Il BDSM come cura?

La mia esperienza positiva

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

Il BDSM come cura?

Messaggioda dolorebuono » 01/09/2016, 1:22



[Nota per gli amministratori: ho postato questo intervento in due sezioni perché ho avuto l'impressione che si applichi a entrambe ma le due sezioni non "si parlino" molto e forse non sarebbe stato visto dagli interessati. Se ho sbagliato vi chiedo di cancellarne uno, grazie]

Salve,
mi sono iscritto su questo sito perché me ne avevano parlato molto bene due ragazze che ho conosciuto in un modo un po' strano di cui vi parlerò. Nei giorni scorsi lo ho esplorato in lungo e in largo e devo riconoscere che oltre a essere molto interessante offre davvero un punto di incontro e di confronto di cui si sente la mancanza. Ho pensato così di dare anche io un contributo alla conversazione, che spero verrà recepito per quello che è, con mente aperta e senza le levate di scudi che invece a dirla tutta temo un po'.

Per farla breve, le ragazze in questione le ho conosciute (in tempi separati) nell'ambiente del BDSM, che frequento da quasi 30 anni sia per piacere personale che per curiosità culturale.
Faccio una premessa importante: non mi riferisco al mondo dei mitomani di Internet, a quello delle sprovvedute stregate dai romanzi rosa tipo '50 sfumature di grigio' e nemmeno a quello "scenografico" di feste con vestiti strani in cui la gente cerca solo di stordirsi di sesso, droghe, rumore o tutte e tre le cose insieme. L'ambiente al quale appartengo è fatto di persone equilibrate, che studiano prima di agire e coltivano la sicurezza e il rispetto reciproco elevandoli sopra ogni altra cosa.

Stando così le cose capirete perché, quando ho conosciuto queste ragazze - una che lamentava problemi di anoressia e l'altra infelicemente autolesionista - il mio rapporto con loro non è stato finalizzato solo a "giocare", ma anche a fare del mio meglio per farle stare bene e vivere più serenamente la loro vita. Non certo perché abbia l'anima del samaritano o mi ritenessi in qualche modo superiore a loro, ma per semplice decenza umana: sono inoltre convinto che a dare affetto si riceva in cambio affetto.

In effetti non è neanche che abbia fatto molto: il più lo hanno fatto loro stesse seguendo l'istinto che le attraeva verso il BDSM e scegliendo di fare un tratto del loro percorso affiancandosi a me. Il mio ruolo è stato soprattutto quello di non approfittarmi delle loro occasionali fragilità, di essere sincero e di dare loro qualche nozione utile a non mettersi involontariamente nei guai.
In poche parole, la loro scelta è stata di affrontare la sofferenza che le dilaniava, di prenderne il controllo e di sfruttarla per trarne potere ed equilibrio anziché disagio.

Senza entrare in dettagli poco adatti a un forum per tutti, in particolare una ha seguito un percorso di degradazione erotica consapevole che le ha dato gli strumenti per riappropriarsi invece della propria dignità nella vita pubblica, e l'altra una strada analoga relativa al dolore fisico: viverlo in modo controllato per mano di una persona di fiducia le ha permesso di non dover più combattere con il dolore interiore che "faceva uscire" ferendosi.
Ho citato questi casi perché entrambe mi avevano parlato di questo e altri forum simili, ma potrei fare molti altri esempi sia di persone con cui ho interagito personalmente e di altre che ho solo potuto osservare.
Non voglio pretendere che il BDSM sia la soluzione di tutti i disagi, però ho la certezza che in tanti casi (e ammesso che venga praticato con persone serie e competenti) costituisca una delle tante vie di autoguarigione dai malesseri trattati qui. Durante una bella conferenza alla quale ho partecipato mi sono segnato una frase che ho riscontrato molto vera: "il BDSM è la cura del sadomasochismo patologico". Credo che possa essere valido anche per altre condizioni più o meno gravi.

Detto questo, sono venuto qui per confrontarmi spero piacevolmente con voi su questa teoria. Credo che fra le persone iscritte ce ne siano tante che hanno fatto esperienze di questo tipo e possano dire la loro, o altre che vorrebbero avere più informazioni che credo di poter dare in modo affidabile.
In ogni caso vi ringrazio per l'ospitalità e spero di essere stato utile.
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dolorebuono
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Messaggioda Michele76* » 01/09/2016, 12:06



Ahahahahahahah ! Questa è veramente forte ! :D
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Messaggioda Riccardina » 01/09/2016, 12:39



Io virtualmente lo faccio con la mia Padrona, però nella realtà non ho mai provato niente.
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Messaggioda arcade » 01/09/2016, 15:55



Mi ricordi qualcuno... profile.php?u=5895
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arcade
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Messaggioda mmirko » 01/09/2016, 16:39



delicata questione...
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Messaggioda Smultron » 01/09/2016, 22:25



Ciao.

Ho letto con interesse il tuo post e, personalmente, credo ci sia un fondo di verità. Non frequento l'ambiente, ma conosco le fondamenta (tranquillo, non mi riferisco a cose come Cinquanta Sfumature ;) ). In fondo, BDSM è anche Sadismo e Masochismo, e la sessualità è indissolubilmente legata anche alle "turbe" psicologiche dell'individuo.

Cura, però, non è. Il problema persiste: è solo un modo più sano - e qualcuno potrà dissentire sulla parola sano - di sfogare la questione. Cura sarebbe andare in terapia, trovarne la causa, con tutto l'impegno psicologico che ne conviene.

In ogni caso, sono contenta che le due ragazze di cui ci hai parlato siano riuscite a sopprimere quegli atti lesionistici trovando nel BDSM, in un certo senso, salvezza :)
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Messaggioda dolorebuono » 02/09/2016, 9:34



Smultron, non vorrei che il titolo del messaggio fosse stato preso troppo alla lettera. Quando ho usato la parola "cura" non volevo certo paragonarlo a un percorso terapeutico classico, ma solo dire che, secondo i miei riscontri, in determinati casi può essere una via valida per ritrovare la preziosa serenità.
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Messaggioda Alive » 02/09/2016, 9:40



Perchè finiscono tutti qui? :mmm2:

Che lavori fioi :facepalm:
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This place inside my mind, a place I like to hide
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Another place I find to escape the pain inside
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Deeper and deeper and deeper as I'm turning to...
Live a life that seems to be a lost reality
That I can never find
No way to reach my inner...
Self esteem is low
How deep can I go in the ground that I lay?
If I don't find a way to see through the gray that clouds my mind.
This time I look to see what's between the lines.
I can see, I can see, I'm going blind...
I'm blind!
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Messaggioda Juliet » 02/09/2016, 10:58



Non credo che la tua teoria sia valida. Almeno, non può essere applicata a donne molto fragili, forse è valida per donne di carattere forte. D'altra parte il BDSM dovrebbe essere una scelta responsabile e che porta al piacere, non al dolore. Però, immagino anche con non sia giusto usarla come cura, credo sia solamente una cura momentanea e non definitiva.
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Messaggioda dolorebuono » 02/09/2016, 11:35



Jul, la mia impressione è che più che parlare di "fragilità" sia più corretto parlare di consapevolezza: del proprio disagio, dei limiti nel saperlo affrontare, del desiderio concreto di superarlo, della propria identità... Come dici anche tu, il BDSM può essere un bel gioco ma sicuramente non bisogna tuffarcisi da sprovveduti.
Anche considerarlo una cura vera e propria penso sia esagerare, tuttavia da quanto ho visto il meccanismo di ordalia che contiene può rappresentare una strategia per imparare a vedere i propri disagi in modo differente e per acquisire la consapevolezza che affrontarli attivamente anziché subirli sia non solo possibile, ma più facile di quanto si è abituati a credere. In un certo senso quindi la mia impressione è che il BDSM (ripeto: fatto consapevolmente e con persone non improvvisate) possa essere una possibilità in più per fare il primo passo di un percorso di miglioramento.
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