_Sehnsucht_ ha scritto:Hai fatto bene a sfogarti, anche se bella lunga sono riuscita a leggerla tutta
E' vero che i ragazzi sicuri sono molto apprezzati, ma alla fine non è fare gli spacconi sicuri di sé che attrae le donne (quelle col cervello per lo meno), ma alla fine, oltre che all'aspetto, si invaghiscono del tuo carattere, quindi più riesci a essere te stesso e mostrarti come sei con lei, più se è la persona giusta per te apprezzerà il tentativo.
Sul fatto che tu sospetti di essere bisex posso dirti che potresti anche semplicemente esserti fatto un sacco di congetture per nulla, perché se alla fine, nel concreto crescendo non ti capiterà mai di provare nel vivo avventure omosessuali, potrebbe rimanere solo un sospetto che si sorregge sul nulla, te lo dico perché ho varie amicizie che sono bisessuali e tutte almeno una volta hanno avuto esperienze non etero.
Di recente poi sembra vada di moda esserlo, quindi a confondersi basta poco.
Perché pensi che serva a qualcosa fingere di essere perfetti? nessuno è perfetto! può servire di fronte alle persone a cui non vuoi rivelare il tuo vero io, ma per il resto, chi te lo fa fare? è fatica sprecata, tipo con gli amici o con la fidanzata, il bello è proprio lasciarsi andare e non essere costretti ad avere filtri.
Curiosità: hai detto che non studi tutto il giorno...e quindi come fai ad avere ottimi voti? campi di rendita? copi?
o non so, fai una scuola facile? giusto per sapere eh
Grande!
Sì, forse hai ragione, se fosse veramente come me la sono immaginata, e io riuscissi a mostrarmi per come sono realmente, riuscirebbe ad accettarmi.
Comunque, riguardo al bisex, credo sia più di una semplice congettura... forse una pulsione repressa che non ho mai potuto esprimere all’esterno.
Fingere di essere perfetti... è ridicolo a pensarci, ma d’altronde come potrei mostrarmi veramente? Mi rifiuterebbero ancora? Mi escluderebbero per l’ennesima volta? Anzi, se io vedessi che gli altri, pur sapendo tutto di me, continuano a escludermi o ignorarmi, mi sentirei al pari di una formica.
Faccio il liceo classico, terzo anno. Vado bene perché a scuola seguo sempre, prendo appunti perfetti e sono anche l’unico di tutta la scuola a prenderli sull’iPad (da cui ti/vi sto scrivendo). A casa studio, soprattutto prima di verifiche e interrogazioni, ma non mi ammazzo! Se avessi una compagnia uscirei anche durante la settimana, e la domenica starei meno chiuso in casa ad alternare ore di procrastinazione a ore di studio!
Ultimamente sto cominciando a uscire con tre miei amici e stiamo formando un bel gruppo, anche se uno di loro, il più grande, a volte sembra non voler partecipare troppo.
Voglio dirvi una cosa che mi preme tantissimo.
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Io voglio vivere un’adolescenza come quella dei miei coetanei. Non voglio fare il passero solitario di turno, perché non è nella mia indole. Sebbene abbia poche conoscenze, sento che sono fatto per stare con gli altri, che l’assenza e la solitudine mi logorano sempre di più con il passare dei giorni.
Quando guardo dei film e vedo scene che ritraggono adolescenti che fanno festa, bevono, trovano il loro amore, si divertono, mi viene sempre un nodo alla gola tremendo, perché io non ho mai fatto quelle esperienze, se non in rare eccezioni, ma vorrei viverle adesso, in questo istante, se potessi.
Ne ho schivate troppe, per paura di perdere di nuovo.
Se avessi la forza di farlo, vorrei andarmene via da questa vita, trovare altri ragazzi/e e con loro mettermi a fumare canne e fare giochini “eccitanti”, come tutti i teenager(o la maggior parte).
Il fatto che io sia intelligente non deve precludere che a me non piaccia divertirmi e che non sia “il tipo da discoteca”, NO! Non può essere così.
Non voglio arrivare a 20 anni, a spaccarmi all’università, e a rimpiangere di non ver mai vissuto l’adolescenza. NO. Io voglio vivere. Voglio uscire, fare nuove esperienze, conoscere altre persone, sentirmi parte di un gruppo, accettato, nei miei pregi e soprattutto nei miei difetti.
Vorrei sentire quel calore che sentivo da piccolo nella famiglia, ma in un gruppo. Vorrei fare caxxate e pazzie, vorrei fare cose da poter raccontare un giorno ai miei figli.
Ma io non so come fare. Non lo so. So solo di voler cambiare. Posso abbandonare il liceo così, all’improvviso? Posso abbandonare il conservatorio?
Posso deludere i miei? Posso scappare di casa?
La mia paura è questa: che, una volta abbandonato tutto quello che prima pesava, e con tanto tempo da dedicare alla pazza vita, non riesca comunque a divertirmi e mi ritrovi senza più alcun pilastro a cui sorreggermi.
Ma credo che la scuola e il conservatorio pesino “apparentemente”. Ho del tempo libero, e se solo sapessi gestire me stesso e le relazioni, potrei dedicarlo ad uscire e fare esperienze, come tanto desidererei.
Ma mi sembra di aver sbagliato tutto, nel pormi agli altri, nelle cose a cui ho dato importanza, nelle persone che ho scelto come amici e che invece mi hanno portato alla depressione, come temevo qualche anno fa.
Non so se provare a rimettermi in gioco da solo o rivolgermi a uno psicologo. Ai miei genitori non ho intenzione di dire niente, perché mi sentirei veramente pari a zero davanti a loro, e credo che non potrebbero capirmi fino in fondo. E poi è da loro che voglio fuggire: non perché li odio, anzi, ma perché vorrei trascorrere del tempo con i miei coetanei a divertirmi e meno con la famiglia.
Quello che cerco di più è una guida. Qualcuno che mi si presentasse davanti e fosse in grado di dirmi cosa fare e non fare per essere accettato, per dirmi quello che ho sbagliato e il modo per rimediare, per rassicurarmi. Potrebbe essere uno psicologo o anche un ragazzo/a della mia stessa età o un anno in più che mi portasse in un gruppo, mi introducesse a nuove persone e nuove esperienze, mi aiutasse a mettermi in gioco.
Da solo non riesco a mettermi sulla “diritta via”, anche se mi duole ammetterlo. Ci ho provato, dalla seconda media, a riscattarmi, ma ho fallito miseramente.
Chi mi vuole bene veramente?
Arrivo alla mia più grande paura. Quando sarò grande e dovrò trovare lavoro, la conoscenza di qualcuno diventerà fondamentale per inserirmi. Ma se sono un caxxo di disadattato/fobico sociale, come potrò riuscire a campare? Non voglio ridurmi a un solo, triste, vecchio, annoiato ragazzo di 30 anni che non riesce a trovare lavoro.
Sono in tempo per cambiare? Non mi sono arreso, non mi arrenderò mai e se mai mi ucciderò sarà per la nostalgia di quello che non ho mai fatto. La nostalgia mi fa malissimo. Mi stacca le vertebre a una a una, mi tortura, mi fa piangere. La nostalgia di tutto quello che non ho mai vissuto.
Spero non arrivi al punto da uccidermi, ma devo metterlo in considerazione tra le cose che in un remoto futuro potranno succedere.
Ragazzi e ragazze, se qualcuno di voi può, nel suo piccolo, farmi da guida, ne sarei veramente grato.
Avrei bisogno di consigli sul come poter avere una vita sociale appagante e riuscire a inserirmi nella società. Di consigli su come avere fiducia in me stesso e su dove e con chi poter fare nuove esperienze.
Spesso ho pensato che, dato tutto il rifiuto esterno, se mai fossi disperato e senza speranze, mi chiuderei in isolamento, in un laboratorio, a studiare tutti i manuali di microbiologia e chimica esistenti, per sviluppare un virus letale altamente infettivo che potrebbe sterminare la popolazione mondiale, e con quello minacciare l’intera umanità.
Probabilmente mi ammazzeranno prima che io riesca a farlo, ma io penso che sarei capace di fare una cosa del genere.
Non sono malato, non sono neanche un pazzo sadico, ma gli altri mi hanno ferito. Se una volta, dico una, qualcuno di “ben inserito” nella società mi avesse aiutato ad uscire dalla mia timidezza e solitudine, non avrei pensieri così orribili(mi piace il sovrannaturale, forse è anche questo).
Sapete qual è il problema? Che la vita è soprattutto male. Male che da persona si trasmette a persona. Mi viene in mente un mio amico che ho dovuto escludere dal mio nuovo “gruppo”, perché palesemente non abituato alle dinamiche mondane e non, come posso dire?, intelligente socialmente. Ma quel ragazzo potevo essere io fino a settembre scorso. Ma gli altri non mi hanno mai aiutato, a parte quelli di questo nuovo gruppo. Ho sempre dovuto lanciarmi e confidare in me stesso. Se avessi fatto affidamento su tutti i falsi amici, a quest’ora potevo essere bell’e morto.
E quindi mi sembra giusto escludere un ragazzo, perché ci
Lo so di farmi mille complessi e di essere stronxo, ma continuo a ripetervi che mi sono sempre tenuto tutto dentro dalla seconda media. Mai nessuno con cui abbia parlato di me. Sono sempre stato io a cercare il contatto, a iniziare le conversazioni, fino a qualche mese fa, e soprattutto sono sempre dovuto stare molto attento a parlare di me, altrimenti mi avrebbero ignorato o escluso(torniamo sempre lì, caxxo).
Nessuno con cui poter parlare della VERITÀ, nessuno con cui confrontarsi. Quelli che ho preso come amici, in realtà sono ragazzi che non sanno più dove parare.
Non sono malato, ho solo bisogno di affetto. Vorrei avere stima da parte degli altri, e non questa specie di ignoranza mista a compatimento.
Non sono una persona orribile.
La cosa che mi fa rabbrividire sono i sogni che faccio la notte.
A parte quelli in cui sogno esperienze bisex
, a volte ne faccio alcuni in cui mi trovo con i miei conoscenti, su un muretto, a ridere e scherzare, a ballare e a farci ragazze. Mi sento accettato e perdo totalmente il senso del tempo.
La vita più bella che abbia mai vissuto è nei sogni, che siano da dormiente o da sveglio.
I sogni sono la mia via di fuga dall’inquietudine dell’esistenza.
Sono adolescente anch’io, anch’io sento di poter fare ogni cosa se soltanto la desiderassi.
Ma ho fallito in questi anni, e non conosco il rimedio.
Voglio vivere, vivere, vivere!
Uscire la sera e tornar la mattina
Scherzare
Ubriacarmi
Farmi canne
Conoscere
Scoprire
Perdere il senso del tempo
Chiedo troppo? Chiedo troppo Dio? È mai possibile che uno cerchi cose che sono ottenibili così facilmente?
Ragazzi e ragazze, se qualcuno di voi vuole darmi una mano, anche un piccolo consiglio, ve ne sarò sempre grato.
Grazie
P.S. Ho scritto troppo anche ‘sta volta