Ma se il mondo non è giusto...?

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"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Ma se il mondo non è giusto...?

Messaggioda AnimaInLacrime » 14/12/2017, 15:08



Ma se il mondo è ingiusto, la vita è ingiusta e nemmeno comportarsi cercando sempre di non fare male a nessuno, nel massimo rispetto di tutti, ti può dare serenità, gioia, un ritorno, l'unica cosa che resta da fare è rassegnarsi?

Lo so che comportarsi bene non significa che ci siano cose dovute, lo so. La mia riflessione è un po' più ampia e forse anche un po' inutile.

E' nato tutto quando mi è capitato di vedere gente del mio passato che si è comportata veramente male non solo con me ma con molta gente, passeggiare mano nella mano per le strade illuminate dalle lucine di Natale con i rispettivi fidanzati.
A loro l'amore, a me prese in giro.

Lo so che niente è dovuto ma allora davvero l'unica cosa da fare è rassegnarsi?
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Ma se il mondo non è giusto...?

Messaggioda Lμcιfεrσ » 14/12/2017, 15:41



AnimaInLacrime ha scritto:Ma se il mondo è ingiusto, la vita è ingiusta e nemmeno comportarsi cercando sempre di non fare male a nessuno, nel massimo rispetto di tutti, ti può dare serenità, gioia, un ritorno, l'unica cosa che resta da fare è rassegnarsi?

Lo so che comportarsi bene non significa che ci siano cose dovute, lo so. La mia riflessione è un po' più ampia e forse anche un po' inutile.

E' nato tutto quando mi è capitato di vedere gente del mio passato che si è comportata veramente male non solo con me ma con molta gente, passeggiare mano nella mano per le strade illuminate dalle lucine di Natale con i rispettivi fidanzati.
A loro l'amore, a me prese in giro.

Lo so che niente è dovuto ma allora davvero l'unica cosa da fare è rassegnarsi?

Forse dobbiamo smetterla noi di cercare una ragione, un fine o una motivazione nelle cose, negli eventi, nelle azioni. Dovremmo semplicemente accettare questa caoticità ingiusta e ingiustificata e andare avanti, adattarci. So che è molto più semplice scriverlo in un forum che metterlo in atto. Io stesso sto facendo le spese seguendo quest'idea, ma è l'unica risposta che riesco a darti a questa domanda.
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Ma se il mondo non è giusto...?

Messaggioda AnimaInLacrime » 14/12/2017, 16:00



Azrael ha scritto:Forse dobbiamo smetterla noi di cercare una ragione, un fine o una motivazione nelle cose, negli eventi, nelle azioni. Dovremmo semplicemente accettare questa caoticità ingiusta e ingiustificata e andare avanti, adattarci. So che è molto più semplice scriverlo in un forum che metterlo in atto. Io stesso sto facendo le spese seguendo quest'idea, ma è l'unica risposta che riesco a darti a questa domanda.


Quindi in un certo senso è sì, bisogna rassegnarsi.

Boh non lo so, forse sto solo cercando di aggrapparmi a chissà quale legge naturale per non crollare del tutto.
Grazie del tuo punto di vista.
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Messaggioda Speechless » 14/12/2017, 16:31



Mi sono posta più volte la tua stessa domanda, forse perché ho sempre avuto questo carattere sensibile che mi impedisce di far del male a una mosca. Letteralmente. Col tempo, ho imparato a vedere la situazione da un ulteriore punto di vista: a quella mosca non farò del male, ma non sono nemmeno tenuta ad aiutarla, specie se quell'aiuto non verrà nemmeno apprezzato.

Niente è dovuto, è vero. Ed è anche vero che a volte la felicità sembri bussare alla porta di chi ha seminato solo odio e zizzania. Ma si tratta di felicità effimere, per come la vedo io, perché chi si comporta senza mostrare un briciolo di umanità, finirà per annegare nel suo stesso veleno.

Rassegnarsi non vuol dire necessariamente arrendersi. A volte può equivalere a stabilire una sorta di "patto di sopravvivenza" con situazioni che sembrano voler andare in un certo modo. Devi fartele piacere per forza? No, però imparando a prenderne le dovute distanze, poco alla volta, non ti feriranno più in modo brutale, ti causeranno solo un lieve dispiacere che sarà più facile mandare via.
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Messaggioda Lμcιfεrσ » 14/12/2017, 16:49



AnimaInLacrime ha scritto:
Azrael ha scritto:Forse dobbiamo smetterla noi di cercare una ragione, un fine o una motivazione nelle cose, negli eventi, nelle azioni. Dovremmo semplicemente accettare questa caoticità ingiusta e ingiustificata e andare avanti, adattarci. So che è molto più semplice scriverlo in un forum che metterlo in atto. Io stesso sto facendo le spese seguendo quest'idea, ma è l'unica risposta che riesco a darti a questa domanda.


Quindi in un certo senso è sì, bisogna rassegnarsi.

Boh non lo so, forse sto solo cercando di aggrapparmi a chissà quale legge naturale per non crollare del tutto.
Grazie del tuo punto di vista.

No, non è un rassegnersarsi: è una presa di coscienza di come vanno le cose. Siamo soliti pensare che ci sia una ragione o un fine, non per non nostra esperienza, ma per nostra pura mentalità: probabilmente dobbiamo staccarci da questa idea. C'è chi si abbandona a questa cosa e risponde non vivendo (non per forza suicidandosi), ma cercando di scappare. Almeno è quello che ti posso dire io.
Prendi coscienza di come vanno le cose e reagisci, reagisci di conseguenza: sapere che le cose non hanno un senso obbiettivo non è debolezza e nemmeno rassegnazione, anzi, probabilmente è maggior presa di coscienza, scusa la ripetività, di chi crede il contrario. Rispondi vivendo di conseguenza, ma rispondi, adattandoti, ma rispondi. Non essere soggetta al mare degli eventi, non farti travolgere, sii il mare: non farti trasportare dagli eventi e dall'emotività conseguente, ma sii in grado di creare i tuoi eventi. Fregatene di ciò che succede e delle sue apparenti cause, vivi seguendo quello che davvero vuoi fare e se incontrerai degli ostacoli fa lo stesso ragionamento, sono solo ostacoli dati dal nulla, non sono lì per te a posta. Faccio fatica a spiegarlo a parole, ma spero di aver reso l'idea: non essere passiva (non cogliere tutta la negativtà del termine), ma davanti ad eventi brutti, sii attiva per creare i tuoi momenti, le tue gioie.
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Messaggioda Masquerade » 14/12/2017, 17:03



AnimaInLacrime ha scritto:
Azrael ha scritto:Forse dobbiamo smetterla noi di cercare una ragione, un fine o una motivazione nelle cose, negli eventi, nelle azioni. Dovremmo semplicemente accettare questa caoticità ingiusta e ingiustificata e andare avanti, adattarci. So che è molto più semplice scriverlo in un forum che metterlo in atto. Io stesso sto facendo le spese seguendo quest'idea, ma è l'unica risposta che riesco a darti a questa domanda.


Quindi in un certo senso è sì, bisogna rassegnarsi.

Boh non lo so, forse sto solo cercando di aggrapparmi a chissà quale legge naturale per non crollare del tutto.
Grazie del tuo punto di vista.



Sempre di più noto questa confusione tra rassegnazione e accettare. Rassegnarsi non porta a nulla. Accettare ci porta a poter cambiare, noi, le cose etc.
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Messaggioda AnimaInLacrime » 14/12/2017, 22:44



Masquerade ha scritto:
Sempre di più noto questa confusione tra rassegnazione e accettare. Rassegnarsi non porta a nulla. Accettare ci porta a poter cambiare, noi, le cose etc.


Io penso che dipenda molto dalla situazione.
Quando leggo frasi come "accettare che le cose vadano come stanno andando" o similari io vedo un atteggiamento passivo, che non necessariamente ha un'accezione negativa, o magari lo ha in questo caso.

Ci sono situazioni secondo me che non puoi cambiare da sola, con le tue sole forze, perché c'è bisogno di una componente di fortuna. Quando incontri qualcuno e questo è una me**a non dipende da te, non c'è bravura in queste cose. E' solo buona sorte.
La mia esperienza mi ha insegnato questo.

Il motivo della mia domanda è però proprio cercare un appiglio per cambiare modo di vedere le cose perciò mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista :)
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Messaggioda AnimaInLacrime » 14/12/2017, 23:01



Speechless ha scritto:Mi sono posta più volte la tua stessa domanda, forse perché ho sempre avuto questo carattere sensibile che mi impedisce di far del male a una mosca. Letteralmente. Col tempo, ho imparato a vedere la situazione da un ulteriore punto di vista: a quella mosca non farò del male, ma non sono nemmeno tenuta ad aiutarla, specie se quell'aiuto non verrà nemmeno apprezzato.

Niente è dovuto, è vero. Ed è anche vero che a volte la felicità sembri bussare alla porta di chi ha seminato solo odio e zizzania. Ma si tratta di felicità effimere, per come la vedo io, perché chi si comporta senza mostrare un briciolo di umanità, finirà per annegare nel suo stesso veleno.

Rassegnarsi non vuol dire necessariamente arrendersi. A volte può equivalere a stabilire una sorta di "patto di sopravvivenza" con situazioni che sembrano voler andare in un certo modo. Devi fartele piacere per forza? No, però imparando a prenderne le dovute distanze, poco alla volta, non ti feriranno più in modo brutale, ti causeranno solo un lieve dispiacere che sarà più facile mandare via.



Il mio tirare in ballo persone che si sono comportate male con me non era tanto per dire "perché a loro?" ma più che altro dire "perché a me no? perché a me solo mazzate?".
Non mi interessa cosa accade nella loro vita, non mi interessa sapere se stanno bene o male ma io nella mia vita ho sempre trovato delle briciole d'affetto che contenevano il veleno al loro interno, di diversa forma e potenza, ma se mi sento così disperatamente sola in questo momento vuol dire che dolcetti non erano.

Non lo so. Io ho sempre pensato alla rassegnazione come a qualcosa di passivo, di opposto alla speranza che le cose possano cambiare e che ti fa muovere perché è possibile e se anche non ti sembra di vedere uno spazio, lo sento dentro e te lo trovi, te lo inventi.
Nella rassegnazione non riesco a vederci questa forza e la speranza temo si sia spenta.
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Messaggioda AnimaInLacrime » 14/12/2017, 23:06



Azrael ha scritto:No, non è un rassegnersarsi: è una presa di coscienza di come vanno le cose. Siamo soliti pensare che ci sia una ragione o un fine, non per non nostra esperienza, ma per nostra pura mentalità: probabilmente dobbiamo staccarci da questa idea. C'è chi si abbandona a questa cosa e risponde non vivendo (non per forza suicidandosi), ma cercando di scappare. Almeno è quello che ti posso dire io.
Prendi coscienza di come vanno le cose e reagisci, reagisci di conseguenza: sapere che le cose non hanno un senso obbiettivo non è debolezza e nemmeno rassegnazione, anzi, probabilmente è maggior presa di coscienza, scusa la ripetività, di chi crede il contrario. Rispondi vivendo di conseguenza, ma rispondi, adattandoti, ma rispondi. Non essere soggetta al mare degli eventi, non farti travolgere, sii il mare: non farti trasportare dagli eventi e dall'emotività conseguente, ma sii in grado di creare i tuoi eventi. Fregatene di ciò che succede e delle sue apparenti cause, vivi seguendo quello che davvero vuoi fare e se incontrerai degli ostacoli fa lo stesso ragionamento, sono solo ostacoli dati dal nulla, non sono lì per te a posta. Faccio fatica a spiegarlo a parole, ma spero di aver reso l'idea: non essere passiva (non cogliere tutta la negativtà del termine), ma davanti ad eventi brutti, sii attiva per creare i tuoi momenti, le tue gioie.


Hai scritto delle cose interessanti...
Voglio rifletterci un po' prima di dirti cosa ne penso :)
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Messaggioda Masquerade » 15/12/2017, 11:09



AnimaInLacrime ha scritto:
Masquerade ha scritto:
Sempre di più noto questa confusione tra rassegnazione e accettare. Rassegnarsi non porta a nulla. Accettare ci porta a poter cambiare, noi, le cose etc.


Io penso che dipenda molto dalla situazione.
Quando leggo frasi come "accettare che le cose vadano come stanno andando" o similari io vedo un atteggiamento passivo, che non necessariamente ha un'accezione negativa, o magari lo ha in questo caso.

Ci sono situazioni secondo me che non puoi cambiare da sola, con le tue sole forze, perché c'è bisogno di una componente di fortuna. Quando incontri qualcuno e questo è una me**a non dipende da te, non c'è bravura in queste cose. E' solo buona sorte.
La mia esperienza mi ha insegnato questo.

Il motivo della mia domanda è però proprio cercare un appiglio per cambiare modo di vedere le cose perciò mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista :)


Ed io per esperienza personale mi permetto di dissentire.
Rassegnarsi è un atteggiamento totalmente passivo. Tu (generico) ti rassegni e subisci la vita. O il destino che chiamarlo si voglia. Qui mi riferisco alla cattiva e buona sorte a cui fai riferimento tu.
E mi accodo al tuo esempio. Nella mia vita ho incontrato tante m***e. Ma tante proprio. L'ultima m***a poi le ha superate tutte. O meglio, mi correggo. Le avrebbe potute superare tutte.
Perché se io mi fossi rassegnata, avrei ragionato così: Niente, la vita mi manda "m***e" e tanto vale che mi accontenti di questo.
Dato che io non mi rassegno, ma accetto che nella vita io ho incontrato prevalentemente m***e, divento attiva e DECIDO IO se accontentarmi di questo oppure no.
E la risposta è un secco e categorico NO. NON ACCETTO.
Sono consapevole che non è detto che possa capitarmi di meglio.Ma è importante che io sappia evitare il peggio. E infatti l'ho fatto.
Ho accettato e non mi sono rassegnata.
Questo giusto per restare in tema al tuo esempio. Di altri esempi potrei farne molti.

La vita è giusta? Per come la vedo io, la giustizia non è umana. E' solo divina.
Raramente appartiene a questa dimensione. Mia opinione assolutamente personale.
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