AnimaInLacrime ha scritto:luigi LG ha scritto:Da 5 anni fa fino alla settimana scorsa anni mi sentivo come se ogni mio tentativo di amare una persona fosse inutile e quando sembrava che ci fosse un contraccambio si è rivelato uno sfruttamento. La settimana scorsa però ho capito che questo mio amore non deve essere qualcosa di provato verso una sola persona, ma verso tutti coloro che incontro, se poi si creeranno amicizie fasulle so quando e come voltare pagina. E facendo così piano piano sto imparando anche ad amare me stesso. So che sembrano (e il più delle volte lo sono) frasi fatte, ma deve essere qualcosa che parte da te. Concludo con una frase che ho letto di recente legata al mio "turning point": se non ami, non ti ami e non hai mai imparato a vivere.
So che sembra tutto polically correct ma, almeno a me, sta aiutando.
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Non c'è politicamente corretto e scorretto. Dipende da cosa ti fa stare bene ed è giusto che tu lo insegua . Io ad esempio non mi pento di aver amato, solo che se non era ricambiato (e visto che sono spariti tutti direi che non lo fosse) non era necessario che io arrivassi a volere così tanto bene, che fossi così coinvolta.
Sai quando chiedi a qualcuno di smetterla di comportarsi così perché tu puoi crederci e questo continua finisci per crederci davvero..
Il tuo discorso non mi dispiace, anzi è interessante però vorrei capirlo meglio.
Quando dici amore verso tutti quelli che incontri che intendi?
Intendo letteralmente. Per esempio, nel periodo di cui ti ho detto prima, e penso in generale quando ci si sente soli e non accettati, si tende a essere scontrosi con gli altri e non accorgersi degli altri e del bene che puoi dargli. Quindi quando dico di dare affetto a coloro che incontri indendo anche un semplice sorriso o il buongiorno sponaneo con quello che ti sta davanti al supermercato, per dire.
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