AnimaInLacrime ha scritto:Questo non significa che sia il voto democratico ad essere sbagliato.
E' sbagliato l'uso che viene fatto dalla classe politica e purtroppo dal popolo italiano perché io continuo a credere che sia l'ignoranza e il disinteresse del popolo "sovrano" ad aver permesso a questi pagliacci di diventare premi Oscar.
Il voto democratico, giusto o sbagliato che lo si valuti, significa semplicemente che - in teoria - la maggioranza decide a chi delegare l'amministrazione di uno Stato. Al giorno d'oggi la tecnologia permette di controllare le masse al punto tale da determinare con un certo livello di approssimazione i risultati di un voto elettorale, attraverso l'utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa. Anche in questo caso, l'astensionismo è stato determinato anche (dico ANCHE) da un certo uso del media. Anche i comitati pro Sì sono stati determinanti nel formare le coscienze sociali di quanti sono andati a votare Sì (me compreso) pur sapendo molto poco delle questioni tecniche relative alla materia del quesito. Sono sicuro che molti pro Sì hanno assunto una posizione dogmatica, chi prevalentemente ecologista, chi prevalentemente anti-governo, chi prevalentemente fedele al M5S. In ogni caso, il sistema democratico prevede il fatto che il popolo faccia scelte giuste o sbagliate perché contempla per sua stessa natura la cosiddetta "campagna elettorale", anche nella sua versione ipertecnologica. è un gatto che si mangia la coda: i "pagliacci" sono stati eletti grazie al sistema democratico, il cui "uso" non può che essere, appunto, "democratico". Quindi non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca: o accetti il sistema democratico come un dogma, o ammetti che è una pagliacciata, perché non puoi reclamarne un fantomatico "uso non democratico". La democrazia prevede in se stessa che un popolo di mafiosi elegga dei mafiosi, perché democrazia vuol dire semplicemente che vince chi è eletto dalla maggioranza, nulla di più.
L'affluenza al referendum a me personalmente avrebbe dato un segnale di interesse del paese, di movimento e perché no anche di speranza per il futuro. Che concludo a dire che non si può credere più in niente? Io ho bisogno di muovermi, di fare qualcosa. Ho bisogno di credere che le cose possono cambiare altrimenti mi conviene spararmi una pallottola in testa perché finiremo per scendere ancora più in basso, sempre più in basso. C'è troppa sporcizia in giro...
Sinceramente non votare per non far raggiungere il quorum non fa parte di me, non lo ritengo giusto ma è ovviamente un mio pensiero.
Votare sarebbe stato un segno, positivo. A prescindere dal voto espresso, lo ripeterò a vita,perchè è giusto che ognuno esprima la propria personale opinione ma deve appunto esprimerla. Così che senso ha?
A me questa situazione ha messo addosso veramente tanta tristezza.
è probabile che ci sia un fondo di disinteresse generale, ma non si può ridurre il risultato solo al disinteresse: io ad esempio al prossimo referendum sulla costituzione non andrò a votare e il mio non andarci sarà un voto: il voto di uno che non vuole che il popolo si pronunci su quella cosa.
P.S.: non ha caso ho citato il referendum in Grecia sull'uscita dalla moneta unica: si tratta di un chiaro caso di falsità del sistema democratico. Sono in molti a credere che siamo in una democrazia vera e propria; io sono sicuro che non è così e non sono l'unico a pensarla in questo modo (cito solo, fra i più famosi, Negri & Hardt e Zizek).