Mica siamo tutti uguali...

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Da tanti, discutendo su vari temi che implicano il comportamento delle persone, mi sono sentito rispondere:
<<Mica siamo tutti uguali!>> E a rispondere così sono in special modo le donne. Ma la cosa più importante è che chi mi ha risposto così, sa bene che i casi di diversità, sono una stretta minoranza, si e no l'1 o 2 per 1000. Quindi il più delle volte che rispondono così, è un grave atto di disonestà intellettuale. Adesso io domando a chi risponde così o a chi ha qualche idea: perchè? Non si ha paura di passare per degli emeriti imbecilli? Oppure chi risponde così è effettivamente imbecille per cui non prova vergogna per il semplice fatto che - da imbecille - non se ne rende nemmeno conto...

[kiono]

Dipende dal contesto.

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Non si ha paura di passare per degli emeriti imbecilli?

Ma anche la tua posizione non sembra molto valida...

Il problema è che gli esseri umani sono creature complesse, per cui le generalizzazioni sono sempre approssimative e limitanti. Non si può dire che siamo tutti uguali, ma nemmeno tutti diversi, in senso assoluto.
Una posizione più ragionevole sarebbe dire che siamo tutti per molti aspetti simili, ma che ogni individuo è anche unico.

Per esempio, quasi tutti soffriamo per motivi simili (abbiamo paura del giudizio, di non essere amati/amabili, dell'abbandono o del rifiuto, della malattia e della morte, ecc.), ma poi ognuno lo vive a modo proprio. Altrimenti le terapie psicologiche si potrebbero fare standard, valide per chiunque!

Però concordo con te che molte persone si illudono di essere "casi speciali", di avere problemi diversi da tutti gli altri, e non vogliono (o possono) riconoscere che in realtà la loro situazione è simile a quella di tanti altri. Insomma, ci piace credere di essere unici.
Ho scritto a questo proposito un articolo: Siamo tutti simili, con problemi simili (siamo meno speciali di quanto crediamo)