Ho paura di me stessa.

Necessito trascrivere i miei pensieri.

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Ho paura di me stessa.

Messaggioda Unapersona » 06/12/2021, 18:44



Tutto ciò che starete per leggere mi serve per puro sfogo personale. Se non butto fuori i miei pensieri rischio di accumularli ed esplodere.

È giusto che ognuno abbia le proprie paure e le proprie fobie. Piccole o insignificanti che siano, delle volte possono condizionare negativamente la nostra vita. L'essere umano è realmente spaventato nel momento in cui ammette a se stesso di avere timore di qualcosa. Insomma, la paura diventa tale quando le si da un nome, quando la si viene riconosciuta. C'è chi ha paura del buio, cosa al quanto bizzarra se pensiamo che non è nient'altro che un posto privo di qualsiasi tipo di illuminazione. C'è chi ha paura di rimanere solo, concezione per me inconcepibile siccome ho sempre odiato le persone che mi circondano. C'è chi ha paura di insetti talmente piccoli che a malapena sono visibili ad occhio nudo. Ne esistono a migliaia, alcune più plausibili, altre più inspiegabili. Ma la verità è che queste tipo di sensazioni sono soggettive, ciò che può essere rilevante per te, potrebbe essere insignificante per qualcun altro. Di conseguenza non bisogna mai sminuire nulla se ti provoca dolore o preoccupazione. Quando la gente inizierà a capirlo forse sarà troppo tardi. Io mi contraddistinguo dalla massa perché a farmi paura non è un animale, né una stanza con una scarsa quantità di luce, né tanto meno la solitudine. Io sono spaventata da me stessa. È come se non fossi più a comando della mia vita, legata a comportamenti sbagliati che non sono più in grado di correggere. Un susseguirsi di azioni che non tollero ma che continuo ad eseguire, un procrastinare continuo, un cane che si morde la coda. Quelle poche volte che mi sembra di avere la situazione sotto controllo, mi sale l'ansia che da un momento all'altro potrei fare qualcosa di cui poi debba pentirmi. E indovinate? È proprio questa negatività che mi fa vivere con il terrore costante di rovinare tutto. È come se mi avessero cucito un abito addosso che non mi sentissi mio, che anche se fatto su misura sia decisamente scomodo. Credetemi, la consapevolezza di non poterlo togliere mi manda fuori uso il cervello.
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Messaggioda TheDarkKnight » 06/12/2021, 21:19



Immagino che il tuo avvicinamento sia avvenuto per assonanza con quello che ho scritto o comunque per qualcosa che ho scritto, oppure me lo dirai tu. Le persone di norma non chiedono, le persone interpretano e vanno avanti con le loro convinzioni anche se si trovano su di una strada totalmente sbagliata. A me invece piace chiedere e credere che ciò che mi viene detto corrisponda alla verità.

Ho letto le discussioni che hai aperto, credo di avere qualche anno in più di te ma molto meno vissuto, socialmente parlando potrei essere paragonato ad un adolescente, circa 15 anni li ho totalmente persi e non torneranno, qui sopra ho discusso con diverse persone di diverse età, alcune hanno smesso di rispondere, altre se ne sono semplicemente andate.

Mi piacerebbe dirti che c'è una soluzione al come ti senti ora, ma ti ripeto, credo di essere qui da un po' di più rispetto a te e la soluzione purtroppo non l'ho ancora trovata. Qui ho detto praticamente tutto, anche leggendo tra le righe la mia verità emerge e non è qualcosa di cui essere soddisfatti o sereni, è vero, ho avuto sicuramente qualche piccolo successo soprattutto negli ultimi anni, ma è stata fin troppa la sofferenza che mi ha accompagnato fino ad ora. Esempio banale, ho fatto riedere per la prima volta una ragazza che mi piaceva soltanto 3 anni fa solo che non avevo 14 o 15 anni...

Cito qualcosa che hai scritto sulla paura, qualsiasi problema tu abbia anche se agli occhi degli altri sembrerà banale sarà sempre il tuo problema più grande e se non ti consente di vivere appieno come vorresti merita rispetto, non derisione. Io personalmente al momento ho di fronte due vie, una è l'autoisolamento, idea che coltivo da un po' e che in parte mi intriga e mi allontana dai frequenti stati depressivi, continuerei a vivere tra gli altri, ma i contatti sarebbero limitatissimi, potrei in questo modo sviluppare ulteriormente la mia interiorità non dovendo più a che fare con svariate distrazioni, per altro con quello che ho risparmiato in questi pochi anni potrei riuscirci lavorando poco o per nulla, tempo permettendo potrebbe anche essere un punto di inizio o di rinascita. La seconda via con cui mi sono confrontato di recente e che credo sia al momento impraticabile è quella di provare a condividere l'esistenza con qualcuno anche a distanza, una sorta di viaggio in compagnia per sorreggersi a vicenda fino a destinazione finale. Dico questo perché soltanto poco tempo fa ho fatto intendere a qualcuno che mi piaceva da tempo e avendo vissuto per troppo anni in disparte mi sono reso conto che oltre ad essere parecchio tardi non ero per nulla pronto ad affrontare la cosa. E qui ritorno a quello che ho scritto prima, una situazione strana la puoi interpretare quanto vuoi, ma la verità è una e la conosce solo il diretto interessato.

Per entrambe le vie ho solo aspettative ipotetiche che potrebbero non combaciare per nulla con quello che potrei vivere e provare veramente sulla mia pelle. Spesso desiderare una cosa è più soddisfacente dell'ottenerla. Di una cosa però sono certo, io e loro non facciamo più parte dello stesso piano e forse non lo siamo mai stati. Mi piace ascoltare le altre persone e interagire nei loro discorsi per capire come vivono e di frequente scopro cose che non sapevo sul loro stile di vita che quasi mai corrisponde al mio, ci sono più maschere che vere identità e la cosa ironica è che tutti credono che gli altri stiano meglio di loro in base a come o quanto sorridono. Io ad esempio lo uso come scudo e mi riesce ormai piuttosto naturale.
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“Con suo disappunto, non poter scegliere il proprio percorso è la triste condizione dell’uomo. Gli è solo dato di scegliere come atteggiarsi quando il destino chiamerà sperando che non gli manchi il coraggio di rispondere”.

"...tu per loro sei solo un mostro come me..."

"Sono cambiato, mi sono abituato, sono un sopravvissuto."

"Se Dio non può sconfiggere il male allora non è onnipotente,
Se può sconfiggerlo e non vuole farlo allora Dio è malvagio,
Se invece non vuole e non può farlo allora perché chiamarlo Dio???"


"Ho provato a essere come loro. A vivere come loro. Ma finisce sempre nello stesso modo.Mi hanno portato via tutto."

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Se la vita è un dono perché ne pago io il prezzo?

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Messaggioda elle8n » 07/12/2021, 22:14



Ciao, personalmente credo che la paura di noi stessi sia la peggiore che posa esistere, se hai paura del buio accendi la luce, se hai paura dei cani non ti avvicini ma se ha paura di te stessa non puoi scappare. E' da tanto che provi questa paura?
Anche io fino ad una certa età ho avuto paura di me stessa per diverse ragioni, quello che non riuscivo a fare era accettarmi per quella che sono, con i miei pregi, difetti e soprattutto particolarità.
Cos'è che blocca nella vita? Cos'è l'abito che ti hanno cucito addosso? Indecisione? Paura non definita? Timore di sbagliare? O timore del giudizio.
Io sono sempre stata diversa dagli altri e spesso emarginata e prima di riuscire ad accettarmi temevo che ciò che avevo dentro avrebbe portato ancora più solitudine, ma alla fine non è successo anzi, ho trovato delle belle persone.
La paura di fallire o di fare una scelta sbagliata è ciò che spesso determina il fallimento di ogni progetto di vita.
Se ti va di parlare ancora un po' magari potremmo aiutarti di più.
Intanto un abbraccio.
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Messaggioda Lory White » 08/12/2021, 21:53



Unapersona ha scritto:Quelle poche volte che mi sembra di avere la situazione sotto controllo, mi sale l'ansia che da un momento all'altro potrei fare qualcosa di cui poi debba pentirmi.

Provare ansia non è facile. Però procedere per tentativi ed errori è il modo con cui probabilmente si sono scoperte tante cose. Lo sbaglio ti dà un'informazione che è preziosa per regolare le successive azioni.

Ma capisco che ci si possa concentrare solo sul lato negativo, è una possibilità della nostra mente. A volte lo stesso voler tanto uscire dalla negatività porta una tensione che non permette di muoversi da lì.

Guardando le cose con gentilezza verso se stessi, magari un pò alla volta si può lasciare andare la presa verso il negativo, non per senso di colpa, solo osservando a che cosa ci si sta aggrappando e se ne vale la pena.

Tra l'immobilità e il buttarsi io però sono per una via di mezzo, provare e vedere come va, così probabilmente hanno fatto i primi esseri umani e così si può continuare a fare...
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Messaggioda Massimiliano89 » 09/12/2021, 22:00



Unapersona ha scritto:Tutto ciò che starete per leggere mi serve per puro sfogo personale. Se non butto fuori i miei pensieri rischio di accumularli ed esplodere.

È giusto che ognuno abbia le proprie paure e le proprie fobie. Piccole o insignificanti che siano, delle volte possono condizionare negativamente la nostra vita. L'essere umano è realmente spaventato nel momento in cui ammette a se stesso di avere timore di qualcosa. Insomma, la paura diventa tale quando le si da un nome, quando la si viene riconosciuta. C'è chi ha paura del buio, cosa al quanto bizzarra se pensiamo che non è nient'altro che un posto privo di qualsiasi tipo di illuminazione. C'è chi ha paura di rimanere solo, concezione per me inconcepibile siccome ho sempre odiato le persone che mi circondano. C'è chi ha paura di insetti talmente piccoli che a malapena sono visibili ad occhio nudo. Ne esistono a migliaia, alcune più plausibili, altre più inspiegabili. Ma la verità è che queste tipo di sensazioni sono soggettive, ciò che può essere rilevante per te, potrebbe essere insignificante per qualcun altro. Di conseguenza non bisogna mai sminuire nulla se ti provoca dolore o preoccupazione. Quando la gente inizierà a capirlo forse sarà troppo tardi. Io mi contraddistinguo dalla massa perché a farmi paura non è un animale, né una stanza con una scarsa quantità di luce, né tanto meno la solitudine. Io sono spaventata da me stessa. È come se non fossi più a comando della mia vita, legata a comportamenti sbagliati che non sono più in grado di correggere. Un susseguirsi di azioni che non tollero ma che continuo ad eseguire, un procrastinare continuo, un cane che si morde la coda. Quelle poche volte che mi sembra di avere la situazione sotto controllo, mi sale l'ansia che da un momento all'altro potrei fare qualcosa di cui poi debba pentirmi. E indovinate? È proprio questa negatività che mi fa vivere con il terrore costante di rovinare tutto. È come se mi avessero cucito un abito addosso che non mi sentissi mio, che anche se fatto su misura sia decisamente scomodo. Credetemi, la consapevolezza di non poterlo togliere mi manda fuori uso il cervello.


Domanda: chi ti ha detto che i tuoi comportamenti sono sbagliati, se non tu stessa? Bisogna essere più morbidi con se stessi. Quali azioni non tolleri?
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Messaggioda Viniamin » 11/12/2021, 18:03



Unapersona ha scritto:Tutto ciò che starete per leggere mi serve per puro sfogo personale. Se non butto fuori i miei pensieri rischio di accumularli ed esplodere.

È giusto che ognuno abbia le proprie paure e le proprie fobie. Piccole o insignificanti che siano, delle volte possono condizionare negativamente la nostra vita. L'essere umano è realmente spaventato nel momento in cui ammette a se stesso di avere timore di qualcosa. Insomma, la paura diventa tale quando le si da un nome, quando la si viene riconosciuta. C'è chi ha paura del buio, cosa al quanto bizzarra se pensiamo che non è nient'altro che un posto privo di qualsiasi tipo di illuminazione. C'è chi ha paura di rimanere solo, concezione per me inconcepibile siccome ho sempre odiato le persone che mi circondano. C'è chi ha paura di insetti talmente piccoli che a malapena sono visibili ad occhio nudo. Ne esistono a migliaia, alcune più plausibili, altre più inspiegabili. Ma la verità è che queste tipo di sensazioni sono soggettive, ciò che può essere rilevante per te, potrebbe essere insignificante per qualcun altro. Di conseguenza non bisogna mai sminuire nulla se ti provoca dolore o preoccupazione. Quando la gente inizierà a capirlo forse sarà troppo tardi. Io mi contraddistinguo dalla massa perché a farmi paura non è un animale, né una stanza con una scarsa quantità di luce, né tanto meno la solitudine. Io sono spaventata da me stessa. È come se non fossi più a comando della mia vita, legata a comportamenti sbagliati che non sono più in grado di correggere. Un susseguirsi di azioni che non tollero ma che continuo ad eseguire, un procrastinare continuo, un cane che si morde la coda. Quelle poche volte che mi sembra di avere la situazione sotto controllo, mi sale l'ansia che da un momento all'altro potrei fare qualcosa di cui poi debba pentirmi. E indovinate? È proprio questa negatività che mi fa vivere con il terrore costante di rovinare tutto. È come se mi avessero cucito un abito addosso che non mi sentissi mio, che anche se fatto su misura sia decisamente scomodo. Credetemi, la consapevolezza di non poterlo togliere mi manda fuori uso il cervello.


Hai ragione, nulla da eccepire. Ti caricano di troppe aspettative e non ti permettono di essere te stessa. Forse è per questo che hai paura di sbagliare. Nella vita capita a tutti di sbagliare e non per forza lo facciamo apposta, ciò serve anche per fare esperienza per non sbagliare in futuro ma non credo che tale problema parta da te, sono gli altri che non permettono che tu vivi la tua vita. Purtroppo la consapevolezza di tale situazione ti toglie la serenità e a giusto ti senti fuori di testa. Hai assolutamente ragione.
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Messaggioda Unapersona » 14/12/2021, 23:33



elle8n ha scritto:Ciao, personalmente credo che la paura di noi stessi sia la peggiore che posa esistere, se hai paura del buio accendi la luce, se hai paura dei cani non ti avvicini ma se ha paura di te stessa non puoi scappare. E' da tanto che provi questa paura?
Anche io fino ad una certa età ho avuto paura di me stessa per diverse ragioni, quello che non riuscivo a fare era accettarmi per quella che sono, con i miei pregi, difetti e soprattutto particolarità.
Cos'è che blocca nella vita? Cos'è l'abito che ti hanno cucito addosso? Indecisione? Paura non definita? Timore di sbagliare? O timore del giudizio.
Io sono sempre stata diversa dagli altri e spesso emarginata e prima di riuscire ad accettarmi temevo che ciò che avevo dentro avrebbe portato ancora più solitudine, ma alla fine non è successo anzi, ho trovato delle belle persone.
La paura di fallire o di fare una scelta sbagliata è ciò che spesso determina il fallimento di ogni progetto di vita.
Se ti va di parlare ancora un po' magari potremmo aiutarti di più.
Intanto un abbraccio.




Ehi, sei molto gentile a volerne sapere di più, lo apprezzo. Però posso chiederti come hai fatto ad accettare te stessa con tutti i tuoi lati negativi e positivi?
Ad ogni modo, rispondendo alla tua domanda: l’abito metaforico che ho citato è come una sensazione di essere destinati e star male, come se avessi paura di essere programmata per sbagliare. Non so spiegarti con esattezza
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Messaggioda Unapersona » 14/12/2021, 23:34



Massimiliano89 ha scritto:
Unapersona ha scritto:Tutto ciò che starete per leggere mi serve per puro sfogo personale. Se non butto fuori i miei pensieri rischio di accumularli ed esplodere.

È giusto che ognuno abbia le proprie paure e le proprie fobie. Piccole o insignificanti che siano, delle volte possono condizionare negativamente la nostra vita. L'essere umano è realmente spaventato nel momento in cui ammette a se stesso di avere timore di qualcosa. Insomma, la paura diventa tale quando le si da un nome, quando la si viene riconosciuta. C'è chi ha paura del buio, cosa al quanto bizzarra se pensiamo che non è nient'altro che un posto privo di qualsiasi tipo di illuminazione. C'è chi ha paura di rimanere solo, concezione per me inconcepibile siccome ho sempre odiato le persone che mi circondano. C'è chi ha paura di insetti talmente piccoli che a malapena sono visibili ad occhio nudo. Ne esistono a migliaia, alcune più plausibili, altre più inspiegabili. Ma la verità è che queste tipo di sensazioni sono soggettive, ciò che può essere rilevante per te, potrebbe essere insignificante per qualcun altro. Di conseguenza non bisogna mai sminuire nulla se ti provoca dolore o preoccupazione. Quando la gente inizierà a capirlo forse sarà troppo tardi. Io mi contraddistinguo dalla massa perché a farmi paura non è un animale, né una stanza con una scarsa quantità di luce, né tanto meno la solitudine. Io sono spaventata da me stessa. È come se non fossi più a comando della mia vita, legata a comportamenti sbagliati che non sono più in grado di correggere. Un susseguirsi di azioni che non tollero ma che continuo ad eseguire, un procrastinare continuo, un cane che si morde la coda. Quelle poche volte che mi sembra di avere la situazione sotto controllo, mi sale l'ansia che da un momento all'altro potrei fare qualcosa di cui poi debba pentirmi. E indovinate? È proprio questa negatività che mi fa vivere con il terrore costante di rovinare tutto. È come se mi avessero cucito un abito addosso che non mi sentissi mio, che anche se fatto su misura sia decisamente scomodo. Credetemi, la consapevolezza di non poterlo togliere mi manda fuori uso il cervello.


Domanda: chi ti ha detto che i tuoi comportamenti sono sbagliati, se non tu stessa? Bisogna essere più morbidi con se stessi. Quali azioni non tolleri?



Ciao, alcune le reputo sbagliate da sola ma altre sono moralmente ingiuste sotto qualsiasi punto di vista.
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