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Dea Colombina ha scritto:Ho convissuto gli ultimi 2 anni con una ragazza più piccola di me di circa 6 anni. Non abbiamo mai avuto nessun rapporto sessuale ma gli attimi di intimità non sono mancati, seppur non ci sia mai stata penetrazione nemmeno per gioco; nemmeno per un errore dovuto all'alcol quando ogni tanto tornavamo a casa piuttosto brille da feste ecc.
Io l'amo; lei mi ama. Lei però non vuole stracciarsi da dosso “la normalità” che le viene imposta dalla sua famiglia. Ora siamo rientrate rispettivamente nelle ns località di origine e siamo distanti. Ma non sarebbe questo il problema. Il problema è che lei si è messa assieme ad un ragazzo del suo paese e questo mi fa morire. Non è gelosia. Non è nemmeno invidia. E' il dolore che si materializza ogni giorno in consapevolezza: cognizione di non averla mai più tra le mie braccia. Coscienza che non avremo un futuro. Non sono delusa. Non sono arrabbiata. Non sono rancorosa. Sono solo una giovane donna a cui gli è stato negato l'amore da una ragazzina che ha paura delle opinioni altrui.

Dea Colombina ha scritto:Grazie, ci sto da 29 anni nel mondo: è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere o a chi se lo fa raccontare..

Dea Colombina ha scritto:Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. Il problema è che a volte, il lettore, è convito di saper leggere ma in realtà si limita a sfogliare..

Dea Colombina ha scritto:Hai perfettamente ragione: per molti è difficile comprenderne la differenza. Molteplici sono anche le motivazioni: c'è chi sfoglia per paura del contenuto. Chi per pigrizia. Chi perché vuole conoscere in fretta il finale e chi perché gli han raccontato che è un libro da evitare; ecc.. ecc....

Dea Colombina ha scritto:Il problema è che lei si è messa assieme ad un ragazzo del suo paese e questo mi fa morire. Non è gelosia. Non è nemmeno invidia.

Non sono rancorosa. Sono solo una giovane donna a cui gli è stato negato l'amore da una ragazzina che ha paura delle opinioni altrui.

Dea Colombina ha scritto:Si è vero. L'abbandono in un contesto sentimentale è come un lutto: lo avevo sentito dire e, ahimè, l'ho provato sulla mia pelle già 2 volte. Io però non pretendo nulla; forse nell'aspettarsi qualcosa si, perché so che mi ama, e non solo perché ce lo siamo dette. Ma questo è un altro discorso: il concetto che non digerisco, ma che sopporto con difficoltà, è che nonostante l'amore sia reciproco, lei ha scelto la strada della “normalità” e conoscendola, amandola e volendole un bene immenso, lo so che starà male. Non subito. Forse nemmeno tra un mese, ma prima o poi sarà assalita da tormenti che ha già avuto. Quindi, nel mio caso, la ferita è doppia: per me e per lei.. e il tempo sarà una cura solo per me. Naturalmente spero di sbagliarmi. Ma a volte noi persone empatiche sentiamo delle cose che non tutti possono capirci..