Ciao Riccardo,
la tua situazione mi ricorda un po' com'ero io nell'adolescenza, conosco quelle paure. Quindi mi permetto di parlarti con franchezza
Riccardo M ha scritto:Non so cosa mi piaccia veramente e quando mi presento a qualcuno ho sempre paura di sembrare una persona vuota.
Comincio con l'assicurarti che
non puoi essere una persona vuota.
Perché le persone vuote non si fanno quelle domande, non hanno quei problemi né quella sensibilità.
Il tuo quadro sembra piuttosto quello di una persona ferita, fragile, "acerba", ma con un grande potenziale di empatia e comprensione.
Cioè il contrario di una persona vuota.
Il mio intuito dice che forse hai paura di essere "vuoto" perché
sei in conflitto con te stesso, quindi fatichi a vedere le tue qualità, o ad accogliere le tue emozioni, e a sentire quello che davvero vuoi o che ti sta a cuore.
Respingendo (buona parte di) quello che sei, rimane una sensazione di vuoto. Ma in te c'è molto, anche se non gli permetti di uscire.
Ma soprattutto ho paura di sembrare pazzo o simili.
Idem come sopra.
Un pazzo non si chiede se è pazzo. I più pazzi sono convinti di essere geniali o superuomini: vedi l'esempio di Donald Trump, che è uno psicopatico narcisista*, ma ha una immagine grandiosa di se stesso (completamente sconnessa dalla realtà).
* (diagnosi condivisa da buona parte dei terapisti USA)
Le persone peggiori, tipo i dittatori, sono sempre convinti di essere meglio degli altri.
Chi invece sa dubitare di se stesso (si spera in modo costruttivo), significa che è una persona "sana" e umana.
Ogni giorno mi viene in mente un motivo per pensare di non essere normale
In realtà,
la "normalità" non esiste "Visto da vicino, nessuno è normale."
(Oscar Wilde)
Il concetto di normalità nasce dall'idea (malsana) che ci sia un modo "giusto" di essere e vivere, e quindi gli altri siano sbagliati.
Ma in realtà siamo tutti diversi, quindi chi può dire qual è il modo "giusto"?
Inoltre, quelli che criticano gli altri dicendogli che non sono "normali", sono spesso proprio i più disturbati psichicamente (pensa ai fanatici religiosi).
La mia impressione è che
tu viva in forte conflitto con te stesso - forse per via di messaggi ricevuti dalla famiglia.
A causa di ciò, ti manca
l'accettazione e l'amore per te stesso; da qui, forse, quel senso di vuoto, che è un vuoto emotivo dovuto all'assenza di amor proprio.
Forse per questo senti un disperato bisogno di relazionarti con gli altri, che però - essendo disperato - viene fuori in modo disarmonico e poco costruttivo.
continuavano a venirmi in mente cose tristi o che mi facevano salire il disprezzo verso me stesso.
Chi non si ama è in una trappola complicata.
Da una parte sta male, sente che dovrebbe cambiare, si disprezza per come è, si sente sbagliato... ma questa tensione serve solo ad aggravare la sua situazione.
Il paradosso è che più ci sentiamo sbagliati, e meno riusciamo a cambiare!Viceversa, più ci accettiamo per come siamo, e più ci diventa facile evolvere e
tirare fuori il meglio di noi stessi.
Quindi la cosa che più hai bisogno di fare, è
accettarti come sei e imparare a volerti bene Mi sento davvero folle e ho paura di spaventare la gente
Non sei folle
(e ti assicuro che di tipi strani ne ho visti tanti....
)
Sei una persona problematica e conflittuale, come succede a tante persone.
Hai bisogno di fare pace con te stesso, e uscire dallo "stato di guerra" mentale in cui sembri vivere.
E' come se nella tua mente fosse finita una sacco di "spazzatura" (idee distruttive, convinzioni errate...), ed ora hai bisogno di "fare pulizia" e liberartene.
Non sei sbagliato tu: sono sbagliati molti dei pensieri che ti riempiono la mente