Cordis ha scritto:Si, questa è una cosa su cui vale la pena insistere:
atteggiamenti del tipo: "se sei depresso/a è perché scegli di essere depresso/a" non sono mai utili e possono essere dannosi.
E qui non è una questione di opinioni personali!
Se per "depressione" si intende semplicemente il sentirsi un po' giù, un po tristi, è comunque un atteggiamento spiacevole, penso che alla stessa veravita non piacerebbe sentirsi trattata in questo modo quando parla dei suoi problemi personali e familiari, se poi i problemi di un altro utente non interessano o infastidiscono basta non rispondere (e nemmeno leggere del resto).
Se per depressione si intende una condizione patologica invece, l'atteggiamento di cui sopra è sbagliato non solo perché è spiacevole, ma è anche del tutto FALSO!
Pensare che la depressione sia una scelta denota una completa ignoranza sull'argomento, magari fosse una scelta...
Essere ignoranti sull'argomento è una fortuna, non datela per scontata questa fortuna! Se non si conosce ciò di cui si parla è nostro dovere CHIUDERE IL BECCO!
Ciao Cordis,
Ti ringrazio per la risposta. Però, ecco. Perdonami, la pochezza di tatto. Ma io mi chiedo una cosa: tu cosa ne sai della mia vita? Inoltre, mi domando perché sei così convinto che io non conosca il problema della depressione. Insomma, perché sostieni questo? Perché mi sono permessa di scrivere che la depressione è un fatto volontario?
Bene, adesso, ti dirò delle cose molto personali. Ma non ti racconterò tutto perché ci tengo alla mia privacy. Ma per farti capire un po', chi è forse, il superficiale della situazione. Sempre con tutto rispetto. Ma dal momento che tu sostieni che me la sono cercata, bè, anche la tua risposta se l'è cercata. Ti dico che io, ho avuto, a distanza di brevissimo tempo entrambi i miei genitori ricoverati con un tso (trattamento sanitario obbligatorio) al reparto di psichiatria. La distanza fu di 7 mesi, l'uno dall'altro. Ho dovuto anche parlare con degli psichiatri. Inoltre, quando ho un problema mi piace leggere e documentarmi. Non mi piace accettare le frasi, con tutto rispetto, stereotipate dei medici. Che sanno solo dirti che non c'è nulla da fare e che l'alternativa sono solo i farmaci. Quindi, mi dispiace, ma la depressione è per me un fatto volontario. Forse, sbaglierò ma penso che una persona possa avere un parere differente. Soprattutto, se è documentato. Non mi credi? Leggi, libri tipo: "Anti cancro" che parla di uno psichiatra che credeva ciecamente nella medicina e a 30 anni ha scoperto di avere un tumore al cervello. E, ha scritto il libro anti cancro che avrebbe voluto leggere. Racconta proprio di fatti oggettivi, fatti sui topi. Anche se si dispiace di aver fatto questi esperimenti era per poter avere delle prove alle sue idee. Per non parlare poi di altri libri meravigliosi che esistono. Mi viene in mente anche l'olio di San Lorenzo e La fortezza vuota.
Nulla è più bello della letteratura. Ci sono altri meravigliosi libri e molte altre prove documentate con filmati. Ma ripeto: a me non mi pagano per dire le cose che dico. Non ho nessun beneficio. Io se mi sono permessa di dare un consiglio, di scrivere al punto di risultare pedante è perché ci credo. Mi faceva piacere portare un po' di luce e magia nella vita di chi soffre. Magari, potevo fare di più e meglio. Ma nella vita sfortunatamente si fa ciò che si può. Sono una comune mortale. E, se il mio ragionamento non è stato recepito ma anzi è stato un modo per poter confermare le vostre idee e anzi, trovare un'altra persona da incolpare, non sono affari miei. Io se fossi una persona che sta davvero male, che è sola, che non ha niente al di fuori di un cellulare che rappresenta lo specchio alla vita come alla Bestia della Bella e la Bestia, sarei felice che qualcuno abbia nel proprio piccolo tentato di farmi forza e a credere che dentro di me, ci sia qualcosa di più grande delle circostanze. Poi, per carità. Siamo tutti diversi. Dico solo che ho cercato di fare del mio meglio con ciò che Dio mi ha dato. Se mi sono permessa di rispondere non l'ho fatto con l'idea di avere follower. Tra l'altro non ho siti o altro. O per secondi fini. Mi faceva semplicemente piacere aiutare. Ma se voi in un certo modo, state bene così, a non accettare neanche un confronto, ma a credere ciecamente a ciò che dite, non sono affari miei. E, non venitemi a dire che sono io che non accetto chi non la pensa diversamente da me. Perchè qui non si fa altro, con tutto rispetto, a lamentarsi per ciò che non si ha. A non ringraziare mai, per ciò che si ha. Magari, non sareste qui. Perchè in finale siamo tutti fratelli del dolore. Mi chiedo solo a cosa vi porta pensarla eternamente così. Ah, si. Ci avete provato a cambiare, a seguire le dritte del pensiero positivo e via discorrendo. Mi chiedo solo quante volte ci avete provato o vi siete arenati alla prima sfida della vita. E, cosa avete imparato. Cosa inoltre desiderate dalla vita. Chi sono i vostri eroe. Non abbiate paura di entrare nel vostro profondo perché c'è tanta ricchezza. Ad ogni modo, il mio era solo uno spunto di riflessione. No, un tentativo di conquistare follower o altro. Volete capire bene, non volete capire, va bene lo stesso.
Buone cose.
Ps se mi rispondi sappi che non rispondo. Arrivati a questo punto non dovrebbe essere più nessuno di voi, un novellino e dovrei aver fatto capire il mio pensiero.
Di nuovo buone cose!