Anuar ha scritto:Dopo una profonda analisi interiore (ci ho messo 10 anni), e qualche influenza esterna (soprattutto video e documentari, ma anche amici con cui gioco online, uniche persone di cui mi fido), e dopo esser stato lasciato dalla mia ormai ex ragazza, ho deciso di tentare una psicoterapia per risolvere i miei numerosi problemi che porto con me fin da piccolo.
Descritti per la maggior parte in questo papiro qui:
https://www.myhelpforum.net/viewtopic.php?f=138&t=17178Le mie domande sono queste, la psicoterapia funziona? Come funziona? Ma soprattutto, essendo io povero e quasi orfano, e non avendo dei genitori in grado di finanziarmela posso permettermela?
Ho solo mio padre, ma non è disposto ad aiutarmi a lungo termine, o comunque non credo sborserebbe più di 20-30 euro al mese.
Tutti gli altri parenti mi hanno abbandonato in mezzo alla strada (letteralmente) quando avevo 5-6 anni.
Spero di non aver sbagliato sezione, mi è sembrata quella giusta.
Io sono in terapia da un po'. Ho anche cambiato terapeuta una volta, perché con la prima avevo ottenuto alcuni risultati, ma poi ero arrivata a una situazione di stallo: non riuscivo più a proseguire, dunque non aveva senso continuare con lei, che non era disposta a rivedere il suo approccio neanche di un millimetro. Ora sono in terapia con un'altra terapeuta, e per certi aspetti va meglio, nel senso che mi sento un po' più compresa, lei è più disponibile all'ascolto.
Per dire se una terapia funziona occorre prima chiarire quali sono gli obiettivi con i quali tu ti presenti dal terapeuta, e questo lo si fa insieme durante le prime sedute. Alcuni vogliono capire alcune dinamiche che mettono in atto per esempio nel rapporto con gli altri, altri vogliono non solo capire ma anche cambiare certe cose della propria vita che magari non sopportano più e cercano un aiuto in tal senso, altri ancora sperano di far sparire dei sintomi psicosomatici (per esempio ansia, attacchi di panico, insonnia) o dei disturbi specifici (come i disturbi ossessivo-compulsivi o l'autolesionismo), e in tal caso c'è chi vuole anche capire il perché ha sviluppato quei sintomi mentre c'è chi vuole soltanto liberarsene, senza andare a scavare nel passato per trovare le "cause". Poi i terapeuti, di fronte a uno stesso sintomo o a una stessa richiesta, propongono terapie differenti, a seconda dell'orientamento al quale aderiscono (andare da uno psicoanalista è diverso dall'andare da uno psicologo cognitivo-comportamentale) e a seconda delle specifiche richieste del paziente. Dunque è molto difficile rispondere alla tua domanda circa la riuscita di una terapia, perché dipende da troppi fattori - anche un po' dalla "fortuna" di incontrare un/a bravo/ professionista, che riesca a seguire il tuo caso al meglio.
Relativamente al costo, privatamente di solito si paga 60-70 € a seduta, ma a volte di più o a volte di meno (mi pare che le tariffe vadano da un minimo di 40 € a un massimo di 135 € a seduta). Ogni seduta dura un'ora e viene fissata di solito una volta a settimana, ma alcuni terapeuti sono più elastici di altri, quindi decidono col paziente se dilazionare maggiormente le sedute nel tempo, mentre altri sono molto rigidi su questo punto (parlo per esperienza personale).
Relativamente all'AUSL (credo che ora si chiami così, ma una volta era l'USL), puoi scegliere se rivolgerti al Centro di Psicologa Clinica della tua zona, dove non ci sono psichiatri ma solo psicologi, quindi nessuno ti prescriverà farmaci, oppure al CSM (Centro Salute Mentale), dove sono presenti sia psichiatri sia psicologi, ma comunque tieni presente che senza il tuo consenso nessuno può obbligarti ad assumere farmaci (e non è comunque detto che te li propongano). In entrambi i casi tu ti presenti, preferibilmente con l'impegnativa del medico di base, e dovresti essere accolto da un infermiere che ti somministrerà un questionario a cui tu dovrai rispondere (le domande sono del tipo: "quante volte ti senti triste durante la giornata", "quante volte hai pensato al suicidio nell'ultimo mese", "quante volte ti sei sentito senza speranza", "quante volte hai pensato di farti del male", ecc., e tu devi barrare il valore corrispondente al tuo stato d'animo in una scala numerica). Poi a seconda del punteggio che ottieni, che dovrebbe fornire una prima indicazione sulla "gravità" del tuo caso, faranno una prima valutazione su come poterti seguire (colloqui con psicologo e/o psichiatra se vai al CSM, ecc.). Essendo entrambi servizi che rientrano sotto l'ASL si paga un ticket a seconda del reddito oppure non si paga se si è esenti per qualche motivo, quindi dipende dalla tua situazione economica. Le sedute vengono fissate sulla base dell'agenda degli psicologi presenti, che di solito è piena, quindi la lista d'attesa potrebbe essere lunga, e sarà difficile che tu riesca a vedere il terapeuta una volta a settimana, ma gli incontri saranno necessariamente più dilazionali.
In ogni caso, tentar non nuoce: io andai al Centro di Psicologia Clinica, compilai il questionario e mi misi in lista, ma poi cambiai idea per vari motivi, decisi di non volere più proseguire con l'ASL, dunque telefonai e mi feci cancellare. Questo lo puoi fare in qualsiasi momento, come è specificato nel foglio informativo che ti fanno firmare il primo giorno in cui ti presenti: in qualsiasi momento sei libero di interrompere il trattamento. Per questo ti consiglieri di provare: se non dovessi trovarti bene, sei sempre in tempo per rinunciare.
Spero di averti dato delle informazioni che possano aiutarti a prendere una decisione.
Un saluto virtuale