All'improvviso è tutto chiaro. Tutto l'amore che sentivo era una mia immaginazione, un riflesso del mio stesso amore per lui.
Nonostante le violenze psicologiche e fisiche, gli sono sempre rimasta vicino, non l'ho mai abbandonato...neanche quando una notte mi ha fatto dormire sul pavimento ghiaccio perchè non si fidava di me: io che non fatto altro che scegliere lui, sempre. Anche sopra me stessa. Mi fa male tutto. Sono piena di lividi. Alla fine è vero che volevo porre fine alle mie sofferenze, ma non farmi riempire di lividi e buchi sulla schiena. Non so come, ho accettato anche questo. Cosa c'è in me che non va? Dopo che mi ha lasciato per strada in stato confusionale, sotto la pioggia, di notte...ancora m'illudevo che sarebbe venuto a cercarmi. Non è mai venuto. Non solo, si è disfatto dei miei effetti personali portandoli in questura. Io sono dovuta andare in ospedale, raccontando che ero caduta in bagno contro la maniglia della porta e mi ero ferita e non sarebbe neanche una bugia, sennonchè non fossi proprio caduta. Mi ha spinto talmente forte da sbattermi contro la porta e farmi uncinare il fianco destro alla maniglia. 6 punti.Un morso a sangue sulla mano destra e lividi in tutto il corpo. Lui nega a se stesso ogni responsabilità come se mi fossi arpionata da sola alla porta; infatti in ospedale -hanno dovuto credermi- perchè non davo altre spiegazioni, ma ovviamente sapevamo tutti in quella stanza che mentivo. Perchè ho mentito? Perchè non ho detto che lui mi ha martoriata? Perchè? La verità? Volevo proteggerlo. Nonostante tutto pensavo ancora una volta a lui. Ovviamente anche questo è stato unidirezionale. Dopo che mi ha lasciata per strada in stato confusionale, ha voltato le spalle ed è tornato in casa. Sono passati giorni senza che potesse sapere se ero viva o morta e non si mai interessato nel saperlo. Questo fa molto male, più male di tutte le botte, tagli e buchi sul mio corpo tutti insieme. Le attenzioni sono svanite in una fredda sentenza del -per me puoi essere morta-
Vorrei piangere, ma non ci riesco. Mi vergogno verso me stessa per aver nuovamente cercato di uccidermi per lui. Mi vergogno dei segni che a me rimarranno sia fisici che psicologici. Mi vergogno di aver avuto fede in qualcuno che non ha impiegato troppo tempo a disfarsi di me, letteralmente. Non so come lui abbia fatto e faccia a dormire la notte .
Fa tutto male e la cosa peggiore è il mio istinto a volermi rifugiare nelle bugie che mi raccontava in cui mi sentivo amata e felice. Non si può vivere di bugie, non voglio. Non voglio più. Metterò i punti a questa ferita senza fondo e li metterò senza anestetico, senza bugie, cosi da ricordarmi di non fare lo stesso errore due volte. Toccato il fondo non si può che risalire.