto:vorrei capire se, almeno tra chi frequenta questo forum, ci sono persone della mia età che vivono o hanno vissuto una situazione simile alla mia e come la affrontano o come ne sono uscite. A volte penso di essere l'unica a essere sola a cinquant'anni.
Ciao e benvenuta
Io ho 54 anni, quindi sono anche più vecchietto di te
Non sono solo, ma ho vissuto diversi periodi di solitudine, anche prolungata, negli anni passati.
E ti assicuro che di persone sole a 50 anni ce ne sono, eccome. Quando stiamo male tendiamo a credere di essere gli unici messi così... ma la realtà è che
abbiamo tutti problemi simili (solitudine, vuoto esistenziale, scarsa autostima, paure varie...).
Penso che la solitudine sia terribile a tutte le età ma quando si hanno 20 o 30 anni c'è ancora la speranza di un cambiamento perché si ha tutta la vita davanti.
Razionalmente avresti ragione...
Ma come puoi vedere frequentando forum come questo, ci sono molti giovani disperati, abbattuti e smarriti. Hanno tutta la vita davanti, è vero, ma non vedono nulla di buono davanti a loro.
Io di anni ne ho 48 e sono completamente sola e con una vita vuota.
Ma che tipo di vita vorresti? Cosa vorresti che la riempisse?
Sai, io sono convinto che la vita che abbiamo, è in buona parte il frutto delle nostre scelte.
Quindi ti chiedo: hai mai pensato che forse la vita che hai è dipesa da scelte che HAI fatto, o che NON HAI fatto?
Forse scelte doverse potrebbero portarti verso una vita diversa?
Non mi è rimasto nemmeno quel poco che ero riuscita a costruire e ora non ho nessun senso.
Anni fa lessi un libro famoso: "
Alla ricerca di un significato della vita", di Viktor E. Frankl.
Volevo vedere se mi aiutava a trovare il senso dell'esistenza: in fondo è un autore stimato e quel libro è un classico. Sono rimasto deluso (anche se il libro è interessante per la sua esperienza nei lager nazisti), perché l'autore conclude che la vita non ha un senso in sé, ma siamo noi che dobbiamo dargliene uno, ognuno per se stesso.
Quello che voglio dire, è che non possiamo aspettarci che la vita ci "porti" un senso, o che accada da solo: concordo con Frankl, il senso ce lo dobbiamo creare da noi, per noi stessi.
E se non lo creiamo, continua a non esserci
Vado avanti per forza d'inerzia nascondendo l'angoscia e il peso che mi porto dentro e questa mia condizione perché me ne vergogno profondamente.
Non capisco: la condizione di cui parli è quella della solitudine, oppure hai altri problemi che non hai menzionato?
Se è la solitudine, vorrei ricordati che è una sofferenza che ha sempre afflitto l'umanità:
sentirsi soli è parte normale della vita.
Per esempio, tutte quelle persone che stanno attaccate allo smartphone per ore, o che passano mezze giornate su Facebook... perlopiù lo fanno proprio perché si sentono sole. Ironicamente, l'umanità non si è mai sentita così sola, come ora che è sempre connessa.