Siamo qui non per nostro volere, per fortuna o ahimè non saprei dirvelo, è tanto "personale" come visione.
Che dobbiamo fare?
La vita a tutti porta dei dolori, purtroppo, questo da adulti credo che tutti lo realizziamo.
Penso siamo tutti consapevoli che non esistano vite perfette, esenti da drammi o sventure intendo.
Posso parlare solo ed esclusivamente per me: oggi razionalizzo la sofferenza che ho vissuto nel mio passato perché vivo in maniera euforica da ormai otto anni il mio presente. In questo senso, a me, quella sofferenza ha aiutato: perché neanche in quei pochi periodi positivi d'infanzia ho il ricordo di un benessere simile. Il dolore del passato per me, oggi, è morfina dell'anima. A me, come scrivi tu VeraVita, alcuni di questi pensieri "positivi" aiutano, quindi, ad avere una visione d'insieme serena dell'esistenza, un qualcosa che tanto io non ho chiesto di avere, sono qui e basta ormai, che dovrei fare?
Dio, gli spiriti, l'idea di salvare il pianeta, l'arte, la cultura, l'amore, i soldi, il sesso: son tutte lecite e valide ancore di salvezza, se ben usate. Io ho le mie, tra cui l'ossessione di immagazzinare sensazioni nuove e nozioni sul mondo in generale, dal sapere umanistico a quello scientifico, elementi che permettono a me di andare avanti con soddisfazione.
C'è pure da dire che, anni or sono, quando sguazzavo nella depressione più nera mi faceva stare stranamente bene l'idea che la vita non avesse senso: più mi avvicinavo al pensiero che sarebbe arrivato il momento di morire, più mi sembrava di trovare un senso paradossale in quel "disordine". E, in quell'idea di morte, di "dopo non ci sarà nulla magari, speriamo, sarò libero!" e di "tanto in questi giorni la farò finita e so anche come / dove", incredibilmente cominciavo a sentire stimoli positivi.
Sintesi: la mente umana è sconcertante.