To LuceBuio: E ‘qua’ ti volevo amica friariella. Nel mentre ricordiamo(ci) che l’università più antica d’Europa (dove ho studiato io, modestamente..) si chiama Alma Mater, ed è italiana. Scritto ciò, discutiamo delle università inglesi (ed includerei anche quelle americane sinceramente) dove, dalle più note Oxford, Cambridge etc., a quelle meno note, hanno cattedra docenti italiani (idem in Usa, pensa che alla Columbus, nell’anno accademico 2009-10 se non vado errato, tra le 21 eccellenze che insegnavano nell’ateneo, 5 erano italiane e 8 di origine italiana) che se ne sono dovuti andare perché l’Italia non li merita (precisazione personale: non considero gli italiani senza difetti. Tutt’altro. Anche perché al contrario non me ne sarei andato via. Ciò nonostante, con estrema consapevolezza, ritengo che su alcune tematiche, gli italiani restino al primo posto al mondo, distaccando i “secondi” con tanti punti. Il problema è che non possono stare in Italia, ma questo è un altro discorso..).
L’arte e l’artista (poeta, attore, pittore etc.) non vuole obbligatoriamente un’intellighenzia elevata, e questo lo condivido anch’io. Bisogna distinguere le cose: nel mio concetto ho inesattamente associato gli aspetti ma non era mia intenzione farli passare allo stesso modo.
Per ridere: sai che solo negli ultimi anni i nuclei familiari inglesi hanno iniziato ad introdurre i bidet nelle toilette di casa (?) e si rifletti un po’ con la (loro) forma mentis c’entra qual cosina. E l’insegnante di psicologia Richard Lynn? Sostiene che in Italia i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali (
http://www.ilgiornale.it/interni/lultim ... comments=1) quando numerosissime ag. internazionali d’informazione, tra cui la Voce di New York, proprio l’anno scorso, hanno laureato gl’italiani (da Nord a Sud, passando per il Centro) “campioni” d’intelligenza dell’Occidente (tanti anni fa, prima ancora che esistesse playboy, anche Oscar Wilde ci lodò per la ns intelligenza, anche se ironizzò sulla ns. pigrizia. Come dargli torto!?) e l’Inghilterra era al 70millesimo posto più o meno (io scrivo dell’Inghilterra nello specifico, e non del Regno Unito: se fosse stato per la Scozia, ad es. ed infatti, avrebbe vinto il Remain e non la Brexit). Gli inglesi non mi hanno fatto nulla, anzi, ti racconto che nel 1990 quando avevo 15 anni e in Italia c’era il Mondiale di calcio, mi trovavo in Sardegna. Assieme a mio zio andai a vedere a Cagliari, le gare Inghilterra-Irlanda e Inghilterra-Olanda. La sera dopo quest’ultimo match, mentre mio zio parlava con il suo collega ed amico che ci aveva ospitato, ero sceso sotto l’appartamento per fumare clandestinamente una Marlboro e mi sono imbattuto con 10-20 hooligan brilli. Io anche se ero piccolo di età, non lo ero in altezza e quando mi hanno visto con la sigaretta in bocca probabilmente hanno pensato che fossi più adulto di quello che mostravo. Mi domandarono un’informazione e poi mi offrirono da bere (..giorni dopo, sul Corriere dello Sport Stadio, lessi che un gruppo di hooligan, in un pub di Cagliari, venne aggredito da tifosi italiani del Cagliari, in quanto gli inglesi avevano combinato casini nella piazza dove io fumavo in incognito) e come vedi nessun trauma personale, anzi, ho guadagnato un Drupi (una bevanda dell’epoca, non so se esiste ancora).
Per me il quoziente intellettivo di un popolo si identifica nella capacità di apprendimento di un soggetto, di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti. Come si determina (il QI) è un altro discorso: io mi riferisco a quanto viene assimilato. Mi segui? Non so cosa avevi inteso tu per QI, ma scritto ciò, mi farà piacere leggere il tuo metro di giudizio.
Oh mio Dio.. mi sono perso, aspè che rileggo cosa ci rimproveriamo l’uno all’altra.
Ah ecco, i dolci. Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Ma si, indubbiamente hanno qualche qualità remota oltre ad alcuni talentuosi in era moderna (ad es. io adoro Simon Pegg). Cioè li vedo con un passo indietro in Europa (sommando il passato al presente) ma sicuramente esistono brave, anzi bravissime persone etc. ci mancherebbe. E poi mi viene in mente solo ora che la mia ex coinquilina di NY, è di Westcliffon Sea (50-60km da Londra) e quando gli dicevo, “Better late than never” perché arrivava sempre quel filino dopo nelle cose di casa (e non solo), lei mi guardava con sorriso durbans e rispondeva ridendo a singhiozzo, “he.ghiù.he.ghiù.he.ghiù, I think I need a beer, he.ghiù.he.ghiù.he.” ovviamente gli rispondevo in Italiano, e gli dicevo; “Quanto sei scema” e lei, “he.ghiù.he.ghiù.he, thank you, I need a beer, he.ghiù.he.ghiù.he”. Ma per tutto il resto, è una persona fantastica. E lo scrivo seriamente.
Se alle scuole medie somigliavi a Jasmine Trinca (Giorgia nel film in questione) significa che hai un po’ di fossette sotto gl’occhi? La ragazza/donna con fossette esala uno sguardo da “tossica” che piace negli uomini.
“Si ma vedi che The Ring giapponese è 100 volte meglio di quello americano”. Esatto; son d’accordo. Infatti intendevo proprio darti ragione in quanto anch’io la penso così e non solo per The Ring che ho visto in tutte e due le salse. Il mio riferimento, è che gli americani sono bravi a spettacolarizzare le pellicole da un punto di vista scenografico e quindi l’effetto visivo. Gli originali (hai visto ad es. Coming Soon?) made in Japan sono molto più tesi e spaventosi. Concordo.
Ah una cosa se no mi sfugge; a scrivere tanto materiale può accadere di lasciare indietro i pensieri. Lo spettacolo del teatro, come quello del cinema etc., voglio guardarlo nel massimo silenzio ed è così che faccio anche quando sono in casa a guardare un Dvd ad es., ma non mi piace andare al cinema, o a teatro, da solo, anche se ammetto che l’ho fatto diverse volte (soprattutto Cinema) anche in Italia. Ma tu studi al DAMS?
To Masquerede: Ebbene confermo che non conosco la serie TV in questione. Nel 1983 mi nutrivo di pane, Nutella (oddio, anche oggi onestamente) e cartoni animati tipo Holly e Benji. E’ innegabile che in Canada si vive davvero bene. Tra l’altro non c’è nemmeno la “pippa” dell’assicurazione medica come in Usa (anche se in Italia la novella dell’assicurazione sanitaria, è stata piuttosto ampliata, ma lasciamo perdere..) e le famiglie non hanno sistemi di sicurezza (ovviamente c’è anche chi li ha installati, ma sono molto pochi rispetto ai residenti) come allarmi, cancelli alle finestre, tripli lucchetti in cemento armato; addirittura un sondaggio del 2006 se non sbaglio, spiegava che 8 famiglie su 10 (canadesi) lasciano la serratura d’ingresso aperta. Un po’ perché nessuno entra a rubare/violentare e un po’ per cultura; nel senso che se qualche malintenzionato volesse invadere la privacy altrui, non scassando il portone, farebbe meno danni. Ma il Canada è freddo e le persone nel mondo sembrano volere tutti il caldo tropicale o caraibico: solo io amo la neve e le temperature basse. Per questo motivo in Canada ha una densità abitativa molto bassa rispetto al territorio: secondo me, se vuoi trasferirti a Toronto in Quebec, una sistemazione la trovi.
Come posso informarmi sul saggio in questione? Va bene anche in lingua originale se sono stati i miei vicini di casa a crearlo. Anche se personalmente ho un sistema infallibile per curare le ferite: il mercurio cromo (scherzo!). Mi attraggono molto i saggi sulla psicologia e negli ultimi anni, ho letto tanto. Anche se preferisco più le “tecniche psicologiche” che le “cause”. Ma sono estremamente convinto che servano entrambe per chi è affamato di conoscenza come il sottoscritto..