percezione di se stessi

[Controcircuito]

Tutti gli individui, pur non avendo mai studiato psicologia, sono un po’ psicologi; questa è una reazione naturale che nasce dal bisogno d’ognuno di noi di sapere cosa pensano gli altri, di decifrarne le intenzioni i comportamenti e i sentimenti, ma soprattutto di prevedere come si comporteranno nei nostri riguardi.
Questo è dimostrato dal fatto, che quando ci troviamo in relazione con gli altri che siano sconosciuti o meno, giungiamo molto di frequente a conclusioni di stampo psicologico quali ad esempio << Paola è una ragazza molto socievole>> oppure << Mi pare che Mario faccia troppo il furbo>> e per quello che risulta queste spesso si dimostrano giuste: questo scaturisce dall’esperienza.
Giorno dopo giorno, la nostra vita ci ha insegnato a riconoscere i comportamenti altrui e quindi a operare come psicologi.
Il termine psiche nell’antico greco significava <<respiro vitale>>, <<anima>> ma più ampliamente comprendeva le facoltà intellettive, il piacere, la sofferenza i desideri.
La psicologia è quindi la scienza che studia il comportamento umano nelle varie circostanze della vita quotidiana, e cerca di spiegare le cause per le quali le persone agiscono in modo diverso o particolare.
Ogni persona, nonostante sia spesso capace grazie all’esperienza fatta nel corso della propria vita di comprendere alcuni comportamenti altrui ,guardando dentro se, non ha sempre la capacità di comprendere i propri gesti e il perché delle proprie scelte, e il compito inizia a diventare stranamente più complesso. Dovrebbe essere molto più facile comprendere se stessi ma inaspettatamente ci imbattiamo in barriere ,meccanismi di difesa che non ci permettono di compiere questo iter conoscitivo.
Eppure il conoscere se stessi è addirittura essenziale per lo di sviluppo psico-emotivo, precisamente meglio impariamo a conoscerci più corretto sarà l’operato nel corso della nostra vita,più positivo il nostro modo d’agire .
I psicologi della personalità dichiarano che un preciso concetto di sé , dei propri modi di fare , può migliorare l’adattamento alla vita
Per adattamento si intende il processo positivo per il quale noi individui siamo capaci di risolvere o alleggerire le problematiche del quotidiano e ciò si ottiene modificando noi stessi ,l’ambiente in cui viviamo o entrambi . ciò non significa essere felici o l’eliminare i normalissimi alti e bassi dell’umore ma piuttosto sentirsi bene nel proprio mondo e capaci d’adattarlo alle nostre esigenze .
All’adattamento troviamo contrapposto il disadattamento che è il processo inverso nella quale vi è l’incapacità di far fronte ai problemi della vita e inoltre si ci sente come sospesi in balia degli eventi.
Il conoscersi , rappresenta il primo passo per sentirsi adatti, quanto conoscete bene voi stessi?
Esistono dei test, spesso reperibili nei libri di psicologia acquistabili in libreria ma potreste trovarne anche alcuni online, che presentano varie caratteristiche in opposizione ad esempio diffidente-fiducioso e tra l’una e l’altra vi è una numerazione da 1 a 9 .
Il suggerimento è di compilare il questionario su noi stessi, secondo la nostra percezione e di distribuire la copia in bianco alle persone che riteniamo ci conoscano meglio in modo che anche loro, possano compilare lo stesso modulo secondo la percezione che hanno loro su di noi; quanto più grande è la differenza del giudizio altrui e il vostro, più è sbagliata la conoscenza che avete di voi . riflettete sul motivo di ciò: la presa di coscienza alla quale giungerete può dimostrarsi molto preziosa, e può rappresentare una nuova partenza verso il viaggio più lungo da intraprendere, ma anche quello più produttivo e affascinante, la conoscenza di se stessi e l’imparare a sentirsi.

[Masquerade]

Ho letto con molto interesse perché pur non avendo reali competenze in materia (non sono psicologa e quindi inutile che mi atteggi a tale) è un campo che seguo tanto e cerco di usare quello che apprendo. Per capire me stessa in primis. E poi gli altri. Son del parere che solo il comprendere il perché di determinate azioni può alleviare il dolore che le stesse infliggono.
Ho seguito anche anni fa un corso (senza grandi pretese) sullo studio del comportamento, incentrato soprattutto su mimica e postura. Era davvero interessante. Si riusciva a comprendere molte cose delle persone e atteggiamenti che potevano suscitare fastidio, venivano percepiti in altra maniera.
Resta che non tutti hanno voglia di comprendere gli altri. Il più delle volte si chiede solo di venir compresi, neanche di conoscersi al meglio per comprendersi, passaggio che invece ci aiuterebbe a superare più facilmente le tante avversità che si incontrano nella vita. Credo che spesso si abbia paura di conoscersi veramente. Paura di veder emergere lati che non si vuole ammettere di avere. Conoscere se stessi richiede non solo coraggio, ma anche un grande senso di responsabilità.

[Ensō]

Non per nulla la frase scolpita nel tempio di Apollo a Delfi era: conosci te stesso. Ma se fosse così semplice gli psicologi non andrebbero in analisi.

[Controcircuito]

Non per nulla la frase scolpita nel tempio di Apollo a Delfi era: conosci te stesso. Ma se fosse così semplice gli psicologi non andrebbero in analisi.

non intendevo fosse facile, molto spesso ci autoconvinciamo di cose che non sono vere e magari per gli altri , quelli che ci circondano è diverso.
è un esercizio che può aiutare l'autostima.

[Controcircuito]

Ho letto con molto interesse perché pur non avendo reali competenze in materia (non sono psicologa e quindi inutile che mi atteggi a tale) è un campo che seguo tanto e cerco di usare quello che apprendo. Per capire me stessa in primis. E poi gli altri. Son del parere che solo il comprendere il perché di determinate azioni può alleviare il dolore che le stesse infliggono.
Ho seguito anche anni fa un corso (senza grandi pretese) sullo studio del comportamento, incentrato soprattutto su mimica e postura. Era davvero interessante. Si riusciva a comprendere molte cose delle persone e atteggiamenti che potevano suscitare fastidio, venivano percepiti in altra maniera.
Resta che non tutti hanno voglia di comprendere gli altri. Il più delle volte si chiede solo di venir compresi, neanche di conoscersi al meglio per comprendersi, passaggio che invece ci aiuterebbe a superare più facilmente le tante avversità che si incontrano nella vita. Credo che spesso si abbia paura di conoscersi veramente. Paura di veder emergere lati che non si vuole ammettere di avere. Conoscere se stessi richiede non solo coraggio, ma anche un grande senso di responsabilità.

ciò che dici è estremamente vero, non si comprende e non si vuol comprendere, questo esericizio però stimola la curiosità verso chi ci circonda.
tipo prendiamo chi ha brutti rapporti in famiglia, perché magari si autoconvince che i genitori gli dedicano poche attenzione (ad esempio ,perché ci sono situazioni molto più delicate ovviamente) oppure non crede d'essere intelligente,bello, simpatico perché con gli anni se ne è tremendamente convinto, tramite questo piccolo "gioco" si può scoprire realtà differenti da ciò che ci siamo pre plasmati nel nostro cervello .
magari ci sentiamo incapaci, tizio x ci vede molto capaci ed allora può iniziare a muoversi qualcosa dentro noi. insomma molte problematiche che ho letto qui, sono spesso legate ad una cattiva autostima o meglio una bassa autostima generata da preconcetti di fondo, scalfirli potrebbe essere un buon inizio per una rinascita.

[Ensō]

Non per nulla la frase scolpita nel tempio di Apollo a Delfi era: conosci te stesso. Ma se fosse così semplice gli psicologi non andrebbero in analisi.

non intendevo fosse facile, molto spesso ci autoconvinciamo di cose che non sono vere e magari per gli altri , quelli che ci circondano è diverso.
è un esercizio che può aiutare l'autostima.

L'importante è non cadere nella trappola della manipolazione da parte degli altri.