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Il mio cervello è in continuo movimento. È una vera e propria lavatrice in centrifuga.
Il pensiero (tra i tanti) che mi tormenta è l'idea di subire violenza fisica al punto di avvertire, in parte, calci e pugni su determinate parti del corpo, anche se non c'è nulla di reale. Non riesco a trovare strategie per liberarmene.

Ciao Massimiliano, ti scrivo adesso perchè onestamente non sapevo cosa scriverti: il tuo problema è molto complicato.
Hai ancora questa paura?

elle8n ha scritto:Ciao Massimiliano, ti scrivo adesso perchè onestamente non sapevo cosa scriverti: il tuo problema è molto complicato.
Hai ancora questa paura?

A volte si

Ma è nata da qualcosa, qualche avvenimento o è semplicemente apparsa? Sempre che ti vada di parlarne.

elle8n ha scritto:Ma è nata da qualcosa, qualche avvenimento o è semplicemente apparsa? Sempre che ti vada di parlarne.

Certo che mi va, e ti ringrazio perché non sapevo proprio con chi parlarne.
Da piccolo ero solito vedere film molto violenti e mi immedesimavo negli attori che venivano malmenati o accoltellati, inoltre mi è capitato di prendere qualche cazzotto alle superiori da un bullo di periferia.
Credo che queste due cose, coadiuvate dalla mia eccessiva sensibilità, abbiano scatenato tutto questo

Secondo me praticare qualche tecnica di auto-rilassamento può aiutarti, tipo yoga, training autogeno, meditazione trascendentale

Massimiliano89 ha scritto:Da piccolo ero solito vedere film molto violenti e mi immedesimavo negli attori che venivano malmenati o accoltellati, inoltre mi è capitato di prendere qualche cazzotto alle superiori da un bullo di periferia.
Credo che queste due cose, coadiuvate dalla mia eccessiva sensibilità, abbiano scatenato tutto questo

Buttando giù un'intuizione al volo, vedo due possibilità:

1. Hai subito delle violenze nell'infanzia (anche solo emotive, ma traumatiche) che ti hanno lasciato un segno, che magari ora non ricordi, ma una parte di te ha ancora paura che possa succede di nuovo.
(non credo che le esperienze delle superiori siano l'origine, perché a quell'età siamo in grado di elaborare l'esperienza)

2. Per qualche ragione tua hai della rabbia repressa, che però non riconosci e non ti permetti di esprimere. Per cui il tuo inconscio la "proietta all'esterno" e la vedi come qualcosa che può arrivarti addosso, invece di qualcosa che potrebbe partire da te.
(la proiezione è il meccanismo protettivo per cui disconosciamo qualcosa di nostro, e lo attribuiamo ad altri)

Entrambe le ipotesi potrebbero essere vere.
Riguardo la 2, mi dai l'impressione di essere uno che trattiene molte cose dentro, per cui si crea una "pressione interna" che potrebbe tendere verso una "esplosione" (da cui il timore di violenza).

Se immagini di essere violento verso persone che ti hanno fatto male, o verso cui provi rancore, come ti fa sentire? (intendo solo immaginarlo, non farlo davvero)

Navigator63 ha scritto:

Massimiliano89 ha scritto:Da piccolo ero solito vedere film molto violenti e mi immedesimavo negli attori che venivano malmenati o accoltellati, inoltre mi è capitato di prendere qualche cazzotto alle superiori da un bullo di periferia.
Credo che queste due cose, coadiuvate dalla mia eccessiva sensibilità, abbiano scatenato tutto questo

Buttando giù un'intuizione al volo, vedo due possibilità:

1. Hai subito delle violenze nell'infanzia (anche solo emotive, ma traumatiche) che ti hanno lasciato un segno, che magari ora non ricordi, ma una parte di te ha ancora paura che possa succede di nuovo.
(non credo che le esperienze delle superiori siano l'origine, perché a quell'età siamo in grado di elaborare l'esperienza)

2. Per qualche ragione tua hai della rabbia repressa, che però non riconosci e non ti permetti di esprimere. Per cui il tuo inconscio la "proietta all'esterno" e la vedi come qualcosa che può arrivarti addosso, invece di qualcosa che potrebbe partire da te.
(la proiezione è il meccanismo protettivo per cui disconosciamo qualcosa di nostro, e lo attribuiamo ad altri)

Entrambe le ipotesi potrebbero essere vere.
Riguardo la 2, mi dai l'impressione di essere uno che trattiene molte cose dentro, per cui si crea una "pressione interna" che potrebbe tendere verso una "esplosione" (da cui il timore di violenza).

Se immagini di essere violento verso persone che ti hanno fatto male, o verso cui provi rancore, come ti fa sentire? (intendo solo immaginarlo, non farlo davvero)

E' la seconda che hai citato. E' vero: ho una terribile rabbia repressa che spesso mi tengo dentro.
L'idea di essere violento con chi mi ha fatto del male mi solleva per pochi secondi, ma subito dopo comprendo che ho colpito quelle persone soltanto nella mia fantasia, quindi cado di nuovo nel baratro e mi sento male.

Hai qualche consiglio da darmi su come non trattenere le cose dentro di me e liberare un po' di rabbia repressa?

Massimiliano89 ha scritto:Hai qualche consiglio da darmi su come non trattenere le cose dentro di me e liberare un po' di rabbia repressa?

E' una questione complessa.

Esprimere questa "energia" a livello fisico in genere aiuta (le emozioni sono energia psichica); quindi facendo sport o danza in modo intenso, oppure arti marziali, pugilato, sport aggressivi insomma.
Anche se non fai realmente male a nessuno, in questi modi il corpo "scarica" almeno una parte di questa energia accumulata.

- Alcuni prendono a pugni un cuscino, immaginando che sia la persona odiata.
- Altri si mettono a urlare e imprecare mentre sono in auto (in modo che nessuno li senta).
- Altri vanno a spaccare legna, o tirare sassi, o a sparare alle bottiglie (lascia stare gli uccellini ).
- Alcuni sfogano la rabbia (o aggressività) attraverso i videogiochi: sterminare orde di nazisti, o di alieni, può essere catartico. Però le attività fisiche funzionano meglio.

E' anche importante che non ti giudichi per quello che senti: sicuramente dipende da cose che ti hanno fatto, per cui non è colpa tua. Magari non l'hanno fatto apposta, magari pensavano di fare la cosa giusta... ma comunque tu sei stato ferito.
Per cui puoi "perdonarti" per quello che senti e che vorresti fare (a volte è necessario prima perdonare se stessi, prima degli altri).

Per liberarsi di questa rabbia a livello profondo, però, di solito serve un percorso di terapia.

Oppure decidi di menare le persone che odii... ma lì rischi di pagare in spese processuali più della terapia.

Spesso è difficile dare consigli su possibili soluzioni perchè ciò che funziona con una persona non funziona con un altra.
Sei ancora perseguitato dal male che ti è stato fatto, un male che non meritavi e che temi ti venga nuovamente riservato. Potrei dirti che devi imparare ad amarti ma risulterei ipocrita e mi meriterei di essere presa a male parole poichè se bastasse consigliarlo a una persona per far si che sia felice allora staremmo tutti bene.

Navigator hai ragione: non devi giudicarti. Quello che ti è capitato non è colpa tua e non devi permettere che ti definisca. Sei tu a definire te stesso, non gli altri.