Alucard ha scritto:
Per Mark 91, rispondendoti brevemente, sono sempre stato così, nel mio profondo, ma ultimamente il mio lato da cavaliere dell'apocalisse sta insorgendo come non mai.
Ci sono particolari momenti nella vita dove alcune nostre parti vengono fuori in maniera prorompente, io ho passato anni a recriminare la mia 'metà oscura', a nasconderla come se fosse una colpa eppure mi accorgevo che era proprio quella il fulcro del mio essere.
Però io provo molte emozioni, ogni cosa mi provoca un enorme scossone emotivo e sensoriale ed è proprio questa parte 'nera' (se vogliamo chiamarla così) che mi permette di essere me stessa, scrivere, disegnare ed esprimere il mio vero essere.
Ho imparato ad accettarlo ed ora riesco a controllare l'autolesionismo... perchè in realtà su alcune cose che hai scritto mi sono ritrovata.
Io sono autolesionista ma non voglio approfondire la questione, solo dire che quando mi procuravo dolore mi è capitato di guardarmi allo specchio e di 'spaventarmi' nel NON riconoscermi. Ero sempre io, ma era l'altra me che mi salutava dallo specchio.
Anche io talvolta provo piacere nel dolore, in realtà è una cosa che, stranamente, piace a molti per diversi motivi: basta guardare il mondo della letteratura, molti si sfogano nei loro testi (come faccio io), a soffrire sono personaggi, persone immaginare ma il fulcro è il piacere finale.
Ne ho discusso diverse volte con il mio psicoterapeuta, è stato difficile accettare questa parte e farle convivere ora riesco a mantenerle in equilibrio anche in pubblico.
Sai, non è facile spiegare il concetto che ho in mente e probabilmente non sarò neanche stata chiara spero che tu abbia capito almeno in parte!
La più grossa differenza fra noi due credo che sia in merito al non provare nulla: io sono iperemotiva ed ipersensibile.
A presto!