Non ho paura di morire e ho smesso di chiedermi cosa avverrà dopo.
Conosco già l'inferno e il paradiso.
Il primo l'ho vissuto vedendo mia madre piangere ed esser picchiata e in questi miei vent'anni.
Non sopporto la retorica degli " anni migliori " perché non fanno che emarginare e sprofondare chi non li vive così.
Il secondo l'ho vissuto esclusivamente nella musica, pittura, scrittura e lettura.
Il mondo non è un posto per tutti, cosi come l'amore.
C'è chi lotta continuamente per migliorare se stesso per, poi, non muoversi di mezzo passo.
Probabilmente sono stupido e basta per non essere in grado di cogliere i messaggi d'amore subliminali delle persone con il quale sto, però ho sperimentato una cruda solitudine sia fisica che emotiva.
Una testa sana è fondamentale per gestire i continui nodi di tristezza alla gola.
Altri potrebbero leggere queste parole e pensarle di un arreso e magari è proprio cosi, ma nessuno potrà mai capire cosa c'è dietro un punto.
Chissà se riuscirò a salvarmi.