L'altro giorno, sfrugugliando fra gli armadi, mi sono capitati fra le mani i vecchi tracciati degli EEG che facevo da bambino... per chi non lo sapesse, un EEG è quando ti appiccicano degli elettrodi in testa per vedere se nel cervello funziona tutto a dovere. Nel mio caso, questo non succedeva mai, erano sempre irregolari, anche l'ultimo che ho fatto prima di finire la terapia coi barbiturici. Ci sono un sacco di anomalie, di rallentamenti, l'esito era sempre fuori dalla norma. Detto in parole più misere: il mio cervello è permanentemente danneggiato, è un casino e io non sono normale, non lo sono mai stato, e i miei me lo avevano sempre nascosto.
Che cosa ho imparato da questo? Che dalla vita ho ottenuto fin troppo, mi sono laureato e sono riuscito a vivere da solo per ben sei mesi... Davvero non potevo fare di più. I miei fallimenti (non avere amici, non avere mai avuto relazioni, un lavoro decente...) non mi sembrano più tali, sono riuscito a fare cose davvero impensabili per le condizioni da cui partivo. Il giudizio che avevo sulla mia esistenza è cambiato totalmente.
Poi, accusavo i miei genitori di avermi protetto troppo, e di aver compromesso la mia vita... ma ora so che lo facevano per proteggermi, perché con le difficoltà che avevo per me non sarebbe mai stata facile. Per questo mia madre si è sempre opposta ai miei allontanamenti da casa, o ai miei contatti con le ragazze: sapeva che sarei andato incontro, nel caso migliore, a esperienze deludenti.
Quest'esperienza mi ha insegnato ad accontentarmi di quello che ho già ottenuto, e a non desiderare nulla di più. Ho già la mia famiglia, il mio cane, la mia casa in cui stare al sicuro. Devo essere soddisfatto di me stesso e di quello che ho... e non pretendere cose impossibili dalla mia vita. E' questa la mia strada per la felicità.