Adry85 ha scritto:Io che pensavo di essere forte,
io che pensavo di essere superiore
Probabilmente erano storie che ti raccontavi per non sentire l'angoscia o sofferenza che avevi dentro.
(scusa se sono franco ma credo che
solo la verità ci aiuti a crescere)
Voglio dire, dal poco che racconti è chiaro che in famiglia c'era molta sofferenza e problemi, quindi come avresti potuto crescere sereno, "sano" e forte?
Non è colpa tua: ti sei trovato lì in mezzo, e ti sei arrangiato come potevi.
allora premetto che mio papà ha avuto una depressione/esaurimento nervoso quando sono nato, quindi quando aveva circa 27 anni.
Quando uno è preda ad una forte depressione, non ha l'energia per occuparsi di se stesso, figuriamoci degli altri.
Un bambino è completamente dipendente dai genitori (senza le loro cure può morire), quindi quando sente che non può contare sui genitori va in panico, ed attua strategie di sopravvivenza. Da qui derivano varie nevrosi e disturbi di personalità, che sono - appunto - strategie per sopravvivere, utili ma non proprio sane.
trovai una soluzione nella spiritualità e più o meno ho risolto.
Se posso permettermi, più probabilmente la visione spirituale è servita a "mettere una pezza" sulla tua angoscia esistenziale, ma non ha risolto il problema sottostante.
sto bene solo con gli amici e a lavoro poi a casa che dovrei essere al massimo della mia beatitudine arrivano i problemi.
Perché "beatitudine"?
La maggioranza dei matrimoni sono infelici - chi più, chi meno.
Non è che essere sposati sistemi tutto, o garantisca la felicità.
(sarei anche sospettoso su un matrimonio dopo 10 anni di convivenza: scelta o forzatura?)
Com'è il rapporto con tua moglie? Quanto siete compatibili?
Mia moglie dice che sono lunatico, probabilmente è vero... in pratica alterno giornate buone a meno buone.
Così a naso, ho la sensazione che tu abbia i tuoi problemi, e lei i suoi. Ma invece di esporli e affrontarli apertamente, li tenete dentro e sperate che l'altro vi faccia star bene.
Esempio.. ieri mi alzo e vorrei stare con lei, ma lei si alza e ha da fare... poi si agita perchè siamo di fretta a me viene il nervoso e inizio a ordiarla.
Esempio: tu in quel momento avevi un bisogno di sentirti amato (o così lo leggo io), ma non l'hai espresso apertamente e/o lei lo ha ignorato / respinto.
Quindi tu poi stai male e ce l'hai con lei, e lei non capisce perché tu sia scontroso o triste:
queste sembrano due persone che non comunicano e non si conoscono realmente.
Forse non hai mai imparato a fare i conti coi tuoi bisogni, ed a chiedere quello che vuoi. Quindi non lo ottieni, stai male, e ce l'hai con gli altri.
Ma finché fai così non puoi uscirne: hai bisogno di prenderti cura di te, e di instaurare relazioni più costruttive.
Dentro di me penso a cose brutte su di lei e però faccio finta di niente
Azzardo che sia stato così
per tutta la tua infanzia: gli altri intorno ti trascuravano (perché erano presi dai loro problemi), tu ci stavi male ma te lo tenevi dentro, perché non volevi pesare su di loro... e così hai imparato a tenerti tutto dentro.
E probabilmente lo stai facendo ancora adesso.
che avevo bisogno di affetto, ma per lei è diverso, la vive in modo meno carnale, le basta la presenza
Qui c'è una differenza fondamentale tra uomini e donne:
per stare bene gli uomini hanno bisogno di sesso, mentre le donne di
attenzione (non solo quello, ma quello prima di tutto).
Se una coppia non comprende il bisogno dell'altro, non riuscirà mai ad essere felice insieme.
non sono infelice ma ci sono quasi.... ho paura che mi verrà la depressione... sono in crisi...
Secondo me hai bisogno di iniziare a prenderti cura di te stesso, dei tuoi bisogni e del tuo malessere profondo. Ti suggerisco di leggere questo articolo sulla
accettazione di sé e volersi bene, che può darti qualche spunto da cui partire.
Ricorda che è sempre possibile cambiare, e "riparare" i danni provocati da un'infanzia problematica. L'importante è iniziare ad occuparsene.