Abusi sessuali da piccolo e terapia EFT

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Abusi sessuali da piccolo e terapia EFT

Messaggioda Royalsapphire » 21/07/2014, 21:52



La tecnica terapeutica usata si chiama Emotional Freedom Techniques

Emotional Freedom Techniques (EFT) is a form of counseling intervention that draws on various theories of alternative medicine including acupuncture, neuro-linguistic programming, energy medicine, and Thought Field Therapy (TFT). It is best known through Gary Craig's EFT Handbook, published in the late 1990s, and related books and workshops by a variety of teachers. EFT and similar techniques are often discussed under the umbrella term "energy psychology".

Advocates claim that the technique may be used to treat a wide variety of physical and psychological disorders, and as a simple form of self-administered therapy. The Skeptical Inquirer describes the foundations of EFT as "a hodgepodge of concepts derived from a variety of sources [primarily] the ancient Chinese philosophy of chi, which is thought to be the 'life force' that flows throughout the body." The existence of this life force is "not empirically supported".

EFT has no benefit as a therapy beyond the placebo effect or any known-effective psychological techniques that may be provided in addition to the purported "energy" technique. It is generally characterized as pseudoscience and has not garnered significant support in clinical psychology.


EFT (Emotional Freedom Techniques) è un metodo di auto-aiuto (e di guida) sviluppato nel 1995 dall’ingegnere californiano Gary Craig sulle basi di una tecnica chiamata TFT (Thought Field Therapy), dello psicoterapeuta Roger Callahan. EFT consente, attraverso l’auto-stimolazione di punti sul corpo, di trasformare pensieri, emozioni, sensazioni e comportamenti che limitano la piena espressione di sé. Il nome Tecniche di Libertà Emotiva è in realtà limitativo del potenziale di miglioramento personale che il metodo consente. Attraverso EFT possiamo strofinare la nostra personale lampada di Aladino, facendo emergere l’eccellenza che è in noi; è lì, a portata delle nostre dita!



Cosa può fare per me EFT?
Se ben appresa ed applicata, EFT permette di individuare e trasformare i blocchi (per la maggior parte inconsci) che limitano la naturale espressione dei propri talenti. Già, perché ogni creatura ha dei talenti ed il metterli in pratica serve non solo all’individuo, ma all’intero sistema che può alfine giovarsene. Quando una persona manifesta nella pratica il suo pieno potenziale, è una festa per tutti poiché ogni elemento dell’ambiente ne viene illuminato. EFT può aiutare a gestire stati emotivi difficili (paure, dipendenze, blocchi, ansie, “seghe mentali”), ad individuare e sciogliere i conflitti causa di molti sintomi fisici (EFT come rimedio psico-somatico e somato-psichico), a trasformare comportamenti indesiderati, a scoprire i propri talenti, a lasciar andare le ferite del passato, a focalizzare meglio il futuro, e tanto altro ancora.

Come funziona EFT?
Il metodo si basa sulla stimolazione di una serie di punti del corpo connessi con la rete dei Meridiani (Medicina Tradizionale Cinese) mentre l’attenzione viene posta sulla tematica da risolvere. Si attivano i punti mentre si lasciano fluire i pensieri (e le sensazioni), descrivendoli opportunamente con parole o frasi. EFT aiuta il praticante a far luce sulle problematiche, ad uscire dallo stato ipnotico nel quale spesso le si vive e ad ampliare il punto di vista. Ciò grazie al fatto che la stimolazione dei punti innesca catene di reazioni a livello energetico e neurale, tali che la tematica si trasforma letteralmente sotto i suoi occhi. Generalmente questa velocità la si raggiunge dopo abbondante formazione e pratica. In questi anni sono nati altri metodi che ben si integrano con EFT, aumentandone notevolmente l'efficacia. Approcci quali LOGOSINTESI, AGER, SET, PET permettono di espandere il campo d'azione di EFT, e di velocizzare il cambiamento interiore ed esteriore. Nel sito trovi informazioni anche su questi metodi. Un decennio di pratica mi ha portato a realizzare un modello di EFT che integra e amplifica le conoscenze e le applicazioni di varie Tecniche Energetiche. Questo modello prende il nome di EFT Integrata (EFT-I) e da settembre 2013 inizio a tenere seminari e aggiornamenti in tale direzione.





Mi hanno dato il permesso di trascrivere questa relazione, in cui chiaramente ho cambiato il nome.
Tutto questo lavoro in 4 sedute risale a quasi un anno fa.
E’ stato un lavoro molto intenso, e tutto quello che è stato trascritto si basa su appunti presi tra un passaggio e l’altro di EFT , quindi sintetizzato, ma lascio al lettore l’immedesimarsi nelle parole. I punti utilizzati non sono descritti perché a volte erano “intuitivi”; ma sempre ho utilizzato la frase con il problema sul punto karate, e sempre le frasi di Logosintesi per recuperare o rimuovere energia sui tre punti tra le sopracciglia.
Carlo è un uomo di 40 anni, e mi chiama nel mese di agosto, un anno fa, dicendomi che vive all’estero, e verrà in vacanza dalle mie parti la settimana prossima: vuole risolvere assolutamente un grosso problema che si porta dietro da anni, conosce EFT da qualche mese, gli piace, ha scelto il mio nome dall’elenco di EFT-ITALIA semplicemente perché tutti gli altri professionisti psicologi erano in ferie e lui vuole assolutamente risolvere il problema in queste due settimane di vacanza in Italia…!! Dice che non può più andare avanti così.
Quando ci vediamo, mi racconta che non riesce a concludere affari, che ogni tanto intraprende un grosso progetto ideato da lui con altre persone, e al momento di concludere l’affare gli altri procedono senza di lui.
Dice di essere in cura da uno psicanalista da diversi anni, ed è emerso un abuso sessuale da piccolo, ma lui non ricorda quasi nulla, c’è un buco nero nella sua vita, dai 6 anni al periodo dell’adolescenza, e lui è convinto che fino a quando non ricorda, gli affari verranno bloccati da qualcosa successo in quegli anni.
“Ho subito violenza sessuale dai sei anni, da persone diverse, e più volte, forse fino ai dieci anni. E ora, ogni volta che entro in affari con persone importanti, mi sottometto, entro nel ruolo di vittima, e vengo usato, sfruttato.”
Mi dice di avere avuto un padre aggressivo e una madre altrettanto aggressiva che si è intromessa sempre nella sua vita privata, contribuendo a rovinargli affari e matrimonio.
La situazione è abbastanza complessa, e lui vuole risolvere , vuole “ricordare” in questo breve periodo di vacanza….
Scelgo di seguire l’intuizione, che mi porta verso il suo ultimo affare andato male.
“Perché mi chiedi informazioni sull’ultimo affare, io ho un problema che risale a quando ero piccolo…” Io insisto perché mi descriva esattamente com’è andata.
“Questo grosso personaggio, x, mi ha fregato, mi ha spremuto come un limone, e dopo 10 anni ha scelto qualcun altro; io mi sono comportato emotivamente come un bambino, mentre professionalmente sono stato ok..
Cominciamo a fare numerosi giri di EFT, su ogni aspetto di questo avvenimento e su ogni cosa affiorava alla sua mente durante tutti i passaggi, fino a quando ripensando all’avvenimento non sono spariti tutti i disagi emozionali.
“Anche se sono stato fregato..
Anche se x mi ha spremuto come un limone e poi ha scelto y …
Anche sono stato offeso, e questa offesa mi brucia nel petto…
Anche se porto ancora dentro di me questa gelosia per y che è stato scelto…
Anche se sono stato rifiutato da x…
Anche se x si è comportato come mia mamma…
Anche se mia mamma mi ha trattato come un bambino quella volta in banca per un affare e sono stato offeso come uomo….
Anche se mia mamma a 6 anni mi ha mandato fuori da casa perché non volevo pulire e mi sono sentito perso e rifiutato…
Anche se ho questa rabbia nelle viscere verso mamma e verso x…
Anche se da quando ho deciso di venire qui da te mi brucia lo stomaco…”
“Se ci fosse una convinzione dietro tutto questo quale sarebbe?”
“Io sono stato fregato, non sono mai stato rispettato”
“Quanto senti risuonare dentro di te la convinzione “IO SONO RIFIUTATO” da zero a dieci?” “Dieci”!!
“Anche se sono rifiutato, mi apro alla possibilità di rimuovere completamente questa convinzione, non mi serve più…
Rimuovo tutta l’energia collegata a questa convinzione da ogni cellula del mio corpo..…
Recupero tutta la mia energia legata a questa convinzione, la recupero da ogni tempo, anche da tutte le mie reazioni alla convinzione IO SONO RIFIUTATO…
Carlo si sente come se si fosse svegliato da un lungo sonno.
Ci vediamo per il terzo appuntamento, qualche giorno dopo.
“Ho una rabbia feroce verso la mia ex moglie, mi frega come x , non vuole darmi il divorzio, e ha continue pretese nonostante io mantenga tutta la famiglia, e mia mamma che si intromette, non la sopporto, con quell’aria di superiorità.
Mia mamma quella volta in banca mi ha trattato come un bimbo stupido che non conta nulla, e avevo quasi 40 anni!!”
Trattiamo questo evento in ogni dettaglio fino a quando non viene azzerato tutto a livello emozionale, lasciando emergere altri contenuti:
“Anche se ho continuamente questi problemi con i soldi e con il potere…
Anche se da piccolo ho preso un sacco di botte, non venivo mai creduto…
Anche se mi sono completamente identificato nel ruolo di vittima…
Lascio andare il bisogno di esistere unicamente nel ruolo della vittima…
Riconosco il potere che è dentro di me, e mi permetto di manifestarlo…”
Sono un uomo meraviglioso, mi voglio bene, sono capace…
Al terzo appuntamento mi dice che ha problemi con lo zucchero.
“Io non riesco a godere del piacere, sono servizievole, perchè voglio essere accettato
Ho paura di non riuscire a realizzare il mio nuovo progetto”
“In quale parte del tuo corpo si trova questa paura?”
“Nella bocca dello stomaco…”
Partiamo da questa “paura nella bocca dello stomaco”, che lascia emergere altri aspetti, e ricordi:
“Questa placca scura che mi taglia a metà…
C’è il marcio dentro…
Mi sento umiliato… ho un groppo nella gola… una gran nausea…
Mi viene da vomitare…mi sento le gambe pesanti….
Ho una fitta all’intestino…anche gli occhi sono pesanti…
All’improvviso, come se si svegliasse, mi guarda negli occhi e mi ripete una sfilza di nomi di persone da cui è stato violentato in occasioni diverse, quando era piccolo a sei-sette anni, e la prima volta era con suo fratello in campagna, con 2 uomini adulti, suoi parenti.
Trattiamo con EFT ogni aspetto:
“Questo schifo, li ammazzerei…sono stato sporcato..
Il caldo del sole nel pomeriggio estivo, l’afa, la terra arida.
Il pollaio, con la rete a maglia, e il rumore del cane che abbaiava…
Ero solo un bambino, non è stato giusto, non è giusto…Io sono solo un bambino…
Recupero ora tutta la mia energia da quell’avvenimento, da quel tempo, e la riporto qui ora, dentro di me…ritorno integro ora, completamente, in ogni dimensione del mio essere…e recupero tutta la mia forza di uomo, e le mie capacità…
Rimuovo tutta l’energia estranea legata a quell’avvenimento, e a quelle persone, e la rimando nel luogo al quale appartiene…mi libero completamente ora”
Mi dice che è successo altre volte, quando lo portavano dai vicini di casa…
Torna per la quarta volta, prima di partire, e mi racconta dei problemi con la ex moglie, da cui si sente derubato, sfruttato, usato.
Scelgo di fare qualche giro di EFT su questa sua espressione per vedere se emerge qualcos’altro.
“Anche se sono continuamente sfruttato…
Anche se sono stato usato…
Anche se sono stato abusato …”
Alla parola “abusato” emergono altri eventi di abusi sessuali e i nomi…
Ci occupiamo di ogni singolo dettaglio, fino a quando non viene azzerata l’intensità emozionale.
Alla fine si sente meravigliosamente, nuovo, capace di intraprendere nuovi progetti con successo, fino in fondo.
Ci salutiamo, Carlo è felice e soddisfatto del lavoro fatto insieme, e mi promette che mi farà sapere se davvero ci saranno cambiamenti positivi negli affari.
Mi ha chiamata diverse volte a distanza di mesi, anche recentemente, ringraziandomi e confermandomi che la sua vita è completamente cambiata, ha concluso buoni affari, e ha intrapreso degli studi sulla kabbala che hanno contribuito ad ampliare i suoi punti di vista e il suo rapporto con il potere e con i soldi.



Abuso sessuale

L’avvenimento risale a trent’anni prima ma sente che ha ancora potere su di lei.
Mi racconta quindi che all’età di sette anni due componenti della sua famiglia adulti maschi hanno tentato di abusare di lei con “ammiccamenti spinti” .
Le chiedo di chiudere gli occhi e lei dice che ha ancora l’immagine davanti. Così Iniziamo fare le tre frasi:
“recupero tutta la mia energia legata a qs rappresentazione degli abusi che ho subito e la riconduco al giusto posto in me”
“allontano tutta l’energia non mia legata a qs rappresentazione degli abusi che ho subito da ogni mia cellula, da ogni mio corpo e da tutto il mio spazio personale”
“recupero tutta la mia energia dalle reazioni a qs rappresentazione degli abusi che ho subito e la riconduci al giusto posto in me”.
A questo punto l’immagine si è spostata alla sua dx e l’immagine per usare le sue parole “c’è ma non ha piu’ potere”
Le chiedo se si sente arrabbiata. Lei risponde sì con se stessa. Allora le chiedo: ti senti colpevole per non aver reagito? E lei risponde sì e aggiunge che si sente tradita da sua mamma che non è stata in grado di proteggerla anche se effettivamente non sapeva.
Così facciamo le tre fasi di Logosintesi con due altre variazioni “la vergogna e la colpa che provo per non aver reagito” “l’abuso con il nome dei due abusanti” “il tradimento di sua mamma che non è riuscita a proteggermi”.
Ma c’è ancora qualcosa, e così mi viene in mente a un corso con Lammers in cui divìceva che anche le cellule della zona ferita ricordano e così le ho fatto fare un giro di logos intesi con la frase “la memoria della lingua e delle dita sulle mie parti intime”…
Al termine era sollevata e serena mi ha confermato che sentiva la cosa in modo oggettivo.
Lei si sentiva più serena e leggera..anzi per usare le sue parole “ libera dopo tanto tempo”.
Che dire … grazie Lammers per aver creato questa tecnica e grazie di averla condivisa con noi.



Abuso e paura del buio

Questo caso di abuso, risale ad alcuni mesi fa ed è interessante.

Una amica in diverse occasioni, parlandomi della sua vita mi dice che si sta chiudendo sempre più, non sente il piacere di frequentare le amicizie o di uscire la sera.
E’ single e le relazioni avute sono quasi sempre state devastanti; ha sempre dato il massimo per paura di non essere amata. Mi accenna ad un abuso subito dal padre all’età di tre anni e altre cose successive. Spesso ha paura del buio. Le offro di provare con l’EFT, in alcune sedute insieme.
1° e 2° incontro
Chiedo quale sia l’emozione dominante.
- Emerge che prova una profonda rabbia verso la madre che non ha saputo proteggerla – più giri di EFT
- fitta al cuore / anche se ho questa fitta…
- si trasforma in pugno al cuore / anche se ….
- rigidità al collo / anche se ….
- rabbia nel collo / anche se…
- rabbia in bocca che non riesco ad esprimere / …scelgo di lasciar andare
- la sensazione fisica si sposta in testa come una cappa / …ho questa rabbia nella mia testa…
- …poi agli occhi (rabbia per ciò che ha dovuto vedere…
- …poi alle spalle, definito come senso di responsabilità
Chiedo di cosa si senta responsabile?
- …di essere stata una bella bambina / la mia bellezza non giustifica ciò che è accaduto e io merito tutto l’amore del mondo…
- le manca l’aria sente una oppressione al torace / eft sul respiro bloccato risolve rapidamente il problema.
3° incontro
Mi riferisce che durante la settimana ha perso diverse volte il controllo (perdendo la borsa) e che questo non è da lei, inoltre si è permessa di farsi trascinare ad una cena di amici, anche se contro voglia, passando poi una piacevole serata come non le capitava da tanto.
Lavoriamo sulla sua paura del buio: le chiedo cosa ci sia nel buio?
- c’è la paura… / anche ho questa paura…
emerge un ricordo della madre che le gira le spalle nel letto mentre il padre abusa di lei.
Cosa senti?
- si sente impietrita / anche se mi sento …
- anche se nel buio mio padre ha abusato di me, io scelgo di lasciar andare questo ricordo e mi permetto di iniziare a vivere…
- …nel buio sono serena a mio agio e mi sento protetta…
Con un gran sorriso mi chiede un cioccolatino.
Seguono altri due incontri, nei quali affrontiamo diversi aspetti dell’abuso ma in modo sempre più sereno.
Nei giorni seguenti esce sempre più spesso, conosce una persona, che poi diverrà suo compagno,
che le dà un grande senso di protezione ed è radiosa.



Violenza in famiglia.

Dario è un nuovo amico.
Siamo tranquillamente seduti a tavola e mi sta raccontando degli episodi importanti della sua vita.
D'un tratto Dario inizia un racconto molto toccante, un fatto avvenuto quando aveva circa 5 anni.
Era in macchina assieme ai genitori ed al fratello; il padre stava litigando con la madre così violentemente al punto di alzare le mani su di lei urlandole male parole. Nel racconto Dario esprime quanta fosse stata la sua paura e si fosse sentito impotente e piccolo alla vista di quella scena, si ricorda anche che gridava cercando di fermare il litigio tra i genitori, ma senza riuscire a farsi ascoltare. Sono passati più di 45 anni, ma Dario si emoziona profondamente ed un groppo gli sale improvviso facendolo scoppiare in lacrime mentre continua il racconto.
Mentre lui parla e piange gli faccio SET su una mano: in effetti non abbiamo ancora parlato esaustivamente di queste tecniche che utilizzo, mi sento di seguire il flusso che mi porta ad intervenire a sua “insaputa”.
Faccio mentalmente una richiesta “a chi di dovere” per avere il permesso di intervenire con la tecnica e sento che questo mi viene concesso.
Il pianto si affievolisce un po' e Dario è profondamente scosso dal racconto. Ricorda l'arresto improvviso della macchina e del padre che sbatte fuori dalla portiera la madre, ricorda il punto esatto dove questo avviene.
Non lo interrompo, ma applico un set completo di logosintesi sul film che sta vivendo. Pian piano la tensione si allenta ed il pianto cessa. Dario si sente più liberato ed un po' spossato.... più tardi lo metterò al corrente di ciò che ho fatto a sua insaputa e sorridendo mi conferma il permesso ad agire con le tecniche.

Qualche tempo dopo propongo a Dario di passare su quella strada e di “concludere” il lavoro di trasformazione di quel ricordo traumatico. Ogni volta che Dario si ritrova a passare nei paraggi il ricordo di quell'evento è vivo.
Ci fermiamo sul punto esatto dove allora si era fermato suo padre. Non sente nulla di particolare e si sente tranquillo, il posto non suscita in lui nessuna particolare emozione.
Mi dice anche che ricorda l'evento come fosse solo un ricordo lontano. Facciamo un set completo di logosintesi: alla fine Dario si sente molto leggero e sereno. Mi dice: - “non ho neanche un pensiero in testa, sto molto bene!” - sorridendo.
E il ricordo? Il posto suscita ancora qualche emozione forte? Mi dice “no, è un posto come un altro...”.
Il ricordo traumatico è diventata storia e l'emozione vincolante che lo rendeva doloroso è stata integrata.



Violenza sessuale in famiglia


Federico ha solo 19 anni, viene perché consapevole di avere spesso reazioni violente davanti alle contrarietà. Vive con la mamma e una sorellina più piccola. Il padre è stato allontanato. Abbiamo lavorato con EFT, ma solo raramente mostrava segni di rilascio emozionale. Provo a fargli fare una time-line. Riemerge il momento (aveva 10 anni) in cui aveva assistito ad un abuso sessuale del padre sulla mamma: “Vedo mia mamma violentata e picchiata da mio padre, io sono spaventato, immobile, bloccato, non riesco a reagire mentre mia sorella più piccola di me prende una scopa e difende la mamma.”
A questo punto abbiamo iniziato a fare dei giri di EFT partendo da:
“anche se io non ho saputo reagire come mia sorella più piccola provo ad accettarmi così come sono…..”
“anche se avrei dovuto difendere io la mamma perché sono io il più grande tento di amarmi ed accettarmi anche così”
“sono rimasto immobile, non ho saputo reagire, ero io che dovevo fare qualcosa …..”
“anche se faccio fatica a pensare di provare ad amarmi ed accettarmi, sto vedendo che allora ero solo un bambino….”
“ero solo un bambino e anche mia sorella era solo una bambina … una parte di me l’ammira, ma un’altra parte condanna me….che eroe sono?...”
Abbiamo fatto un po’ di giri sull’eroe togliendo tutte le fantasie sulla mitica figura, poi abbiamo ripreso con “ tutto era più grande di me…sono stato un eroe già nel custodire certi ricordi… ed ora sono qui a lavorare per me e scelgo di amarmi ed accettarmi così come sono.”
Da questo momento il suo rilascio emozionale era diventato molto evidente: continuava a digerire e fare lunghissimi sbadigli:
“io ero piccolo… non è colpa mia di quello che è successo… io non ho colpe e posso provare ad amarmi ed accettarmi e amare ed accettare ogni reazione di me bambino.”
Siamo andati avanti elaborando gli eventi successivi come l’allontanamento del padre, i servizi sociali, relegandoli nel passato.
“anche se è stato troppo per me ora io mi amo e mi accetto anche con quelle esperienze così difficili.”
A questo punto siamo partiti con dei giri ristrutturanti mettendo in risalto le sue risorse, le sue qualità, i suoi progetti e tutte le possibili contrarietà.
Da quell’incontro non ci siamo ancora rivisti, ma ho sentito la sua mamma che mi ha detto di non riconoscere più suo figlio; non ha più avuto reazioni violente né fisiche, né verbali ed ha ripreso il posto di primogenito adulto nei confronti della sorellina tredicenne che all’improvviso lo riconosce come autorità.



ASSISTERE AD UN ABUSO


Federico ha solo 19 anni, viene perché consapevole di avere spesso reazioni violente davanti alle contrarietà. Vive con la mamma e una sorellina più piccola. Il padre è stato allontanato. Abbiamo lavorato con EFT, ma solo raramente mostrava segni di rilascio emozionale. Provo a fargli fare una time-line. Riemerge il momento (aveva 10 anni) in cui aveva assistito ad un abuso sessuale del padre sulla mamma: “Vedo mia mamma violentata e picchiata da mio padre, io sono spaventato, immobile, bloccato, non riesco a reagire mentre mia sorella più piccola di me prende una scopa e difende la mamma.”
A questo punto abbiamo iniziato a fare dei giri di EFT partendo da:
“anche se io non ho saputo reagire come mia sorella più piccola provo ad accettarmi così come sono…..”
“anche se avrei dovuto difendere io la mamma perché sono io il più grande tento di amarmi ed accettarmi anche così”
“sono rimasto immobile, non ho saputo reagire, ero io che dovevo fare qualcosa …..”
“anche se faccio fatica a pensare di provare ad amarmi ed accettarmi, sto vedendo che allora ero solo un bambino….”
“ero solo un bambino e anche mia sorella era solo una bambina … una parte di me l’ammira, ma un’altra parte condanna me….che eroe sono?...”
Abbiamo fatto un po’ di giri sull’eroe togliendo tutte le fantasie sulla mitica figura, poi abbiamo ripreso con “ tutto era più grande di me…sono stato un eroe già nel custodire certi ricordi… ed ora sono qui a lavorare per me e scelgo di amarmi ed accettarmi così come sono.”
Da questo momento il suo rilascio emozionale era diventato molto evidente: continuava a digerire e fare lunghissimi sbadigli:
“io ero piccolo… non è colpa mia di quello che è successo… io non ho colpe e posso provare ad amarmi ed accettarmi e amare ed accettare ogni reazione di me bambino.”
Siamo andati avanti elaborando gli eventi successivi come l’allontanamento del padre, i servizi sociali, relegandoli nel passato.
“anche se è stato troppo per me ora io mi amo e mi accetto anche con quelle esperienze così difficili.”
A questo punto siamo partiti con dei giri ristrutturanti mettendo in risalto le sue risorse, le sue qualità, i suoi progetti e tutte le possibili contrarietà.
Da quell’incontro non ci siamo ancora rivisti, ma ho sentito la sua mamma che mi ha detto di non riconoscere più suo figlio; non ha più avuto reazioni violente né fisiche, né verbali ed ha ripreso il posto di primogenito adulto nei confronti della sorellina tredicenne che all’improvviso lo riconosce come autorità.



LOGOSINTESI SULLA FERITA DEL RIFIUTO

Secondo la teoria di Lise Bourbeau la ferita del rifiuto è una ferita profondissima
causata dal sentirsi respinto in tutto il proprio essere e soprattutto nel proprio diritto
ad esistere. Può venire risvegliata nel periodo che va dal concepimento fino al primo
anno di età, dal genitore dello stesso sesso.
Ho lavorato su questa ferita, che non sapevo di avere, dopo un risveglio alle quattro
del mattino con una sensazione di angoscia alla gola che in realtà mi portavo da un
po' di tempo ma che quella notte era stata più intensa del solito.
Mi viene l'idea di applicare logosintesi ma non trovo subito l'attivatore così prendo di
mira il nodo in gola a cui applico le frasi.
Evidentemente lo stato di rilassamento ancora presente mi favorisce nel contattare il
mio inconscio perchè la visione delle immagini è immediata e molto lontana nel
tempo...addirittura prima della mia nascita!
Nello spazio davanti a me appaiono le figure di mio padre e di mia madre nel giorno
del loro matrimonio, percepisco chiaramente, quasi fossero dentro di me, le emozioni
che mia madre prova quando lo sguardo di mio padre si posa su di lei: si sente poco
amata, o perlomeno non accettata come lei avrebbe voluto in quella occasione.
Subito prendo atto che io ero già presente in quella scena e provo tristezza nell'idea di
reincarnarmi in quella famiglia...proseguo applicando le frasi sullo sguardo di mio
padre e subito la scena muta con la comparsa di un letto d'ospedale dove mia madre
sembra aver appena partorito, la vedo di spalle ed è presente anche una infermiera
con una strana cuffia sulla testa che aiuta mia madre a sistemarsi per
l'allattamento...ed ecco che ritorno nella testa di mia madre per percepire il suo rifiuto
nel momento che guarda me neonata. Ritorno dentro di me come spettatrice esterna e
mi sento triste e delusa. Applico le frasi sullo sguardo di mia madre e alla terza frase
appare sulla sinistra della scena un bambino con lo sguardo triste, le guance paffute
che mi guarda nel suo vestitino anni sessanta. Penso al maschietto ideale che mia
madre probabilmente voleva... uso le frasi su di lui e mi viene da dire "al posto giusto
in me stesso..."cambiando involontariamente il mio sesso.
La figura del bambino svanisce rapidamente e alla destra di mia madre appare mio
nonno da giovane. La sua postura è quella tipica che ancora ricordo oggi, con le mani
dietro alla schiena quando si avvicina a me neonata e mi guarda con distacco.
Percepisco allora tutta la tristezza e delusione di mia madre simile a quella vissuta nel
giorno del suo matrimonio...Applico le frasi all'atteggiamento di mio nonno e alla
seconda frase: "allontano tutta l'energia non mia legata all'atteggiamento... di mio
nonno " mi viene da dire: "di mio padre!"
Sono all'interno di mia madre e mi sento delusa e non so perchè..sporca..?!
Ora vedo mio padre da giovane che si avvicina al letto di mia madre con lo stesso
atteggiamento di mio nonno...le frasi applicate su di lui fanno improvvisamente
scomparire tutti i protagonisti della scena e avviene un improvviso cambio di
prospettiva. L’immagine è visibile sul davanti e posso vedere il volto dei protagonisti.
Mia madre mi tiene in braccio e io posso vedermi molto bene accanto al suo seno,
percepisco tutta la delusione riguardo agli uomini della sua vita che diventa una
credenza generalizzata a tutti gli uomini del mondo!
La credenza improvvisamente si materializza diventando una nube nera che dalla
testa di mia madre va fino al suo seno e si avvicina a me neonata….uso le frasi sulla
nube nera che subito si ritrae. Allora percepisco il calore di mia madre, il suo profumo,
addirittura il sapore del latte materno (simile al cioccolato bianco) e mi sento
finalmente una bambina al sicuro. La mia voce è simile a quella di una bambina
quando commento la mia gioia sulla nuova consapevolezza che le credenze di mia
madre sono sue e non mi appartengono, io sono solo una bambina che ha voglia di
succhiare il latte. In quel momento mi sento felice e appagata!!



Congiuntivite ed il ricordo di un abuso

Sono due anni che cerco di superare alcuni vecchi traumi risalenti all’infanzia senza risultati, soprattutto a causa del forte muro di “negazione” che vi ho costruito attorno e che spesso ha impedito (e ancora impedisce) che riesca a raggiungere il lato emotivo della memoria, anche quando il trauma riemerge in modo preciso e dettagliato da un punto di vista razionale e mnemonico.
Proprio stamattina, ho raggiunto il mio primo risultato soddisfacente, senza andarlo a cercare. Mi spiego: da un mesetto sto lavorando su alcune memorie con l’ausilio della AgeGate Therapy, e sono riemersi diversi dettagli su abusi messi in atto da mio padre, ma senza che riuscissi a “ripescare” il lato emotivo (se non attraverso fenomeni fisici come “accelerazioni del battito cardiaco, rispondenze in alcuni punti del corpo”, etc…o sogni)
Due o tre giorni fa, il mio occhio sinistro ha cominciato a lacrimare, arrossarsi e gonfiarsi; a dolere e a “deformare” la vista. Sul principio, non ho ricollegato l’insorgere di alcuni frammenti di ricordi con questo fenomeno fisico. Fino a stamattina.
Essendosi aggravata la situazione durante la notte, e avendo l’occhio tutto rosso, gonfio e tumido, ho deciso di provare ad applicare eft (ma senza aspettarmi il risultato seguente). Mi sono seduta sul letto appena alzata, e ho cominciato “Anche se ho l’occhio gonfio…”, provando diverse varianti in base al sintomo. “Anche se ho dolore all’occhio, anche se mi fa male, anche se ho l’occhio “fradicio” (questa variante è uscita da sé), anche se non riesco a vedere…anche se non voglio vedere…”
Al “non voglio vedere, non vedo, non posso vedere”, soprattutto “non voglio vedere”, è emerso un ricordo preciso. Un’immagine chiara e netta, accompagnata soprattutto da una sensazione fisica di agitazione, di “mio padre che mi leccava la guancia sinistra”.
In pochi secondi, l’immagine ha scatenato tre fenomeni: il lacrimare di entrambi gli occhi
(specie il sinistro), un dolore all’orecchio (sinistro), un senso di agitazione che si è riflesso nello stomaco, e l’istintivo muoversi del busto avanti e indietro (come fanno i bambini spaventati per cullarsi).
Per cominciare, ho cercato di focalizzare sull’occhio. E ho ripetuto “Anche se non voglio vedere questa cosa”, “Anche se non voglio vedere che mi sta leccando una guancia”, “Anche se non voglio vedere cosa sta facendo, ma il mio occhio è gonfio di lacrime…” Al secondo passaggio l’occhio sinistro, che era gonfio e dolorante (a livello “otto”, secondo la mia “percezione personale”), è notevolmente migliorato (passando ad un livello “cinque”).
Poi ho cominciato con l’orecchio (anche perché il dolore stava diventando più forte lì) “Anche se non voglio sentire cosa sta dicendo…anche se non voglio sentire, mi amo e mi accetto…”
Già dal primo passaggio, ho ricordato la voce di mio padre che diceva “No, no, va tutto bene. Sta ferma”, diventando poi brusca, minacciosa. “Sta ferma”
Ho concentrato l’attenzione sul corpo. Continuavo a muovere il busto avanti e indietro in modo molto agitato. In contrasto con l’immobilità che mostravo invece nella memoria, e che sfiorava la paralisi. Così ho provato “Anche se non posso muovermi ma vorrei farlo, anche se non posso muovermi ma vorrei andarmene, mi amo e mi accetto…”
A quel punto, ho notato che era la rabbia trattenuta a farmi muovere il busto. Stavo trattenendo il respiro, ero contratta, e mi immaginavo (cosa che non ho mai fatto) di prendere i capelli di mio padre per allontanargli la faccia o picchiarlo. Così ho provato “Anche se vorrei picchiare mio padre e morderlo, mentre invece sono bloccata ”, “Anche se ho questa rabbia dentro, mi amo e mi accetto completamente e profondamente , e considero la possibilità di trasformare questa rabbia in pace cosciente”…
Ho impiegato circa trenta minuti per riportare il ricordo ad un livello tollerabile e calmare l’agitazione fisica.
L’occhio, come detto sopra, è migliorato da un otto a un cinque e poi ancora ad un quattro. Ha lacrimato ancora e molto abbondantemente. Ho ripreso “Anche se ho dovuto fingere di non vedere e non sentire nulla, ma i miei occhi erano gonfi di lacrime di dolore…” , poi ho ripetuto “occhi gonfi di lacrime”, e ho ricordato con più chiarezza il senso di sconforto, annullamento, rabbia che sono stata costretta a reprimere allora per non insorgere nelle ire paterne, e per proteggermi dalla realtà. Ho cominciato a sbadigliare. ..
Al terzo passaggio con “anche se ho dovuto reprimere queste emozioni, anche se ho dovuto fingere di non sentirle mentre i miei occhi erano gonfi di lacrime, mi amo e mi accetto completamente…”poi, “Anche se sono dovuta restare lì, dopo che tutto è finito, vuota, con gli occhi gonfi di lacrime” (sbadiglio), “Anche se avevo gli occhi pieni di dolore” (lacrime) , “Anche se non voglio/volevo vedere”…
L’occhio è passato da un otto a un tre. La vista si è schiarita, il dolore nella parte interna è scomparso. Il rossore è praticamente sparito.
Dopo una breve passeggiata per riprendermi, il tre è diventato un uno.
Anche se forse ho risolto solo il problema “occhio” e “non voglio vedere/ non lo accetto”, ma sulla rabbia ho molto da lavorare, questa vittoria rappresenta comunque un grosso passo avanti rispetto ai miei tentativi precedenti, in cui il “sabotaggio” del distacco emotivo e la negazione giocavano un grosso ruolo di antagonisti contro la rielaborazione delle memorie. Qualche volta gli occhi gonfi servono a qualcosa.



Miranda: ricordo represso di un abuso infantile

Di Gary Craig
Miranda, 51 anni, ha partecipato ad un corso di EFT di 3 giorni nel febbraio del 1996. Negli ultimi anni ha ospitato la sensazione spaventosa di aver subito un abuso sessuale all'età di 5 anni ma non ha alcun ricordo di un simile evento. Le è stata resa nota una simile possibilità da un consigliere spirituale ma la sua unica evidenza era questa sensazione (la quale riduceva fortemente la sua autostima) ed il fatto che suo padre le abbia detto che attorno all'età di 5 anni ha avuto un netto cambiamento della personalità. Si è trovata d'accordo a lavorare con me sul palco di fronte a 20 partecipanti.
Le lacrime hanno iniziato a scendere ancor prima che iniziassimo, mentre affermava che aveva paura di scoprire ciò che era realmente avvenuto. Aveva una chiara aspettativa di successo (e perciò una notevole paura di scoprire la verità) perché aveva assistito ad un tasso di successo del 90% nei precedenti due giorni e mezzo rispetto a vari problemi dai dolori alle fobie, dai ricordi traumatici alle sinusiti. Queste aspettative di successo sono in contrasto con la maggior parte delle terapie convenzionali dove normalmente si aspettano settimane o mesi anche per vedere i primi segni di progresso. Questa aspettativa da parte di Miranda testimonia a favore della potenza di queste procedure.
Ho applicato EFT alla paura di Miranda, ed è svanita in pochi istanti. Ha poi verificato di essere pronta per continuare con il “ricordo represso” ed ho proceduto trattando il suo “blocco a richiamare il ricordo”. Dopo poco ha ricordato l'evento ma prima di ciò è passata attraverso una serie di “sensazioni difficili” che non riusciva ad identificare con etichette quali rabbia, paura, disgusto, etc. Erano sensazioni intense riguardo al problema e questa era la massima identificazione che riusciva a dare. Ad ogni modo, era chiaro che ognuna di queste sensazioni era un Aspetto separato dell'intero problema perché ognuno è giunto con la sua specifica combinazione di lacrime, fremiti e tensioni nelle braccia. Ho utilizzato EFT per ognuna di queste sensazioni (erano 5 o 6) ed ognuna è svanita in breve tempo. Per quel che ne so, non esiste alcun algoritmo specifico per i ricordi repressi o per le sensazioni non identificate e questa è una ragione per la quale l'algoritmo-per-ogni-cosa di EFT si è dimostrato così efficace.
Dopo circa 20 minuti di applicazione di EFT a questo problema molto sfaccettato, ha ricordato l'evento in dettaglio. Suo zio ha commesso l'abuso. Ha ricordato la penetrazione senza carica emozionale ed ha anche rammentato le parole da lui pronunciate, ovvero “Ecco come gli zii amano le nipotine”. Era emotivamente libera dall'evento. Nessuna carica. Ne abbiamo addirittura scherzato con il resto dei partecipanti.
15 mesi dopo, Mirando ha utilizzato con successo EFT su altri problemi (quali mal di testa). Ad ogni modo, non ha avuto bisogno di utilizzarla per questo evento perché non occupa più alcun suo spazio mentale. Si sente libera da esso e descrive la nostra sessione come “neutralizzazione dell'accaduto”. A parte la mia recente telefonata e la discussione del suo seminario di EFT con gli amici, il fatto non è nemmeno più oggetto di discussione. Se ne è andato come un pezzo di bagaglio emotivo e “non ci pensa più”. Quando ne ha parlato con me recentemente, ha espresso un normale, leggero senso di disapprovazione nei confronti del comportamento di suo zio.



Infanzia abusata

Ciao a tutti, dobbiamo ringraziare Pat Gurnick per aver condiviso con noi la sua recente esperienza come cliente di EFT. Ha vissuto un'infanzia così piena di abusi che molti di noi vorrebbero evitare di parlarne, figuriamoci di viverla. Ha avvicinato l'abuso rituale nella sua intensità. La parola chiave in questa parte del viaggio di guarigione di Pat è perdono. Come vedrete, avrebbe tutte le ragioni per tenere dentro di se montagne di rabbia ed altre emozioni di odio. Ciò è normale, lo facciamo tutti. E' un “lavoro interno” che ci danneggia fino a quando non riusciamo a lasciarlo andare, fino a quando non riusciamo a liberarci e perdonare.


La mia sorella maggiore, Judy, è malata mentale (Personalità Borderline con atteggiamenti psicotici) ed ha continuato a vivere dentro e fuori da ospedali psichiatrici. Ha abusato malamente di me da quando ero una bimba fino all'età di 10 anni. Mi hanno raccontato che quando ero una infante ha versato alcool nella mia gola, mi ha spinto dall'alto di un mobile, ed altre cose non menzionabili. Mentre crescevo ha abusato fisicamente di me cercando di gettarmi sotto docce bollenti, in forni roventi, su fornelli accesi – ho combattuto per salvare la mia vita. Farmi camminare sui vetri rotti era la sua tortura preferita. Inclusi, ovviamente, infiniti abusi emozionali.
Ho sofferto di molti problemi emozionali e fisici a seguito di questi abusi, uniti alla mancanza di protezione/abbandono da parte dei miei genitori. Due mesi fa ho avuto il privilegio di iniziare a lavorare con la Dottoressa Marilynn Snow Jones, la mia chiropratica, la quale ha applicato EFT su di me. Ho utilizzato EFT su problemi fisici quali emicranie e dolori del collo, eliminando i sintomi. Riguardo ai miei traumi emotivi, sono orgogliosa di dire che oggi posso stare nella stessa stanza con mia sorella Judy, abbracciarla, ascoltarla, tutto grazie al breve lavoro recentemente effettuato.
Prima di due mesi fa andavo in panico ed ero terrorizzata al solo sentire il nome di Judy. Non avevo mai più voluto parlarle né ammettere che fosse mia sorella. La odiavo dal profondo del cuore. Ora, grazie ai trattamenti di EFT con la Dr. Jones, posso parlare a Judy al telefono e darle i consigli che una sorella può dare. Recentemente (lei vive in Colorado mentre io vivo a Los Angeles) l'ho vista al matrimonio di mio nipote e l'ho salutata caldamente. E' stato incredibile.
La Dr. Jones ha utilizzato con me la Preparazione e la Sequenza (tralasciando il 9-Gamma) mentre io dicevo, tra le altre cose, “la perdono per avermi abusata e perdono me stessa per non essere stata capace di proteggermi e perdono chiunque non sia stato in grado di proteggermi.” Mi ci sono volute tre sessioni da un'ora circa, con abbondanza di Aspetti, per arrivare finalmente a questo punto. Io sbadigliavo mentre lasciavo andare e ciò dava alla Dr. Jones la consapevolezza che il problema se ne stava andando e che le interruzioni energetiche riguardo a quel particolare problema erano state corrette.
Abbiamo trovato che lavorare su incidenti specifici ci ha aiutate nell'applicazione di EFT. Per esempio, abbiamo lavorato su emozioni che includevano: ODIO, RABBIA, TERRORE, LUTTO PER LA BAMBINA ABUSATA CHE ERO, RANCORE ED ABBANDONO---per nominarne alcune. In alcuni momenti ho sentito nausea, de-sensibilizzazione ( “Anche se non mi sento più…” ), nodo in gola e la sensazione che una mano era attorno alla mia gola o che le mie gambe o braccia venivano lasciate cadere. Tutti questi Aspetti sono usciti mentre facevamo EFT, e siamo riusciti ad oltrepassarli!
Non ho mai, nemmeno nei miei più grandi sogni, pensato di poter essere civile nei riguardi di mia sorella, ad abbracciarla nemmeno a pensarci! Mi sento come se ciò che è accaduto è ancora lì, ma le pesanti emozioni sono state eliminate e nella mia vita c'è più spazio per la pace.
Non ho ancora finito. Ci sono ancora dei ricordi e dei rancori che “mi colpiscono”, ma la distanza finora percorsa mi fa sentire molto più libera. Davvero notevole.




tratto da: eft-italia.it
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