da Eliminato » 06/08/2022, 9:58
"Eternità" è un concetto che, sinceramente, non riesco a definire: è come se la mente umana, nei suoi limiti, non sia in grado di arrivare a concepire una simile immagine.
Mi spiace tanto, ma non saprei proprio cosa risponderti senza poi scadere in frasi trite e ritrite, pseudofilosofia spicciola che lascia il tempo che trova etc.
Il "cambiamento" è già qualcosa su cui si può provare a riflettere: penso che a volte esso sia un evento benefico, altre negativo (forzato e doloroso - che non vorremmo).
A me cambiare ha portato a tanti sconvolgimenti personali, ma forse alle lacrime più dolci di tutta la mia vita, perché poi sono arrivati i veri doni di certi mutamenti e decisioni, anche e soprattutto quando drastici.
Cambiare può significare crescere, costringersi a un punto di vista nuovo: è, però, per forza di cose un modificare i proprio equilibri interni.
Se si parla di cambiamento come di qualcosa opposto alla routine, beh: da persona con lievi tratti autistici Asperger ed ex ossessivo-compulsivo, avrò sempre quella tendenza a sentirmi "a casa" quando faccio, mangio, leggo, dico, scrivo etc alcune cose che rimangono immutabili per me, delle pietre miliari, dei fari sicuri cui appigliarmi. Non rinuncio ad alcune mie routine, sinceramente.
In sintesi: a volte mi piace la variazione, la novità etc (lo scrissi anche all'interno di un altro tuo recente thread), mentre su altri piccoli aspetti sono spaventosamente routiniero e mi "altero" pure se qualcuno tenta di impormi qualcosa che possa andare a rompere quelle mie sicurezze e abitudini (il motivo del naufragar delle mie relazioni ahahah)