Mi presento

[Evemas]

Sono Giammarco, ho 24 inverni alle spalle e vivo a Brindisi. Ho una relazione complicata con la vita, non credo comprenderò mai davvero questo mondo assurdo per me così folle e senza senso. Sono un animo sensibile, sognatore, idealista, forse con quale tocco di follia...o di genialità? Chissà dove sia il confine tra una e l'altra...
Sono profondamente insoddisfatto della mia vita e lotto ogni giorno strenuamente con una sofferenza interiore di cui non credo di capire le ragioni, so solo che mi consuma sempre di piú.
Sono approdato qui dopo ricerche su metodi di suicidio...e ho letto un pò. Stimo profondamente ed auguro il meglio a coloro che lottano,
qui e altrove, per aiutare altre anime a superare i momenti di buio della vita. Io non so se supereró il mio, so solo che dentro al cuore ho sempre il sogno di un mondo migliore e che finché sono vivo vorrei poter cercare io stesso di aiutare quante più anime sperdute sia possibile.
Sono qui per cercare aiuto o per darne? Direi entrambi. O almeno ci provo. Se avete bisogno di una spalla, di un consiglio, sono qui. Un abbraccio di cuore ad ognuno di voi!

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[Dani93]

Benvenuto! Siamo in due amico

[Unbekannt]

Ciao Gianmarco, io sono Rebecca, piacere
Le tue parole coincidono molto con i miei pensieri,quasi quasi vedo me mentre le scrivo
Anch'io ho sempre questa speranza di un futuro differente,migliore,di una vita diversa
Sono una persona diffidente e chiusa,quindi a commentare su un topic (?)pubblico la vedo male
Sempre che tu lo voglia ancora (le idee possono cambiare velocemente eh)io ci sono per parlare,magari aiutarci a vicenda se capiterà
Da quel poco che hai letto sembri altruista e concordo sulla tua sensibilità.
Purtroppo per le persone sensibili le emozioni sono triplicate e ne risentiamo sempre,ci chiudiamo nel nostro mondo e finché la solitudine sembra sopportabile non cambiamo
Ma se tu sei qui come me vuol dire che ti vuoi fare aiutare,basta solo qualcuno.
A presto

[Evemas]

Grazie Dani! E grazie Rebecca, piacere mio. Io non soffro di solitudine, quanto di "solitarietà" (si puó dire?...Beh io può!), ovvero volontariamente tendo a chiudermi e a non trovare interesse per la maggior parte (se non tutte..) delle persone intorno a me. Credo di aver perso troppa fiducia nel mondo e nelle persone. Sai, ci hai azzeccato perché sono tremendamente lunatico ed incostante...ma non ho cambiato idea e se ti andrà di dialogare benvenga, io ci sono
Lascio per ogni evenienza, per chiunque, un contatto mail:
Giammarcotalo@gmail.com.
Un abbraccio

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[Royalsapphire]

Ciao Giammarco, benvenuto tra amici
....di solito le radici di una profonda insoddisfazione e sfiducia nella vita vanno ricercate nel substrato familiare, e più precisamente nel periodo dell'infanzia e adolescenza, in cui si è totalmente nelle mani dei propri genitori (o di chi per loro)... Quindi ti chiedo, parlaci se ti va di tuo padre e di tua madre e del tuo rapporto con loro.

[Bonifacio]

benvenuto.

[Camel]

benvenuto

[Evemas]

Grazie di cuore del vostro benvenuto! ^,^ Eh, dai ci provo a raccontare...spero di non dilungarmi!
Sono cresciuto con mia madre. Mio padre se n'è andato via di casa quando avevo 3 anni (pare a volte alzasse le mani a mia madre), anche se ho sempre continuato a frequentarlo come "papà della domenica", fino a tutt'ora, ma senza mai riuscire a instaurare un vero rapporto padre-figlio, anche se avrei tanto voluto. Mia madre è sempre stata abbastanza instabile. Credo che dopo essersi lasciata con mio padre peggiorò. Dacché ho memoria mia madre ha sempre sofferto di depressione e di sbazi di umore terribili. Vivere con lei ha sempre significato per me insicurezza, perché lei era molto insicura e protettiva; solitudine, ero solitamente chiuso in casa a giocare e leggere da solo, ero timido, insicuro e raramente mia madre mi portava da altri bambini per giocare; tanta, tanta, tanta rabbia repressa, perché a volte era dolce... altre era una furia e qualunque sfogo fisico o verbale (insulti di ogni genere..) mi riversasse addosso, io non potevo fare nulla, ero terrorizzato, e se minimamente mi ribellavo aumentavo la sua rabbia. Fin da piccolo sognavo di scappare di casa, cosa di cui non ho mai avuto il coraggio, come anche il coraggio di esprimere me stesso, i miei pensieri, le mie paure. A 17 anni circa ho preso coraggio e sono andato via da casa, andando a vivere dai miei nonni materni, dove vivo tutt'ora (A volte vado a trovare mia madre, lei insiste quasi ogni giorno, ma sento una repulsione ad andare da lei e cerco di andarci il meno possibile). Non ho mai avuto un punto di riferimento, nè nella famiglia, nè fuori, e neanche ora, anche avendo alcuni amici ed una ragazza, riesco a trovare il minimo senso alla mia vita. (Neanche nella spiritualità perdincibacco!)
Ho cercato di essere il più sintetico possibile! Grazie dell'attenzione, questo è il mio passato e qualche sfaccettatura di me. Un abbraccio!

[George]

[kathellyna]

benvenuto.