L'HIV non esiste

[birillo22]

Formato file: mp4

chissa se anche qui si scatena un putiferio come e successo su facebuk

gradirei anche il parere di royal ..

io come ho scritto su FB

penso che stavolta nadia toffa abbia toppato x che ha aggredito 2 persone che la pensavano in maniera diversa

x il resto secondo me l informazione non e solo quella che ci propinano i mass media e si sa che la sanita e un grande business quindi a voi la parola

[Crack]

Ti do ragione sul fatto che aggredire chi la pensa diversamente non sia il migliore degli atteggiamenti, ma devo ammettere che anche io farei molta fatica a mantenere la pazienza in una discussione con un tizio che sostiene di poter curare l'HIV con patate e radicchio.

Ognuno ha le sue opinioni, lo capisco, ma c'è un limite oltre il quale la diffusione di certi tipi di opinioni può essere considerata un danno per il resto della società. Uno può credere a quello che gli pare, ma se una persona con il virus non prende le dovute precauzioni non rappresenta un danno solo per sé stessa, qui si parla di situazioni in cui una divergenza di opinioni può fare la differenza tra la vita e la morte, ecco perché la gente si allarma.

Se io iniziassi a dire che la storia che i proiettili uccidono è solo un'invenzione dei fisici e che potremmo spararci a vicenda senza rischi, esprimerei un'opinione come è mio diritto farlo, ma non dovrei stupirmi se la gente poi si incazzasse con me accusandomi di favorire morti in massa.

È chiaro che continua a essere valida la libertà di espressione, ma ognuno ha la responsabilità legale, sociale e morale di ciò che dice.

(Non è un attacco a te, mi sembri una persona molto tranquilla, spiego solo il motivo per cui secondo me in un caso come questo certe reazioni siano comprensibili)

[Baraddur]

Un articolo vale più di tante parole:

Approccio antiscientifico al trattamento dell’AIDS

La notizia è riportata da The Indipendent. Come si ricorderà, pochi anni fa ex presidente sudafricano, Thabo Mbeki, aveva messo in dubbio il legame esistente tra AIDS e HIV producendo enormi danni nella campagna di informazione pubblica volta a ridurre lo spaventoso ritmo dell’infezione in quel paese. Di conseguenza l’ex ministro della salute del Sud Africa, Manto Tshabalala-Msimang, favorì la diffusione di trattamenti “naturali” per combattere il virus che andavano dalla barbabietola all’aglio selvatico. Secondo uno studio condotto dalla Harvard University, questa scelta potrebbe avere provocato la morte inutile di circa 300.000 persone.
Visto il precedente, desta inquietudine sapere, grazie a un’indagine da parte dell’Ufficio di presidenza del giornalismo investigativo, che enti di beneficenza britannici hanno finanziato un’organizzazione africana che promuove un approccio altrettanto non scientifico per il trattamento di HIV: l’omeopatia. La Abha Light Foundation in Kenya sta proponendo infatti ai suoi pazienti HIV-positivi farmaci omeopatici, considerati placebo dalla British Medical Association, come valida alternativa ai farmaci anti-retrovirali.

Daniele Stefanini

Pubblicato 5-05-2011 alle 12:55 da Redazione Uaar

Fonte: http://www.uaar.it/news/2011/05/05/appr ... dell-aids/

[Crack]

Un articolo vale più di tante parole:

Approccio antiscientifico al trattamento dell’AIDS

La notizia è riportata da The Indipendent. Come si ricorderà, pochi anni fa ex presidente sudafricano, Thabo Mbeki, aveva messo in dubbio il legame esistente tra AIDS e HIV producendo enormi danni nella campagna di informazione pubblica volta a ridurre lo spaventoso ritmo dell’infezione in quel paese. Di conseguenza l’ex ministro della salute del Sud Africa, Manto Tshabalala-Msimang, favorì la diffusione di trattamenti “naturali” per combattere il virus che andavano dalla barbabietola all’aglio selvatico. Secondo uno studio condotto dalla Harvard University, questa scelta potrebbe avere provocato la morte inutile di circa 300.000 persone.
Visto il precedente, desta inquietudine sapere, grazie a un’indagine da parte dell’Ufficio di presidenza del giornalismo investigativo, che enti di beneficenza britannici hanno finanziato un’organizzazione africana che promuove un approccio altrettanto non scientifico per il trattamento di HIV: l’omeopatia. La Abha Light Foundation in Kenya sta proponendo infatti ai suoi pazienti HIV-positivi farmaci omeopatici, considerati placebo dalla British Medical Association, come valida alternativa ai farmaci anti-retrovirali.

Daniele Stefanini

Pubblicato 5-05-2011 alle 12:55 da Redazione Uaar

Fonte: http://www.uaar.it/news/2011/05/05/appr ... dell-aids/

Allucinante.
Chiaro che se certe opinioni le ha chi ricopre cariche di un certo livello, i danni potenziali crescono esponenzialmente.

[Riccardina]

Nemmeno la società

[Baraddur]

Allucinante.
Chiaro che se certe opinioni le ha chi ricopre cariche di un certo livello, i danni potenziali crescono esponenzialmente.

Già, finché a professare certe idee è qualcuno in un forum, la potenzialità del danno è poca, e dipende anche dalla credibilità che ha l'individuo che cerca di propagandare certe idee, le quali, ironia della sorte, possono però diventare "virali" attraverso i social network e quindi potenzialmente divenire lo stesso un problema per la collettività... per questo penso che bisogna difendersi anche da chi cerca di propagare tali idee, prima che esse possano diventare virali e diffondersi tra la gente. Tuttavia facciamo affidamento sull'intelligenza collettiva, confidando che solo una piccola parte della collettività sia suscettibile di queste mistificazioni.

[Baraddur]

http://www.butac.it/lhiv-non-esiste-dis ... criminale/

[Mikasa]

si sa che la sanita e un grande business quindi a voi la parola

Non c'ho voglia di vedermi il servizio, volevo solo commentare una possibile interpretazione di questa cosa che hai detto
la sanità è un grande business ma guarda che i malati cronici costano un fottio di soldi allo stato che intende fare il possibile affinché siano meno, sennò perché ci si prodiga per fare campagne di screening gratuito? Non è solo per etica, è perché ci costa meno passare una mammografia che curare un carcinoma della mammella