29 Gennaio 2017
Mi sveglio alle 2:40 e non riesco più a prendere sonno. E non posso fare a meno di pensare alla mia vita, a quello che sarei dovuto essere e che non sono stato e a quello che dovrò essere ma che probabilmente non sarò.
Sono quasi alla fine della triennale di ingegneria, mi manca solo un esame; ho 24 anni ed una media scadente che mi farà uscire con poco più di 85.
Dalle 2:40 sto pensando senza sosta.
Non soddisfo i criteri di ammissione per la specialistica di nessuna università che ho visto, ad eccezione di quella in cui sono già ma da cui vorrei fuggire; vogliono un voto minimo, che io non ho.
Il mio percorso universitario è un completo disastro: alcuni dicono che è meglio finire subito anche se con un voto basso, altri invece dicono di prendersi un pochino di tempo in più per uscire con un voto alto.
Chissà qual è la posizione di queste persone riguardo a quelli che ci mettono molto e con un voto miserevole. Forse non c'è nemmeno bisogno di chiederselo.
Molti recruiters aziendali dicono di guardare il tempo e il voto... poi, volendo forse essere rassicuranti, dicono che il voto e il tempo contano poco se, mentre si studiava, si stava lavorando o si stava facendo qualche esperienza o si stava imparando una lingua.
E niente dicono riguardo a quelli che, come me, ci mettono molto tempo, escono con un voto basso, non hanno mai lavorato e non sanno parlare una lingua straniera. Forse, anche in questo caso, non c'è bisogno di dire nulla.
Poi, volendo essere ancora più rassicuranti, dicono che ciò non basta...bisogna avere consapevolezza delle proprie capacità, sicurezza e ottime doti relazionali. Tutte cose che io non possiedo.
Forse potrei dire che sono depresso da quando avevo 15 anni? Meglio di no, la depressione è il biglietto da visita per l'inefficienza e l'improduttivitá.
E realizzo che dopo aver fallito nella vita sociale, nella vita sentimentale e nella vita scolastica, mi aspetta il fallimento pure nella vita lavorativa.