La mia (in)esistenza

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La mia (in)esistenza

Messaggioda Oniro » 08/09/2013, 22:14



Come scrissi nella presentazione, fin da prima che mi registrassi a questo forum, leggo le discussioni degli altri utenti. Attraverso le storie in esse narrate, ho constatato che tutti, pur essendo negative, hanno vissuto esperienze da raccontare, tutti hanno avuto una vita; io, invece, non ho nulla di cui potrei parlare, perché la mia esistenza è talmente piatta da poter essere considerata inesistente: le mie giornate sono vuote, trascorro tutto il tempo a casa al computer od a studiare, senza fare nient'altro; esco raramente, quasi la totalità delle volte con mia sorella ed i suoi conoscenti, che sono parecchio più grandi di me, avendo pochissimi amici ed essendo completamente incapace di conoscere nuova gente e intrattenere rapporti, dato che non sono una persona interessante.
Ho sempre vissuto così; tuttavia, è solo da qualche tempo, circa due anni, che ho iniziato a sentirmi come se fossi rinchiuso in una confortevole gabbia da cui posso osservare tutto ciò che fanno gli altri, senza però poter interagire con essi. E' inutile dire che questa situazione mi deprime molto, ma come faccio ad uscirne?
Sperando di esser riuscito a render chiara la condizione in cui verso, vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro un buon proseguimento di serata :) .
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Messaggioda MrDelillo » 08/09/2013, 23:19



Mi fa molto piacere vedere che non sono l'unico che si sente escluso dalla vita. La verità è che le conoscenze sono come i soldi: più ne hai più è facile farne e viceversa. Anche io esco da poco da un periodo molto simile al tuo, con la differenza che io avevo 3 amici con cui facevo gruppo fisso. Quando ho cominciato il liceo e li ho persi di vista, non sono riuscito a rifarmi un gruppo solido, solo un'amica e qualche conoscenza. Adesso mi sento esattamente così: una ruota di scorta. Ogni volta che faccio qualcosa con qualcuno sono un ospite, un peso morto. Tutti quelli con cui parlo mi raccontano di cose che fanno senza di me, delle loro esperienze e delle amicizie che fanno e io sono l'unico str***o che non combina nulla. Come vedi, anche avendo le conoscenze i problemi rimangono. E così continuo a farmi trascinare. Una mia amica si è trovata un amante, un'altra in sardegna si è fatta una tresca con un tipo, e adesso anche un altro mio amico si è trovato la ragazza. E io? Cos'ho fatto nel frattempo? Un bel nulla, già. Come si risolve questo problema? In teoria credo, e dico credo perché io sono lontanissimo dal risolverlo, si dovrebbe provare a fare amicizia con sconosciuti, prendere iniziative a livello individuale, perché quando qualcuno ti viene presentato poi è sempre una fregatura. Purtroppo la vita è così, nessuno ti spiega niente devi fare tutto da solo e anche alla svelta. Spero che qualcuno possa proporre una soluzione efficace. Non è che sei di Roma oniro?
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Messaggioda Arno Dorian » 09/09/2013, 10:57



Oniro ha scritto:Come scrissi nella presentazione, fin da prima che mi registrassi a questo forum, leggo le discussioni degli altri utenti. Attraverso le storie in esse narrate, ho constatato che tutti, pur essendo negative, hanno vissuto esperienze da raccontare, tutti hanno avuto una vita; io, invece, non ho nulla di cui potrei parlare, perché la mia esistenza è talmente piatta da poter essere considerata inesistente: le mie giornate sono vuote, trascorro tutto il tempo a casa al computer od a studiare, senza fare nient'altro; esco raramente, quasi la totalità delle volte con mia sorella ed i suoi conoscenti, che sono parecchio più grandi di me, avendo pochissimi amici ed essendo completamente incapace di conoscere nuova gente e intrattenere rapporti, dato che non sono una persona interessante.
Ho sempre vissuto così; tuttavia, è solo da qualche tempo, circa due anni, che ho iniziato a sentirmi come se fossi rinchiuso in una confortevole gabbia da cui posso osservare tutto ciò che fanno gli altri, senza però poter interagire con essi. E' inutile dire che questa situazione mi deprime molto, ma come faccio ad uscirne?
Sperando di esser riuscito a render chiara la condizione in cui verso, vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro un buon proseguimento di serata :) .


Io sono uguale a te, non faccio altro che stare a casa al computer o studiare...al contrario di te non ho neanche nessuno con cui uscire :(
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Messaggioda Royalsapphire » 10/09/2013, 7:54



Ciao!
Capisco di cosa parli.
"Non sono una persona interessante". Questo è molto discutibile!!
Essere non-interessante, forse per te stesso. Perché rinneghi la tua personalità desiderando di essere l'idea. L'idea che hai dell'essere interessante. E questa è un preconcetto che ti si è sviluppato mentre cerca il perché della tua condizione. Ti vedi solo e ti senti solo e inadatto quando sei con gli altri. Con gli amici di tua sorella ti chiedi come mai non sei con i TUOI amici. O quando sei con quelli tuoi ti chiedi come mai ti senti a disagio.
Qual è il tuo concetto dell'essere interessante? Secondo me lo confonde con ''affascinante''. Quel tipo di persona che attrae senza ancora aprire bocca. Ma ciò funZiona semmai con le donne XD !
Tutti sono potenzialmente interessanti!!! E non per la quantità degli argomenti che espongono! Ad esempio il tipo di persona che può interessare a me è quella che mi fa percepire onestà quando mi ascolta e mi parla, quella che mi fa percepire sincero rispetto per la mia persona, quella che c'è nel bisogno. Quella con cui puoi confidarti, ridere e piangere. Una persona seria e di sani principi, non può non essere interessante ai miei occhi.
Cmq, nel tuo caso mi sembra più una questione di scarsa autostima. So che quando ci si vede disadattati in mezzo agli altri, pensiamo he qualcosa non va in noi. E forse è anche vero. Forse non abbiamo rischiato abbastanza. Forse siamo scappati troppe volte davanti alle cose più facili e naturali.
E vedere intorno a noi che la gente vive felicemente la sua vita, la prendiamo come una prova ge siamo noi il problema.
Non è così. La gente fuori mostra ciò che vuole. Ma tutti hanno problemi!!! È vero che siamo tutti attori.
Tu dovresti apprezzati di più, non hai motivo di screditarti. Ogni volta he ti senti vuoto e insignificante, pensa che tutti gli altri hanno gli stessi motivi per pensare di se stessi la stessa cosa. Cosicché tu hai gli stessi motivi degli altri per svegliati e sentirti vivo e pieno di iniziative per te stesso.
Devi dare il via alla mente di trovare tante idee da realizzare e ingranare la marcia!! Perché la felicità non sta nel cercare gli altri, ma nel cercare di valorizzare se stessi, ed è allora che saprai anche trovare gli altri xke ne sentirai il richiamo.
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Messaggioda Oniro » 24/09/2013, 18:19



Ringrazio tutti coloro che mi hanno risposto!
@MrDelillo Ciao! mi dispiace che ti senta anche tu un reietto. Anche io, quelle rare volte in cui esco con qualcuno, mi sento proprio una ruota di scorta.
Per quanto riguarda la provenienza, non sono di Roma, purtroppo. Abito in provincia di Avellino.
@lorenzo_auditore Ciao! Mi spiace :(
@Royalsapphire Ciao! Il mio concetto di interessante è grosso modo simile al tuo. Non mi reputo tale perché nelle rare volte in cui esco con i miei compagni di classe è come se non ci fossi, dato che, oltre ad annuire ed a sorridere per le loro battute, non faccio né dico alcunché. Una persona che non dice nemmeno una parola come può essere interessante?
Ti ringrazio molto per l'analisi approfondita :) .

Mi scuso per aver risposto dopo due settimane, ma a causa di problemi di connessione e di impegni scolastici non ho avuto modo di farlo prima.
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Messaggioda stefiza » 25/09/2013, 9:49



Oniro ha scritto:Ringrazio tutti coloro che mi hanno risposto!
@MrDelillo Ciao! mi dispiace che ti senta anche tu un reietto. Anche io, quelle rare volte in cui esco con qualcuno, mi sento proprio una ruota di scorta.
Per quanto riguarda la provenienza, non sono di Roma, purtroppo. Abito in provincia di Avellino.
@lorenzo_auditore Ciao! Mi spiace :(
@Royalsapphire Ciao! Il mio concetto di interessante è grosso modo simile al tuo. Non mi reputo tale perché nelle rare volte in cui esco con i miei compagni di classe è come se non ci fossi, dato che, oltre ad annuire ed a sorridere per le loro battute, non faccio né dico alcunché. Una persona che non dice nemmeno una parola come può essere interessante?
Ti ringrazio molto per l'analisi approfondita :) .

Mi scuso per aver risposto dopo due settimane, ma a causa di problemi di connessione e di impegni scolastici non ho avuto modo di farlo prima.

Il mondo è pieno di persone che ciarlano, parlano, sentenzano, e rare persone che sanno ascoltare veramente.
Non credere di essere meno attraente perché sei silenzioso. Ho sempre pensato che le persone silenziose hanno tantissime cose da dire ma che non sono alla portata di tutti e quindi parlano solo con persone all'altezza loro :)
Come vedi basta vedere le cose da un altro punto di vista e la percezione cambia totalmente :)
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Messaggioda Flux » 30/09/2013, 11:39



Oniro ha scritto:Come scrissi nella presentazione, fin da prima che mi registrassi a questo forum, leggo le discussioni degli altri utenti. Attraverso le storie in esse narrate, ho constatato che tutti, pur essendo negative, hanno vissuto esperienze da raccontare, tutti hanno avuto una vita; io, invece, non ho nulla di cui potrei parlare, perché la mia esistenza è talmente piatta da poter essere considerata inesistente: le mie giornate sono vuote, trascorro tutto il tempo a casa al computer od a studiare, senza fare nient'altro; esco raramente, quasi la totalità delle volte con mia sorella ed i suoi conoscenti, che sono parecchio più grandi di me, avendo pochissimi amici ed essendo completamente incapace di conoscere nuova gente e intrattenere rapporti, dato che non sono una persona interessante.
Ho sempre vissuto così; tuttavia, è solo da qualche tempo, circa due anni, che ho iniziato a sentirmi come se fossi rinchiuso in una confortevole gabbia da cui posso osservare tutto ciò che fanno gli altri, senza però poter interagire con essi. E' inutile dire che questa situazione mi deprime molto, ma come faccio ad uscirne?
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Forse mi sbaglio ma immagino che tu sia un adolescente, o comunque un ragazzo ancora giovanissimo.
Secondo me, hai poca autostima, non ti sai valorizzare ed apprezzare per quello che sei. Sai, è pieno di persone al mondo che trovano una ragazza, che hanno tanti amici...eppure sono infelici. Com'è possibile, magari ti chiederai: semplicemente perché non sanno stare bene con sé stessi, non si amano come dovrebbero. La tua situazione, come hai visto, non è un caso unico. Ci sono altre persone che provano le tue stesse sensazioni. Ormai sono uscito da qualche anno dall'adolescenza ma a quel periodo mi sentivo "diverso" dagli altri, non mi piaceva quello che facevano i miei altri coetanei, mi sembravo uno che non potesse mai avere realmente un amico di cui fidarsi...figuriamoci una ragazza! Non mi trovavo bene con nessuno, per qualche motivo mi sentivo osservatore della vita degli altri ma non partecipe della mia.
Poi un giorno... ho capito che se volevo migliorare la mia situazione, se volevo cambiare la mia vita, dovevo per prima cosa migliorare e cambiare me stesso, dovevo rimettermi in gioco. Ti consiglio di cominciare a esplorare e a capire veramente chi sei veramente, chi vorresti essere veramente, cosa hai dalla vita e cosa vorresti avere. Dopo di che, dovrai lavorare duro per ottenere quello che vuoi. Ma il premio che si ottiene alla fine ricompensa di gran lunga tutti gli sforzi. Quello che voglio dirti è che non sei il solo che sta provando tutto questo, altre persone hanno provato quello che provi e altre persone adesso vivono quello che tu stai vivendo. Ma niente è irreparabile. Comincia a costruire la fiducia in te stesso che mi sembra ti manchi. Comincia a lavorare su di te e comincia a capire che non c'è niente di sbagliato in te, o di poco interessante come credi. Comincia ad apprezzarti e a valorizzarti.
Coraggio e in bocca al lupo :hi:
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Messaggioda Oniro » 11/05/2014, 15:46



Mi sembrano essere passati svariati anni da quando ho creato questa discussione, sebbene in realtà siano passati appena otto mesi.
In questo periodo, oltre ad aver cambiato idea su numerosi argomenti, ho avuto modo di stringere amicizia con persone intelligenti con cui mi trovo piuttosto bene. Quando esco con loro, dalle discussioni emerge sempre qualcosa di positivo ed interessante, al contrario di quanto ho potuto verificare personalmente in altre situazioni. In qualche modo, mi hanno aiutato a capire chi sono.
Pertanto, se qualche tempo fa la cagione della mia malinconia erano i motivi di cui vi ho parlato all’inizio del thread, adesso le ragioni sono altre: considero il bilancio della mia vita negativo, poiché, per ottenere qualche brevissimo momento di riflessione, di piacere e di riposo, devo immolare gran parte delle mie forze e del mio tempo in un futile studio – a causa di motivi che non ho ancora inteso, per imparare poche pagine impiego davvero parecchie ore, tanto che sovente sono costretto a sacrificare anche intere notti per prepararmi alle verifiche –, cosa che, purtroppo, dovendo andare all’università, devo continuare a fare minimo per i prossimi 5 anni. Questa condizione di stress incide pesantemente anche sul mio fisico, tanto che sto verificando un aggravamento della dermatite seborroica e una rapida caduta di capelli.
Fortunatamente la scuola è ormai terminata, quindi a ciò non si aggiunge il problema di dover frequentare individui con cui non mi trovo a mio agio.
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Messaggioda Royalsapphire » 11/05/2014, 16:52



Bentornato Oniro.
Ho appena finito di vedere più o meno 6 puntate di "the big bang theory" e in questo momento risulto ancora "posseduta" dalla personalità di Sheldon (il mio preferito) quindi risponderò per punti.
Punto uno: per la caduta dei capelli a causa stress (cosa normale e diffusissima), ti consiglio di comprare in farmacia compresse di Bioscalin anti-caduta e di usarle per 3 mesi, due cicli l'anno: quindi ottobre-novembre-dicembre e poi febbraio-marzo-aprile. Questi sono i periodi standard, ma tu puoi farne tre cicli inziando da adesso, data la necessità! Per la dermatite seborroica invece ti conviene usare uno shampoo adatto che trovi sempre in farmacia. Ti dico subito che ha più efficacia il rimedio preventivo che il rimedio curativo!
Punto due: gente che non si vuole frequentare si è costretti a frequentarla in ogni circostanza della vita. A scuola è quasi ovvio che la seccatura aumenti, data la chiusura a compartimenti stagno che rappresenta tale infrastruttura! In questo caso devi cercare di ingorarli. E credimi, è il problema minore che tu abbia, in quanto anche la frequentazione di chi non si vuole frequentare insegna parecchie cose sulla vita e su se stessi, percui in un certo senso, questa situazione ti sta arricchendo!
Punto tre: e questo è il punto più importante. Il tuo vero problema. Dedicare tempo allo studio e non ottenere i risultati sperati. Mi fai capire che dedichi un sacco di tempo ed energie allo studio di argomenti che pensi richieda la metà dei tuoi sforzi. Il punto è: se non li apprendi facilmente e rapidamente può dipendere dal fatto che tu non sia abbastanza stimolato da ciò che leggi, in pratica non ti interessa particolarmente ciò che sei in dovere di fare. Oppure, gli argomenti ti appassionano ma non ti coinvolgono a sufficienza, e mentre leggi c'è una parte di te che ti dice "tutto molto interessante, ma a che cavolo ti serve sapere queste cose?". Quindi questo interrogativo ti porta a studiare con poca lena e ad assimilare a fatica. Calcola che il nostro sistema nervoso apprende facilmente ciò che gli interessa e scarta simultaneamente ciò che ritiene inutile (questo nella vita quotidiana, non a scuola dove sei costretto a imparare anche ciò che non ti interessa). Oppure c'è un'altra possibilità: che cioè tu studi con gusto e con impegno e che le tue tempistiche di apprendimento sono le medesime. Capisco che ti piacerebbe imparare tutto e subito (a chi non piacerebbe???) ma se è così, non ti resta che accettare i tuoi limiti! E' vero che c'è a chi basta studiare 3 ore per ottenere un risultato eccellente, o a chi basta dormire 3 ore per ricaricare completamente le batterie, ma è anche vero che non siamo tutti uguali. Tutti tendiamo alla perfezione, ma il punto è: la perfezione di chi? Nostra o dei canoni che la società impone al genere umano?!
Dovremmo ambire alla nostra perfezione, e ciò significherebbe imparare a conoscerci (e non a conoscere ciò che vogliono i mezzi di comunicazione) e imparare ad ambire al nostro massimo. In poche parole: fare del nostro meglio! In questo caso saremmo felici, perché non ci sentiremmo delle nullità, non nutriremmo sensi di colpa inutili, non ci affetteremmo spontaneamente l'autostima perché "qualcuno ha fatto una cosa meglio di noi", ma semplicemente sapremmo di aver dato il massimo, e stop!
Tu impieghi un sacco di ore per studiare, ok, ma almeno di che qualità è il tuo studio durante queste ore? E' produttivo? Ti permette di andare avanti? Ti permetterà un domani di ottenere un lavoro e/o la posizione che vuoi? Se la risposta è sì, continua così senza farti paranoie, se la risposta è no, cambia prospettiva!
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Messaggioda Oniro » 11/05/2014, 18:47



Ciao Royalsapphire,
ti ringrazio per il bentornato e per la rapida risposta. Penso che tu abbia piena ragione sul fatto che la frequentazione di chi non si vuole frequentare insegni parecchio; l'ho accertato io stesso. Sì, non resta che ignorarli, come già sto cercando di fare.
Per quanto riguarda il terzo punto, il fatto che un argomento mi interessi o meno incide poco sul mio studio, poiché in entrambi i casi non noto miglioramenti o peggioramenti nei tempi. Non vi è un problema di comprensione, visto che capisco quello che un manuale o gli appunti di un docente vogliono dire la prima volta che leggo, ma, penso, di memoria, dato che soltanto dopo numerose letture e svariate ripetizioni orali riesco a ricordare quanto espresso. Forse è un problema di concentrazione, non saprei dirti.
Frequentando il liceo classico e non iscrivendomi a corsi di studio di tipo umanistico all'università, quello che sto studiando adesso non mi servirà a nulla, però di sicuro avrò lo stesso problema anche in futuro all'università.

Edit: ho dimenticato di dire che nel tempo questa problematica è andata crescendo, dato che, quando tale problema è iniziato a comparire, avevo comunque dei tempi di studio conformi alla media. Un anno fa chiesi anche un parere al mio medico di base, il quale mi prescrisse il farmaco Tonogen. Non ho notato miglioramenti, anche se ho terminato una sola confezione.
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