CHE COS’È IL BOTULINO

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CHE COS’È IL BOTULINO

Messaggioda Royalsapphire » 24/03/2015, 17:10



A cura del Prof. Maurizio Fraticelli

Le prime notizie sul botulino ed i suoi effetti risalgono alla fine dell ‘800 quando, in una cittadina tedesca, morirono alcune persone che avevano consumato un pasto a base di prosciutto non cotto. Si comprese che quelle morti erano legate all’alimento ingerito e perciò si coniò il termine di botulus = salsiccia.
Notizie più precise e dettagliate sul botulino arrivarono nei primi anni del ‘900, si capì che un germe, il Clostridium Botulinum, era in grado di produrre una sostanza molto potente, di natura proteica, appunto la neurotossina botulinica.
Successivamente anche i militari mostrarono interesse per questa proteina, infatti, durante il secondo grande conflitto mondiale, un gruppo di scienziati americani, riuniti a Fort Detrick nel Maryland, riuscirono ad isolare e definire le proprietà della tossina botulinica.
I primi impieghi della tossina in campo umano si concretizzarono negli anni 70, quando il Dott. Alan Scott, oftalmologo californiano, cominciò a trattare lo strabismo con questa sostanza.
Nel 1989 ci fu l’approvazione dall’ FDA americana per la terapia dello strabismo, blefarospasmo e disturbi del nervo facciale.
Dopo alcuni anni questa proteina è entrata a far parte dell’arsenale terapeutico del medico, con ulteriori campi di applicazione come: la disfonia spasmodica, il torcicollo spasmodico e via via in altre patologie come quelle riguardanti le sindromi da eccesso di sudore, ossia l'iperidrosi ascellare, dei piedi e delle mani.

La crescente domanda, da parte dell’utenza, di procedure estetiche semplici e sopratutto poco invasive, con minimi rischi e tempi di convalescenza rapidi sta determinando un utilizzo sempre più ampio della tossina botulinica per l’uso cosmetico facciale per la riduzione delle rughe.
Storicamente fu proprio il dottor Alan Scott, che osservò come l'uso della tossina per lo strabismo, provocava un gradito “effetto collaterale”, attenuava le rughe perioculari (le cosidette zampe di gallina), ma il primo studio sistemico sul suo uso nel ringiovanimento facciale, che riguardava le rughe glabellari, fu presentato da Carruthers A. e Carruthers J. nel '90 e pubblicato nel '92.
In condizioni normali un impulso nervoso, attraverso un nervo, arriva al corrispettivo muscolo o ghiandola, provocandone rispettivamente la contrazione o la secrezione, mediata dal rilascio di un neurotrasmettitore chimico. La tossina botulinica agisce proprio a livello di queste connessioni (sinapsi), penetra a livello della giunzione nervosa e blocca il rilascio del mediatore chimico; in tal modo la contrazione muscolare o la secrezione ghiandolare vengono ridotte.

Le rughe sono una tappa obbligata dell’essere umano causate dall’avanzare delle primavere, frutto delle modificazioni interne dell'organismo, cui si intersecano i fattori ambientali, indicati come photoaging. Deve essere considerato anche l'incessante movimento della muscolatura mimica del volto, che si attiva per permettere abituali movimenti, ma la sua contrazione si verifica anche a causa dell'emotività: basti pensare alle espressioni accigliate, arcigne, dure, dolci, allegre, preoccupate che sollecitano i muscoli corrugatori, i frontali, gli orbicolari, gli elevatori ed i depressori delle labbra ed il muscolo procero. In definitiva le rughe mimiche rivestono un duplice ruolo sul volto umano: influenzano la valutazione anagrafica e quella caratteriale. La reiterata contrazione di uno o più settori muscolari mimici aumenta i solchi di espressione, contribuendo all'alterazione ed all'invecchiamento dell'incarnato.
Quando siamo ancora giovani le rughe spariscono non appena smettiamo di corrugare i muscoli mimici, ma se questi lavorano troppo, quelle pieghe, anche se non si è arrivati alla “terza età”, rimarranno stampate sulla cute anche a riposo.
Ecco quindi che interviene il botulino in grado di “spianare” le rughe; basta qualche iniezione per dire addio, almeno temporaneamente, agli antiestetici segni che solcano il viso. Qual è l’effetto? Ridurre gli impulsi nervosi che fanno contrarre i muscoli provocando le rughe di espressione. Il rilassamento muscolare permetterà di avere una pelle distesa e più liscia. L’infiltrazione del farmaco è una procedura soft, non necessita di anestesia, servono solo ago e siringa. La metodica prevede una serie di iniezioni sulla fronte e glabella; mediamente l’intervento dura da 10 a 15 minuti. I risultati si vedono dopo qualche giorno, infatti occorrrono mediamente da tre a sette giorni affinchè si manifesti il massimo effetto; generalmente la durata di quest’ultimo si attesta sui quattro – cinque mesi, poi inizia il declino, in ogni caso le risposte possono variare da caso a caso in virtù delle caratteristiche individuali dei pazienti. Dopo circa sei mesi gli effetti scompaiono completamente ed è necessario ripetere la dose.
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Sicuramente il botulino rappresenta una terapia rivoluzionaria in medicina e chirurgia estetica, per trovare una novità così importante si deve ritornare indietro negli anni ‘80, quando la scoperta del collagene permise di riempire le rughe e rafforzare il turgore delle labbra.
Il grande interesse attorno al botulino ed il fatto che esso possa essere considerato “rivoluzionario”, è dovuto alla considerazione che, se il trattamento è iniziato quando le rughe cominciano a svilupparsi, verso i 30 anni, mettendo a “riposo” i muscoli si ritarderà la strutturazione della ruga intervendo quindi sul meccanismo di formazione della ruga stessa.
Affinché si possa ottenere il massimo del risultato senza effetti sgraditi sui muscoli è opportuno ripetere il trattamento non prima dei cinque-sei mesi altrimenti potrebbero formarsi anticorpi che si opporrebbero all’azione della tossina.
Non possono sottoporsi al trattamento con il botulino pazienti che soffrono di malattie neuromuscolari, malattie del nervo facciale e che assumono alcuni antibiotici ed acido acetilsalicilico. Le controindicazioni si estendono anche ai pazienti allergici, in particolare i soggetti allergici all’albumina. Attenta valutazione pre-infiltrazione deve essere fatta nei pazienti sottoposti precedentemente ad interventi di chirurgia estetica facciale, soprattutto del terzo superiore del viso.

I principali effetti collaterali dovuti a dosi incongrue di botulino o ad errata manualità possono essere: la ptosi palpebrale, la palpebra superiore tende a calare, così l’occhio rimane semichiuso; l’abbassamento del sopraciglio al centro, mentre la parte laterale si solleva verso l’alto determinando lo sguardo mefistofelico. Se si colpiscono i muscoli dell’occhio si potrà avere la visione doppia o diplopia. È possibile anche che la paziente lamenti per qualche ora mal di testa.
Subito dopo la seduta di botulino, al fine di non favorire una eccessiva diffusione del farmaco, è utile non indossare il casco da motociclista, non spalmare creme, non sottoporsi a sforzi fisici o fare saune.
Infine è importante sottolineare l’azione sinergica del botulino con altri presidi medici come: filler, peeling e laser che complessivamente portano ad un ulteriore miglioramento dell’estetica facciale.
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