Eco ha scritto:avendo subito sempre violenza da mio padre che picchiava me e mia sorella ed anche mia madre
Questa potrebbe essere un'ulteriore spiegazione delle sensazioni piacevoli associate al tuo autolesionismo: avere associato la violenza alle figure affettive di riferimento (genitori), quindi ora il dolore fisico - in qualche modo contorto, ma la mente spesso lo è - ti ricollega alle persone che ti volevano bene (a modo loro), o da cui tu ti aspettavi affetto.
Un po' come certe persone associano il cibo alla figura della madre, e sul cibo riversano il loro bisogno d'affetto perché lo vivono come un "oggetto d'amore".
Tendiamo a ricercare ciò che ci è familiare, ciò a cui siamo abitutati - anche se negativo o dannoso - perché la familiarità è rassicurante e piacevole.
"Hello darkness, my old friend / I've come to talk with you again..." ("The sound of silence", Simon & Garfunkel)
l'ultima esperienza che mi è successo con loro e mi ha fatto capire che dovevo finirla con loro è stata
Per fortuna che l'hai capito
secondo me essendo abituato a subire dolore dolore e dolore ormai è l'unica cosa che riesco ad accettare nella mia vita
E' possibile; vedi la mia osservazione sopra su ciò che ci è familiare.
Però secondo me c'è altro che ti spinge a certe scelte (ma ovviamente parlo sapendo poco o nulla di te)... provo a tratteggiare l'impressione che ho della tua situazione:
- L'identità (il senso di chi siamo e cosa valiamo) non è innato, ma viene forgiato dalle esperienze, specialmente nell'infanzia.
- Tu sembri avere sviluppato un'identità "distorta", come se tu fossi una persona orribile e meritevole delle peggiori punizioni, perché così sei stato trattato. E anche se ora ti dicono il contrario, quell'identità è radicata nella tua mente e ti dirige.
- Uno dei bisogni primari dell'essere umano è di sentirsi bene con se stesso, di avere una buona opinione di sé. Nel tuo caso ti è impossibile, proprio perché l'esperienze coi tuoi genitori ti hanno plasmato un'identità negativa e "infernale".
- Ne consegue un profondo malessere, un disagio esistenziale e un'avversione - forse persino odio - verso te stesso. E' un po' come se fosse in corso, dentro di te, una guerra costante e feroce; come se tu fossi al tempo stesso giudice, poliziotto e carnefice, e pure la loro vittima.
- L'uso di certe sostanze (che alterano il normale funzionamento cerebrale), e dell'autolesionismo, ti forniscono una temporanea "via di fuga" da questo stato d'animo terribile: sono come mini-vacanze dal tuo "inferno" abituale.
- Tagliarsi è forse sia un sollievo a livello di sistema nervoso (poiché il cervello non può processare troppi input contemporaneamente, il dolore fisico fa smettere la sofferenza psichica), sia un modo di darti quella "punizione" che la tua identità distorta ritiene di meritare. Forse questi sono parte dei motivi per cui ti ci senti bene.
Non so, onestamente mi sento molto limitato di fronte a queste situazioni (che conosco pochissimo). Però ho voluto provare a dirti le mie intuizioni, per quanto possono valere.
Grazie a TUTTI, in questo forum mi sento libero di dire ciò che voglio senza sentirmi giudicato.
Concordo.
MyHelp è il posto più accogliente e amorevole che ho mai incontrato sulla Rete.
Ringrazio anch'io tutte le persone che contribuiscono (oguno a modo suo) nel renderlo tale.