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Questo forum di aiuto vuole essere una vera casetta della coccola.
"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

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Messaggioda Massimiliano89 » 18/08/2022, 13:32



Come avete trascorso questo Ferragosto?
Io in casa a sonnecchiare sul divano, triste, depresso, malinconico.
La depressione è sempre più forte al punto che mi è frullata per la testa l'idea di annullare una vacanza che dovrò fare a breve.
La domanda da un milione di dollari è " come uscire da questo feroce stato depressivo "?
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Massimiliano89
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Messaggioda VeraVita » 18/08/2022, 14:25



Massimiliano89 ha scritto:Come avete trascorso questo Ferragosto?
Io in casa a sonnecchiare sul divano, triste, depresso, malinconico.
La depressione è sempre più forte al punto che mi è frullata per la testa l'idea di annullare una vacanza che dovrò fare a breve.
La domanda da un milione di dollari è " come uscire da questo feroce stato depressivo "?


Ciao Massimiliano,

A me, onestamente, dispiace sapere che in quasi un anno che sto qui su Myhelp, di leggere che sei continuamente depresso o che le mie parole, non ti hanno mai dato un punto di riflessione o anche di altri utenti che sono stati molto carini, non ti hanno aiutato.
Leggo spesso, però, che fai molte belle attività: viaggi, ti vogliono bene molte persone e addirittura una ragazza voleva avere una storia seria con te. Mi risulta anche che economicamente male, male non sei messo (spero, di non sbagliare).
Quindi, dare una risposta al tuo problema non saprei. Perchè se fossi in te, sarei non dico felice ma mi sentirei appagata.
Io posso risponderti in base alla mia esperienza e per me, la depressione (anche se spesso si arrabbiano quando lo scrivo) è un fatto volontario. Uno decide di essersi depresso per X motivi. Quali sono i motivi, che ti fanno stare male, nel tuo caso specifico? A volte, penso che tu metta l'opinione degli altri al primo posto. Magari, le persone volevano che tu facessi, questo e quello. Invece, tu hai fatto in un altro modo. Oppure, non lo so. Dovresti ricercare tu, le cause del tuo malessere. Interoggarti e pensare che la salute è un tuo diritto e stato naturale del tuo essere. Pensare, poi, a creare qualcosa di bello. Chiederti, come se fossi un bambino quali sono i tuoi sogni e desideri realizzabili, cosa c'è di buono nella situazioni in cui vivi e sforzarti di trovare un motivo per essere felice di tale stato anche se non ti viene subito la risposta. Capire anche che sei molto più di questo.
Io che sono esterna e che ho avuto il piacere di leggerti penso più che altro, questo. Anche se non ti conosco di persona e non so il tuo vissuto e mi baso su ciò che scrivi. Ma più o meno, penso che sei tu che preferisci, seppur inconsapevolmente, di stare così. Personalmente, non credo nell'allopatia perché i risultati sono temporanei e uno dovrebbe mirare ad obiettivi durevoli e per quanto difficile non dipendere dagli altri. Per me, poi, dovresti perdonarti e amarti di più. Leggere libri che possano aiutarti. Però, ecco, posta così la tua domanda, è un po' difficile risponderti. Perchè sai, i motivi per cui uno si deprime sono tanti e le risposte per uscire da questo stato, sono tante. Uno dovrebbe cercare di capire cosa gli fa bene a sè stesso. Lavorare sulla propria persona e non mollare. Detta così la risposta non è facile. Mi verrebbe più da dirti, di cambiare domanda, e porti domande migliori e più positive.
Io se vuoi, posso consigliarti qualche buon libro che mi ha aiutata. Ma non ti aspettare che con la bacchetta magica risolvano tutti i tuoi problemi, perché il lavoro devi farlo tu, in prima persona.
Un libro che mi piacque molto fu questo: Anthony Robins Come ottenere il meglio da sé e dagli altri. Però, ecco, se non parte da te, il desiderio di stare meglio, per me, continuerei a porti le stesse domande e stare male all'infinito. Sempre secondo come ho inquadrato la tua situazione.
Poi, non lo so, tu cosa ti aspetti, onestamente. Se sei ad esempio alla ricerca di qualche pietra filosofale che neutralizza tutti i tuoi problemi o ti renda la vita più facile. Insomma, per me, è un lavoro che dovresti fare da solo. Poi, se qualcuno ti ponesse una domanda simile, cosa gli risponderesti? E, cosa ti piacerebbe sentirti dire?
Ad ogni modo, anche se è poco, e non te ne fai nulla delle mie parole, a me dispiace saperti infelice e che non trovi nessuna gratificazione in nulla. Mi dispiace anche che non vuoi più farti quel bel viaggio in autunno in Scozia. E, dire che ti avevo molto ammirato. Che poi, io tempo, purtroppo, secondo me, vola. Scaccia via i brutti pensieri e se proprio non se ne vanno e sono così tenaci da restare tu convivici e anche se è dura prova a vederli come un dono, perché ti porteranno qualcosa di bello.

Nel mio piccolo, ti auguro tante belle cose! Coraggio, ce la puoi fare!
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Messaggioda Eliminato » 19/08/2022, 1:10



Sono tra le persone che, purtroppo, polemizza spesso amichevolmente con VeraVita sul tema "depressione".

Per quanto secondo me buona parte dei consigli di Vera siano giusti a posteriori (mi riferisco a cosa si potrebbe fare per provare a muovere qualche passo in avanti), io continuo a essere fortemente in disaccordo con la sua frase di esordio (ma lo ha detto lei stessa di sapere, ormai, che tanti non ne condividono il pensiero) secondo cui "sceglieremmo di essere depressi". Devo per forza scrivere ogni volta ciò e intromettermi come una zanzara fastidiosa perché, da persona che ha lavorato con esperti del campo, posso garantire che far cadere una mannaia del genere addosso a una persona che sta già male potrebbe, non sto scherzando, portarla seriamente al suicidio. Cioè non solo sono depresso, ma sono anche uno stron... emerito perché ho deciso di stare così. Non si sa come, poi: come avrei potuto scegliere di indurmi la depressione? :'( Alle persone con malattie genetiche dalla nascita diremmo davvero la stessa cosa? A un tetraplegico? Chi ha scelto? Ecco, scusatemi, ma io come al solito devo per forza inserirmi in queste circostanze e spiegare il fenomeno (la depressione è una malattia) visto dagli esperti del settore, tanto ormai la nomea del paladino mandato da Dio sul pegaso bianco credo di essermela già fatta su questo forum, dunque spero tanto che VeraVita capisca e non me ne abbia, perché non è un attacco diretto a lei ma una constatazione su quanto in Italia soprattutto si sappia ancora molto poco dei disagi mentali.

Fatta tutta questa premessa, oggi le linee guida internazionali suggeriscono l'associazione di psicoterapia e farmacoterapia (quest'ultima deve durare 24 mesi in dosaggio di mantenimento - non lo dico certo io) per chi soffre di episodio e/o disturbo depressivo maggiore. La psicoterapia potrebbe essere onerosa, ragion per cui esistono sportelli di ascolto gratuito e, ovviamente, i pacchetti di sedute tramite CSM via Azienda Sanitaria Locale (ASL). A Roma, per dire, la psicoterapia della mutua è totalmente gratuita e, tra l'altro, non si parla di sedute con semplici psicologi, bensì psicoterapeuti specializzati in terapia cognitivo-comportamentale. In Lombardia, ancora, ci sono i CPS che funzionano veramente bene e pure lì le spese sono pari a zero. In altre regioni si paga un ticket, ma comunque modestissimo e per un gran numero di sessioni.

Adesso le domande sono queste, però bisogna rispondere guardandosi allo specchio in totale sincerità di fronte a sé stessi:

1) I farmaci son stati assunti correttamente secondo linee guida di prassi clinica internazionale, vale a dire --> una volta trovato il giusto piano terapeutico e le medicine cui si risponde, restare a regime di mantenimento per almeno 2 anni continuativi?

2) I farmaci sono stati assunti senza saltare le dosi e senza aumentare a caso le quantità in mancanza di autorizzazione medica, per poi sospendere magari di botto a causa di scontati effetti collaterali improvvisi dovuti a simili scelleratezze?

3) La psicoterapia è stata rispettata negli orari e nelle sedute concordate con lo specialista? Apparteneva a un indirizzo definito dal curante? Se sì: cognitivo-comportamentale? Psicodinamico? Psicoanalitico?

:hi:
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Messaggioda Massimiliano89 » 19/08/2022, 8:12



Sancta ha scritto:Sono tra le persone che, purtroppo, polemizza spesso amichevolmente con VeraVita sul tema "depressione".

Per quanto secondo me buona parte dei consigli di Vera siano giusti a posteriori (mi riferisco a cosa si potrebbe fare per provare a muovere qualche passo in avanti), io continuo a essere fortemente in disaccordo con la sua frase di esordio (ma lo ha detto lei stessa di sapere, ormai, che tanti non ne condividono il pensiero) secondo cui "sceglieremmo di essere depressi". Devo per forza scrivere ogni volta ciò e intromettermi come una zanzara fastidiosa perché, da persona che ha lavorato con esperti del campo, posso garantire che far cadere una mannaia del genere addosso a una persona che sta già male potrebbe, non sto scherzando, portarla seriamente al suicidio. Cioè non solo sono depresso, ma sono anche uno stron... emerito perché ho deciso di stare così. Non si sa come, poi: come avrei potuto scegliere di indurmi la depressione? :'( Alle persone con malattie genetiche dalla nascita diremmo davvero la stessa cosa? A un tetraplegico? Chi ha scelto? Ecco, scusatemi, ma io come al solito devo per forza inserirmi in queste circostanze e spiegare il fenomeno (la depressione è una malattia) visto dagli esperti del settore, tanto ormai la nomea del paladino mandato da Dio sul pegaso bianco credo di essermela già fatta su questo forum, dunque spero tanto che VeraVita capisca e non me ne abbia, perché non è un attacco diretto a lei ma una constatazione su quanto in Italia soprattutto si sappia ancora molto poco dei disagi mentali.

Fatta tutta questa premessa, oggi le linee guida internazionali suggeriscono l'associazione di psicoterapia e farmacoterapia (quest'ultima deve durare 24 mesi in dosaggio di mantenimento - non lo dico certo io) per chi soffre di episodio e/o disturbo depressivo maggiore. La psicoterapia potrebbe essere onerosa, ragion per cui esistono sportelli di ascolto gratuito e, ovviamente, i pacchetti di sedute tramite CSM via Azienda Sanitaria Locale (ASL). A Roma, per dire, la psicoterapia della mutua è totalmente gratuita e, tra l'altro, non si parla di sedute con semplici psicologi, bensì psicoterapeuti specializzati in terapia cognitivo-comportamentale. In Lombardia, ancora, ci sono i CPS che funzionano veramente bene e pure lì le spese sono pari a zero. In altre regioni si paga un ticket, ma comunque modestissimo e per un gran numero di sessioni.

Adesso le domande sono queste, però bisogna rispondere guardandosi allo specchio in totale sincerità di fronte a sé stessi:

1) I farmaci son stati assunti correttamente secondo linee guida di prassi clinica internazionale, vale a dire --> una volta trovato il giusto piano terapeutico e le medicine cui si risponde, restare a regime di mantenimento per almeno 2 anni continuativi?

2) I farmaci sono stati assunti senza saltare le dosi e senza aumentare a caso le quantità in mancanza di autorizzazione medica, per poi sospendere magari di botto a causa di scontati effetti collaterali improvvisi dovuti a simili scelleratezze?

3) La psicoterapia è stata rispettata negli orari e nelle sedute concordate con lo specialista? Apparteneva a un indirizzo definito dal curante? Se sì: cognitivo-comportamentale? Psicodinamico? Psicoanalitico?

:hi:


Grazie per la lunga risposta.
Risponderò guardandomi allo specchio e in modo sincero a tutte le domande.

1) Non ho mai trovato una cura efficace in dodici anni di terapia farmacologica. Ho fatto e rifatto tentativi fallimentari.

2) Sì.

3) Sì, è stata rispettata. Si trattava di terapia cognitivo comportamentale, ma non ha funzionato.

Grazie di nuovo per il tempo che mi hai dedicato.

In quanto alla stronzata di VeraVita del " sei depresso perché vuoi esserlo " non posso che darti ragione. In fin dei conti, senza offesa, stiamo parlando di una persona che nega l'esistenza del coronavirus. Per il resto ha dato ottimi consigli.
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Messaggioda Eliminato » 19/08/2022, 20:20



Allora non è finita, Massimiliano, perché deduco non sia stata effettuata la richiesta per i trattamenti successivi.
Domanda al tuo psichiatra di riferimento o rivolgiti agli specialisti della scuola toscana (per esempio allievi del Prof.re Cassano), perché alcuni ricevono pure a Roma.
Purtroppo qui non so se si possano fare nel dettaglio i nomi dei medici che usano la psichiatria di precisione, però sappi che c'è ancora da fare...
Se cerchi online "psichiatria di precisione per la cura personalizzata" ti appariranno risultati illuminanti in merito e no, questa non è una pubblicità, semplicemente queste cure all'avanguardia hanno aiutato una delle mie più care amiche.
Informati, non te ne pentirai! Ciao
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