[teorico] suicidio e coraggio

MyHelp: Forum di mutuo aiuto, di prevenzione del suicidio e di gestione delle crisi.
A volte si pensa di non aver più nulla da perdere, nè più motivi di esistere.
E' facile pensarlo se non si ha qualcuno con cui confrontarsi. La vita è piena di insidie, ed è facile perdersi. Ma spesso basta una mano per rimettersi in piedi.
Ma questo è anche un forum sulla Morte, il più grande tabù nella storia dell'essere umano, la paura più grande.

[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda spectator vitae » 24/04/2014, 21:56



Sono obbligato a farlo? (no)
Puoi aprire una tua discussione con quella domanda e vedere chi ti risponde.
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[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda Royalsapphire » 24/04/2014, 21:57



:giveup: come non detto allora.
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[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda Davy Jones » 24/04/2014, 22:10



spectator vitae ha scritto:Si sente talvolta parlare del tale che si è ucciso dandosi fuoco, o annegandosi, o buttandosi giù dall’alto di un palazzo.
Trovo che uccidersi così richieda coraggio (senza connotazione positiva o negativa), o d’altro canto un elevato livello di disperazione impulsiva.

Spararsi in testa con un’arma mi pare che richieda invece meno coraggio.
Voi cosa ne pensate?


Per me non è coraggio ma disperazione. Non la "disperazione impulsiva" da te citata, ma la disperazione in cui precipiti e in cui resti invichiato, la disperazione che vivi ogni giorno e da cui non vedi via d'uscita. Non è coraggio a mio parere perché io sono convinto non sia una scelta realmente lucida, non vedo coraggio nel scegliere un modo più doloroso di ammazzarsi piuttosto che un modo indolore... credo che la disperazione possa influenzare anche le modalità in cui uno sceglie di farla finita.

(questo limitando il discorso ai metodi di suicidio, potrei vedere coraggio se si parlasse di finalità invece).
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Messaggioda spectator vitae » 25/04/2014, 7:07



Stai scherzando vero?
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[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda Davy Jones » 25/04/2014, 10:21



spectator vitae ha scritto:Stai scherzando vero?

No, se stessi scherzando direi: "Un cavallo entra in un bar e il barista dice: «Come mai questo muso lungo?»".
Sinceramente ho qualche perplessità per quanto riguarda tutta questa paura di qualche secondo/minuto di dolore prima della morte, quando tale scelta generalmente è figlia della convinzione che il dolore che si prova nella vita è divenuto insopportabile e inevitabile. Questa è la mia opinione.
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[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda spectator vitae » 25/04/2014, 11:25



Siamo ancora completamente fuori tema, rispetto a quanto ho chiesto.
Se non sapete che dire al riguardo fate pure a meno di rispondere.
Preferisco il silenzio a una risposta (o a una serie di risposte) fuori tema.

Sto facendo riferimento a persone che sono già morte, per suicidio.
Persone che si sono uccise. Fatti di cronaca riportati da radio, tv, giornali...
Non sto facendo riferimento a persone che abbiano intenzione di uccidersi.
E non mi interessano le vostre considerazioni su cosa sia più giusto o sbagliato.
Non mi interessano le vostre considerazioni su cosa sia più bello o brutto, ecc.

Provo ora a proporre la questione in modo più specifico.
Faccio riferimento a vari metodi di suicidio, richiamati in questo stesso sito.

1) Dissanguamento mediante taglio delle vene o dell'arteria carotide
2) Taglio delle vene
3) Taglio dell'arteria carotide
4) Combustione - che consiste nell'atto di darsi fuoco da soli, spesso adoperando benzina
5) Affogamento
6) Folgorazione
7) Esplosivi
8) Impiccagione - suicidio mediante impiccamento col lenzuolo
9) Salto nel vuoto
10) Avvelenamento
11) Overdose di farmaci
12) Overdose di droghe
13) Armi bianche
14) Armi da fuoco

Ecco, io avevo fatto riferimento ai metodi 4), 5) e 9) e avevo scritto che per me hanno richiesto fegato, coraggio, per quelli che si sono uccisi con questi metodi.
Poi avevo fatto riferimento anche al metodo 14) e avevo scritto che secondo me ha richiesto meno coraggio uccidersi in questo modo (spararsi un colpo in testa), per quelli che si sono uccisi con questo metodo (senza classifiche di merito eh!), in base a notizie di cronaca sentite alla tv, ecc.

La mia domanda non ha niente a che fare con la compassione per la disperazione che devono aver provato quelle persone.
La mia domanda richiede di comparare tra loro determinati metodi di suicidio, rispetto al livello di coraggio richiesto, o fermezza, o forza, fegato, o chiamatelo come volete, secondo il vostro modo di pensare, secondo la vostra indole. Per voi quali metodi hanno richiesto meno coraggio e quali hanno richiesto più coraggio? (lasciando stare qui tutti i discorsi sulla disperazione in cui vivevano, sui modi per ridimensionarla, su cosa voi troviate disgustoso, doveroso, eccetera).
Spero d'essere stato chiaro.
E lo ripeto: preferisco il silenzio a un commento che non sia strettamente in argomento.
Grazie.
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Messaggioda Shinji » 25/04/2014, 12:17



Ci vuole molto coraggio nel senso che si sa che tutti i metodi in un modo o nell'altro sono dolorosi, per non parlare delle possibili conseguenze se il suicidio non va a buon fine
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[teorico] suicidio e coraggio

Messaggioda Davy Jones » 25/04/2014, 12:27



spectator vitae ha scritto:La mia domanda richiede di comparare tra loro determinati metodi di suicidio, rispetto al livello di coraggio richiesto, o fermezza, o forza, fegato, o chiamatelo come volete, secondo il vostro modo di pensare, secondo la vostra indole. Per voi quali metodi hanno richiesto meno coraggio e quali hanno richiesto più coraggio?

In verità a me sembra che tu non sia in grado di accettare il fatto che secondo qualcuno la risposta possa essere "nessuno", anzi basandomi anche su altri interventi l'impressione è che tu non sia in grado di accettare in generale opinioni diverse dalla tua. Per quanto mi riguarda i "discorsi sulla disperazione in cui vivevano" servivano solo a far capire perché la mia risposta fosse quella ovvero che a mio parere la "scelta" del metodo (del metodo, non semplicemente quella di suicidarsi) non è lucida ma influenzata da uno stato mentale minato, appunto, dalla disperazione e quindi, sempre secondo la mia opinione, non c'è coraggio nel scegliere un metodo piuttosto che un altro.
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Messaggioda spectator vitae » 25/04/2014, 12:40



Lo ripeto per l'n-esima volta: 1) fate riferimento ai metodi e 2) i suicidi si intendono già compiuti.

Ecco un sintetico esempio di risposta accettabile (andrebbero aggiunte anche le motivazioni per le scelte numeriche fatte):

utente: Katanga
messaggio: Trovo che possano richiedere più coraggio i metodi 4 e 8.
Trovo che possano richiedere meno coraggio i metodi 2 e 10.
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Messaggioda Royalsapphire » 25/04/2014, 13:58



Scusa Spectator, ma a che pro ti interessano queste informazioni?
Perché qui non scriviamo cose che possano ispirare le masse a morire meglio, ma vivere meglio.
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