Il mio compagno e il suo dolore

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Il mio compagno e il suo dolore

Messaggioda Italiana » 23/07/2014, 8:54



Ciao, sono nuova, vorrei parlarvi di un problema che non mi fa dormire la notte.
Il mio compagno è sempre stato una persona difficile, con una vita assurda pieno di problemi e con un animo diverso dagli altri, con molta sofferenza ma anche con grande forza di volontà per rimanere a galla. Stiamo insieme da 4 anni e ci sono stati un'infinità di problemi. All'inizio io ero davvero molto piccola e ho fatto fatica a capire molte cose, ma a quanto pare non le sto capendo nemmeno ora. Lui ha fatto sempre tanto per me e spesso l'ho visto arrivare al limite, ma ora mi sto preoccupando ancora di più. Il suo corpo somatizza ogni dolore ed è arrivato ad avere gastrite, prostata ingrossata e altri dolori per stress e nervoso. Mi ha detto che non riesco a capirlo e che questo in pratica lo uccide. Non riesco a capire quello che passa, se devo stargli accanto, come comportarmi e che non ha bisogno di una relazione in cui lui mi deve dire quello che vorrebbe che io facessi. Ha detto che principalmente la colpa è sua per la persona difficile che è, ma che non può cambiarlo più di quanto non abbia già fatto. Mi ha fatto capire che non avrebbe voluto rimanere solo (anche se io non mi ero accorta di averlo lasciato solo), però dalle sue parole capivo anche che pensava fosse da incoscienti rimanere insieme, stando così. So che mi ama, ma forse ha bisogno di qualcosa da me che io non riesco a capire. In questo momento di dolore assurdo io devo capire se è il caso di lasciarlo definitivamente, anche se morirei di dolore, per vedere se sta bene senza di te, o di fare qualcosa. Il problema è che non so più cosa fare. Potrei stargli vicino, ma non servirebbe a molto. L'ho fatto anche in questi anni (forse non sempre), ma a quanto pare non ha funzionato. Ho chiesto a lui che farei la cosa che lo potrebbe far star meglio, ma ha detto che arrivato a questo punto non sa se ci sia qualcosa che lo potrebbe far stare meglio. Ha detto che l'unico sollievo sarebbe chiudere gli occhi e trovare un po' di pace.
Per favore aiutatemi. Non consigliatemi psichiatri già fatto. Lui soffre inoltre di ansia e attacchi di panico. Pensavamo fossero passati perché stava meglio, ma gli è bastato stare in questa situazione per farli ritornare più forti di prima.
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Messaggioda Riccardina » 23/07/2014, 9:44



Potreste provare a non frequentarvi per qualche giorno,magari una settimana.Se lui starà meglio vuol dire che la strada è quella,se senza di te starà peggio allora significa che il male minore per lui è la tua presenza,e in quel caso è bene che non vi lasciate più.
E se ti dice che non riesci a capirlo,non è certo un problema tuo.Non è facile capire gli altri
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Messaggioda Brain_Failure » 23/07/2014, 11:25



Detta così la situazione sembra molto semplice:

1-Probabilmente il ragazzo ha una sindrome depressiva lieve, con umore che va ad alti e bassi.
Il caso ha voluto che ti abbia incontrato in un momento di "alto".

2-Le persone come lui cercano nel partner una seconda mamma, cioè una persona che sia capace di comandare in casa, di portare i pantaloni, perchè questa è una cosa facile da gestire, è una cosa rassicurante.

(Detto in termini freudiani, il ragazzo non ha ancora superato la fase edipica.)

3-Il problema (a quanto ho capito!) è che invece di una mamma si è ritrovato praticamente una figlia da accudire, e questo lo manda in tilt, cioè genera un conflitto. (Il conflitto è la causa della sindrome da somatizzazione).

4- L'ipertrofia prostatica non è causata dallo stress.

5- Cosa puoi fare. Hai 2 soluzioni.
La prima è lasciarlo stare.
La seconda è comportarti da mamma.
Se continui a comportarti da figlia è sicuro che lo perderai.

p.s. il comportarsi da mamma si vede nelle piccole cose. esempio, non chiedere "Vuoi gli spaghetti o le linguine?" crea ansia, fa innervosire, dì "Vieni a tavola, che si freddano le linguine!".
Il ragazzo ha bisogno di una persona che gli levi di torno tutti questi problemi superflui. Vedrai che andrà molto meglio.

:cute:
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Messaggioda Italiana » 23/07/2014, 12:41



Ma a lui è sempre piaciuto questo lato di me, di dolce bambina da accudire, anche se forse avrebbe voluto più comprensione.
Lui è sempre stato quello che ha "portato i pantaloni" in casa, lui ha risolto sempre i problemi di tutti, e ha sempre VOLUTO farlo, anche se immagino che si sia potuto stancare.
Non so se è una depressione lieve, perché sta davvero molto male, ieri mi sono spaventata nel vederlo ridotto così. E il senso di colpa mi sta uccidendo. A gennaio siamo andati a convivere per stare nella nostra città universitaria e finire l'uni (anche se siamo più grandi), ma ora siamo tornati nel nostro paese per l'estate, e arrivati a questo punto non credo che voglia più rimanere insieme a me e continuare la convivenza. Ma questo mi sta uccidendo. Vorrei aiutarlo, anche se oggi mi ha detto che vorrebbe stare solo e che non vuole umiliarmi ancora di più nel respingermi. Io so per certo che proprio per il fatto che l'ho lasciato solo prima, ora lui sta così. E forse è per questo che non mi vuole ora affianco. Perché la sua vita aveva finalmente iniziato a prendere una buona piega, e di colpo si è ritrovato nella caccA per l'ennesima volta. E io non me ne sono accorta. Quindi probabilmente la mia presenza lo fa andare fuori di testa, perché sa che questa situazione si sarebbe potuta evitare.
Ma concretamente, ora cosa potrei fare? Non viviamo insieme ora, e lui mi respinge, ma so che chi sta così potrebbe stare peggio se è da solo. Io non ce la faccio a saperlo solo.
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Messaggioda Brain_Failure » 23/07/2014, 19:20



1-Secondo me la convivenza è identica al matrimonio, una tomba.
Va assolutamente evitato fino a quando ci si riesce, specialmente se è in un'altra città (si perdono tutti i punti di riferimento, si va in tilt completo, al massimo si inizia a convivere vicino casa, meglio se casa dei genitori di lei.... devo scrivere una guida!).

2-Mo, guarda, la cosa migliora è lasciarlo in pace per qualche giorno, state separati, fallo respirare, fagli riprendere la bussola.

3-Non è assolutamente vero che i depressi stanno peggio da soli, è l'esatto opposto, e sì, si tratta di una forma lieve, probabilmente una "Episodio Depressivo Minore con disturbo da agorafobia e sindrome somatoforme fibromialgica " sarebbe una diagnosi concreta.

4- Dopo le ferie estive devi decidere. Se vuoi continuare la convivenza, devi fare la mamma, punto.
Se non ci riesci devi lasciarlo stare e terminare a convivenza, non fa niente che costa di più (specie in termini di euri), ma la salute non ha prezzo, gli episodi depressivi vanno aggrediti sul nascere, sennò cronicizzano, e allora sono cazzi.

Il gioco ha inizio. Vivere o morire. A te la scelta.

:cute:
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Messaggioda kathellyna » 23/07/2014, 19:26



Brain_Failure ha scritto:Il gioco ha inizio. Vivere o morire. A te la scelta.

saw!
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Messaggioda Brain_Failure » 23/07/2014, 19:45



kathellyna ha scritto:
Brain_Failure ha scritto:Il gioco ha inizio. Vivere o morire. A te la scelta.

saw!


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Messaggioda Italiana » 25/07/2014, 19:01



Ma tu cosa intendi con "fare la mamma"? Fosse per me continuerei la convivenza, non credo al fatto che sia una tomba, ma non apriamo un dibattito su questo. Ma devo fare ciò che è meglio per lui. Io non l'ho capito dall'inizio che lui stava iniziando a stare male, avevo solo pensato fosse preso dai problemi, ma so che sono in grado di stargli vicino. Un po' di giorni fa mi ha detto: "Cosa hai fatto per farmi stare meglio?" e l'altro ieri, quando forse ha visto che ero più apprensiva mi ha detto che apprezza ciò che sto facendo, ma che vuole stare solo e non pensare.
Quindi cosa dovrei fare? Sembra che si contraddice ogni volta.
Puoi spiegare la tua diagnosi della lieve depressione ecc ecc?
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Mi sento morire.

Messaggioda Italiana » 28/07/2014, 16:39



Il mio compagno è sempre stato una persona difficile, con una vita assurda pieno di problemi e con un animo diverso dagli altri, con molta sofferenza ma anche con grande forza di volontà per rimanere a galla. Stiamo insieme da 4 anni e ci sono stati un'infinità di problemi. All'inizio io ero davvero molto piccola e ho fatto fatica a capire molte cose, ma a quanto pare non le sto capendo nemmeno ora. Lui ha fatto sempre tanto per me e spesso l'ho visto arrivare al limite, ma ora mi sto preoccupando ancora di più. Il suo corpo somatizza ogni dolore ed è arrivato ad avere gastrite, prostata ingrossata e altri dolori per stress e nervoso. Mi ha detto che non riesco a capirlo e che questo in pratica lo uccide. Non riesco a capire quello che passa, se devo stargli accanto, come comportarmi e che non ha bisogno di una relazione in cui lui mi deve dire quello che vorrebbe che io facessi. Ha detto che principalmente la colpa è sua per la persona difficile che è, ma che non può cambiarlo più di quanto non abbia già fatto. Mi ha fatto capire che non avrebbe voluto rimanere solo (anche se io non mi ero accorta di averlo lasciato solo), però dalle sue parole capivo anche che pensava fosse da incoscienti rimanere insieme, stando così. So che mi ama, ma forse ha bisogno di qualcosa da me che io non riesco a capire. In questi ultimi giorni mi ha fatto capire che vorrebbe rimanere solo. Ma cosa significa? Fra un mese dovremmo ritornare nella nostra città universitaria a continuare la convivenza, se solo stessimo insieme. Mi sento morire a rimanere appesa ad un filo e non sapere quello che accadrà. Mi sento morire a lasciarlo solo, anche se è quello che vuole, non riesco a capire come non voglia avermi vicino. Abbiamo già passato una situazione simile 2 anni fa, ma dopo averla superata mi ha regalato una fede e ci siamo ripromessi che non sarebbe più accaduto. Non riesco a capacitarmi che siamo lontani di nuovo. Mi sento impazzire.
Per favore aiutatemi. Non consigliatemi psichiatri già fatto. Lui soffre inoltre di ansia e attacchi di panico. Pensavamo fossero passati perché stava meglio, ma gli è bastato stare in questa situazione per farli ritornare più forti di prima. Ha detto che si sente ormai vuoto, di plastica.
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Messaggioda giorgio frulli » 29/07/2014, 21:15



Stagli vicino anche se non vuole,poiche' non e' che non vuole vicino te non vuole nessuno credimi e'tipico e proprio per questo ti raccomando stagli vicino,da quello che leggo ha tanto bisogno,non lasciarlo in balia di se stesso aiutalo con chiedergli consigli,nel farlo sentire parte attrice e non soggetto passivo,fagli capire quanto bisogno hai anche te di lui,solo cosi' riuscirai.Vedi anch'io me ne stavo in un letto(per 12 anni) poi mio figlio scappo' dalla madre per venire e vivere con me edio ripetevo lui vedi luigi,non capisco le persone che vanno al lavoro per 1000 euro il mese e'una cifra che si puo'guadagnare in un giorno , lui mi guardava perplesso annuendo,pero'un giorno mi disse vedi lucio ti credo,ma io non ho i soldi neppure per i libri per favore lavori per me un giorno..........quella domanda mi rialzo' da quel letto!!!!
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giorgio frulli
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