Che cosa succede ai sentimenti che nessuno vuole?

[AnimaInLacrime]

Che fine fanno tutti quei sentimenti positivi, amore e affetto, che nessuno vuole?
Quelli che sono stati delusi, traditi, feriti, ridotti fino quasi alla morte ma che non sono riusciti a sparire del tutto dove se ne vanno? Si trasformano in qualcos'altro? Esiste un angolo del nostro cuore dove queste cose vengono sepolte?
Io sono piena di amori e affetti che non vuole nessuno e non so come liberarmene, ormai mi stanno quasi soffocando e non so proprio che fare...

[crisbil]

Lavorano contro di noi, annientandoci, alla fine.
Ci disgregano, ci distruggono, ci cancellano.. da dentro, dove li abbiamo sepolti.
La realtà è che non siamo noi che seppelliamo loro, sono questi sentimenti che non possiamo esprimere, esternare, manifestare a nessuno (perché nessuno li vuole.. e se lo facciamo è ancora peggio, il danno che ci fanno) che seppelliscono noi, che a lungo andare ci annullanno sempre più, facendoci arretrare sempre più dentro noi stessi, intrappolati, soffocati dentro una prigione sempre più soffocante e ristretta... e dunque facendoci stare sempre più male.

In realtà credo che il vero problema (irrisolvibile) sia questo..
Cioè.. all'inizio del percorso in cui uno cerca di uscire dalla disperazione e dall'isolamento pensa che il problema sia principalmente il non mettersi in gioco, la paura, il non volerlo (o saperlo) fare, il non rischiare, il non provarci, insomma.. a vivere e andare incontro agli altri.

Poi quando provi a farlo.. ti accorgi che il vero problema (su cui non hai potere) è che se NESSUNO (proprio NESSUNO) vuole quel che vorresti e desiderersti dare (affetto, amore, amicizia, compassione, condivisione) ... se nessuno li desidera o ha interesse per essi.... alla fine ti ritrovi in un vicolo cieco da cui non c'è veramente più uscita.

Cioè, che alla fine al di là delle psico-stronzate che si dicono (a fin di bene, per carità) ... non dipende affatto tutto da noi, ad un certo punto: nell'andare incontro agli altri, per non restare da soli e continuare a stare male, si arriva ad una fase in cui ... beh.. dopo che noi abbiamo agito e manifestato e provato... dipende tutto dall'altro.

(comunque.. mi ritrovo nell'identica situazione: tutti mi hanno rifiutato e sputato su quello che provavo, volevo, desideravo.. ogni volta che l'ho manifestato... nel 99,999999% mi ignorano come se non esistessi, come se non fossi nemmeno un essere umano come loro.. non so oggettivamente più cosa fare, ormai son pure vecchio.... questo "silenzio".. la mancanza di chiunque che viene incontro o sembra anche solo potenzialmente interessato a farlo.. sembra implicare che per tutti puoi solo morire e ucciderti... io le ho provate tutte ... . sono arrivato veramente al punto che non so più cosa fare.... . . .. è terribile )

[AnimaInLacrime]

Lavorano contro di noi, annientandoci, alla fine.
Ci disgregano, ci distruggono, ci cancellano.. da dentro, dove li abbiamo sepolti.
La realtà è che non siamo noi che seppelliamo loro, sono questi sentimenti che non possiamo esprimere, esternare, manifestare a nessuno (perché nessuno li vuole.. e se lo facciamo è ancora peggio, il danno che ci fanno) che seppelliscono noi, che a lungo andare ci annullanno sempre più, facendoci arretrare sempre più dentro noi stessi, intrappolati, soffocati dentro una prigione sempre più soffocante e ristretta... e dunque facendoci stare sempre più male.

In realtà credo che il vero problema (irrisolvibile) sia questo..
Cioè.. all'inizio del percorso in cui uno cerca di uscire dalla disperazione e dall'isolamento pensa che il problema sia principalmente il non mettersi in gioco, la paura, il non volerlo (o saperlo) fare, il non rischiare, il non provarci, insomma.. a vivere e andare incontro agli altri.

Poi quando provi a farlo.. ti accorgi che il vero problema (su cui non hai potere) è che se NESSUNO (proprio NESSUNO) vuole quel che vorresti e desiderersti dare (affetto, amore, amicizia, compassione, condivisione) ... se nessuno li desidera o ha interesse per essi.... alla fine ti ritrovi in un vicolo cieco da cui non c'è veramente più uscita.

Cioè, che alla fine al di là delle psico-stronzate che si dicono (a fin di bene, per carità) ... non dipende affatto tutto da noi, ad un certo punto: nell'andare incontro agli altri, per non restare da soli e continuare a stare male, si arriva ad una fase in cui ... beh.. dopo che noi abbiamo agito e manifestato e provato... dipende tutto dall'altro.

(comunque.. mi ritrovo nell'identica situazione: tutti mi hanno rifiutato e sputato su quello che provavo, volevo, desideravo.. ogni volta che l'ho manifestato... nel 99,999999% mi ignorano come se non esistessi, come se non fossi nemmeno un essere umano come loro.. non so oggettivamente più cosa fare, ormai son pure vecchio.... questo "silenzio".. la mancanza di chiunque che viene incontro o sembra anche solo potenzialmente interessato a farlo.. sembra implicare che per tutti puoi solo morire e ucciderti... io le ho provate tutte ... . sono arrivato veramente al punto che non so più cosa fare.... . . .. è terribile )

Hai detto la sacrosanta verità!

Ci sono cose che nella vita non dipendono da noi, sfuggono al nostro controllo e a quel punto puoi fare mille lavori su te stesso, puoi cambiarti se non ti piaci, puoi accettarti ma certe cose potranno non accaderti mai.
E' questa la cosa che ho imparato nell'ultimo anno ed è questa la consapevolezza che più di tutte mi butta giù.

[Guardiano del Faro]

Quanto vorrei avessi torto cris, invece è come dici tu, a tratti ho anche avuto questa sensazione di "sabbie mobili" in cui più ti dimeni più affondi
Alla fine la realtà è quello che si percepisce, e se sentiamo di essere percepiti come "mostri", lo siamo, pur non essendolo. L'unica possibilità sarebbe forse ascoltarsi e capirsi a vicenda, visto che tra "mostri" si provano le stesse emozioni e le stesse paure, ma tante volte chi soffre è troppo concentrato su sè stesso, pretende attenzioni, ma non vuole darne (dico in generale, non nello specifico), oppure pretende attenzioni solamente da chi non gliele darà mai. La mente umana è un labirinto immenso, bisogna cercare almeno di non perdersi.
Per quanto mi riguarda tutti i sentimenti che ho dovuto "rimangiarmi", li ho ributtati in parte su carta, scrivendo, altri stanno lì e consumano, sfregano, pungono la mia anima, soprattutto quando cerco di dormire.

[AnimaInLacrime]

Quanto vorrei avessi torto cris, invece è come dici tu, a tratti ho anche avuto questa sensazione di "sabbie mobili" in cui più ti dimeni più affondi
Alla fine la realtà è quello che si percepisce, e se sentiamo di essere percepiti come "mostri", lo siamo, pur non essendolo. L'unica possibilità sarebbe forse ascoltarsi e capirsi a vicenda, visto che tra "mostri" si provano le stesse emozioni e le stesse paure, ma tante volte chi soffre è troppo concentrato su sè stesso, pretende attenzioni, ma non vuole darne (dico in generale, non nello specifico), oppure pretende attenzioni solamente da chi non gliele darà mai. La mente umana è un labirinto immenso, bisogna cercare almeno di non perdersi.
Per quanto mi riguarda tutti i sentimenti che ho dovuto "rimangiarmi", li ho ributtati in parte su carta, scrivendo, altri stanno lì e consumano, sfregano, pungono la mia anima, soprattutto quando cerco di dormire.

E riesci a conviverci?
Io dopo aver visto per l'ennesima volta qualcuno a cui tenevo, e che diceva di tenere a me, sparire dalla mia vita non so che fare. Non riesco a mettere da parte niente, anzi tutte quelle volte in cui avevo fatto finta di niente, ero andata oltre, sono tornate prepotentemente a farsi sentire. E' come se questa delusione avesse scoperchiato il posto in cui avevo nascosto le altre.
E con loro è tornata la domanda che mi faccio, in varie declinazioni da anni, "sono io che forse non sono adatta ad amare ed essere amata?".
Se, in alcuni casi, arrivi al punto di essere oggetto di scherno solo perché tu vuoi bene a qualcuno e questo qualcuno no... Mi spiazza e non so veramente più che fare.

[iddream]

Cioè, che alla fine al di là delle psico-stronzate che si dicono (a fin di bene, per carità) ... non dipende affatto tutto da noi, ad un certo punto: nell'andare incontro agli altri, per non restare da soli e continuare a stare male, si arriva ad una fase in cui ... beh.. dopo che noi abbiamo agito e manifestato e provato... dipende tutto dall'altro.

Concordo. Potrebbe capitare che, a volte, continuiamo ad andare incontro alle persone sbagliate - cioè: sbagliate per noi -, e quindi inevitabilmente restiamo feriti. Mi chiedo però, a questo punto, se esistano persone "giuste" per chi non è conforme alla massa. Probabilmente no.

[Ātman]

Potrebbe capitare che, a volte, continuiamo ad andare incontro alle persone sbagliate - cioè: sbagliate per noi -, e quindi inevitabilmente restiamo feriti.

Si, accade anche questo.

Mi chiedo però, a questo punto, se esistano persone "giuste" per chi non è conforme alla massa. Probabilmente no.

Credo ci siano, anche se poche. Il problema è che, nonostante le affinità, non è detto che s'instauri un rapporto. E, banalmente, potremmo non incontrarle mai.

[crisbil]

Ci sono cose che nella vita non dipendono da noi, sfuggono al nostro controllo e a quel punto puoi fare mille lavori su te stesso, puoi cambiarti se non ti piaci, puoi accettarti ma certe cose potranno non accaderti mai.
E' questa la cosa che ho imparato nell'ultimo anno ed è questa la consapevolezza che più di tutte mi butta giù.

Io è la cosa (l'unica) che ho imparato negli ultimi 6-7 anni...

E puoi anche piacerti tanto (o a sufficienza).. ma ciò non implica assolutamente poi poter ed essere in grado di piacere agli altri (anzi... )

[crisbil]

Concordo. Potrebbe capitare che, a volte, continuiamo ad andare incontro alle persone sbagliate - cioè: sbagliate per noi -, e quindi inevitabilmente restiamo feriti. Mi chiedo però, a questo punto, se esistano persone "giuste" per chi non è conforme alla massa. Probabilmente no.

Ormai penso di no.

Più che non conformi alla massa, comunque, il punto è avere requisiti che alla massa vanno bene...

Cioè... un bel figo fuori dalle righe può anche piacere (e tanto).... ma se ad essere fuori dalle righe è un ometto anonimo non lo caga nessuno..

E' un insieme di cose (anche legate all'aspetto, non solo alla personalità) che fanno la differenza.. tra uno che piace e uno che non caga nessuno.

La vita mi ha insegnato questo.

"Questo è il mio disegn..." hem.. scusate.. stavo (ri-)guardando hannibal...

[crisbil]

L'unica possibilità sarebbe forse ascoltarsi e capirsi a vicenda..

Il problema.. più che capirsi .. è trovare gente che è disposta a venirti incontro, poi...

Comunque anche essere capiti non è facile.

Anche in internet trovi moltitudini di persone che vogliono essere capite.. ma di persone disposte a capire ... sinceramente... credo ne esistano poche.

E disposte a venirti incontro (se hai grossi problemi e difficoltà) ancora meno... Io non ne ho trovata, in tanti anni, NESSUNA.