Lucifero ha scritto:Sono in camera mia, a piangere.
Dopo aver spiegato a mio padre una situazione di razzismo contro una ragazza della mia età nella mia scuola,
lui si è dimostrato l'animale che è realmente.
Non so cosa sia peggio, ve lo giuro:
avere un padre razzista o esser stato cresciuto da un razzista.
Il confine di differenza è sottile.
E non so perchè io lo stia scrivendo qui, forse ho solo bisogno di sfogarmi.
So solo che sono schifato, mi vergogno di essere suo figlio, mi vergogno di lui, mi ha deluso, come tutte le persone nella mia vita.
Ciao Lucifero, leggo solo ora il messaggio.
Mi dispiace tantissimo, posso comprendere quanto tu ci sia stato male.
Questo è un tema difficile da affrontare... Non sempre i motivi sono facili come sembrano. Non so se capirai le mie parole. Ma ti dirò questo.
Non conosco tuo padre, non conosco la sua storia. Ma so che è stato un bambino anche lui.
I bambini non nascono razzisti, lo imparano da chi li cresce e glielo insegna. Ci sono vari modi di insegnamento. Quello generato dall'ignoranza, della serie "mio padre è razzista, io ammiro mio padre, di conseguenza sono razzista anch'io", assimilo questo modo di essere senza pensarci, per far piacere a mio padre e guadagnarmi il suo amore.
Poi c'è quello generato dal dolore, più difficile da comprendere, per esempio "io sono gay, mio padre mi disprezza per questo, io divento razzista col mondo", questa è una dinamica psicologica complessa, ma reale.
Non significa assolutamente che entrambe le situazioni siano degli schemi senza uscita. Infatti ci sono tantissime persone che, pur avendo genitori razzisti, non diventano come loro, anzi, al contrario. Questo può accadere nel migliore dei modi perché il bambino cresce, e diventa un adulto con una personalità propria, una sua autostima, una sua sicurezza, è una sua scala di valori. Il che è molto difficile dato il suo background di partenza. Ma diventa molto probabile se ad esempio, nonostante il padre razzista, ha una madre che non lo è (ci sono tantissimi casi di questo tipo).
Tornando al secondo caso, le persone che hanno sviluppato sentimenti razzisti sono state bambini che hanno sofferto profondamente. Certe ferite te le porti dietro tutta la vita, specie se non riesci a lavorarci su (cosa difficile perché per farlo occorre necessariamente aprirsi e condividere il proprio dolore).
Quindi, non so chi sia tuo padre, e non lo giustifico, ma ti sto dicendo questo perché tu possa piangere meno per le sue azioni/parole e magari avere compassione per lui, perché in ogni caso la furia del suo comportamento è un furia che lui cova dentro di sé e che ti assicuro lo logora dentro.
Il razzismo è solo una delle tante valvole che trova per sfiatarla fuori. Anche quando si accanisce contro di te, la forza con cui lo fa, è tutta roba sua. In realtà non ce l'ha con te.mTu sei la scusa che gli serve per sfogarla.
Non so se sono stata chiara...
Un tenero abbraccio