[...] Per la prima volta nella sua vita Baley si trovò ad invidiare un robot. Poteva camminare lì in mezzo! Essere indifferente all'acqua, al rumore, alla vista; ignorare ciò che avveniva intorno, in cambio di una pseudo-vita assolutamente coraggiosa; ignorare la paura del dolore e della morte, perché non c'erano né dolore né morte. Ma non possedere alcuna originalità di pensiero, essere incapaci di imprevedibili salti d'intuizione.... Questi doni valevano quello che l'umanità pagava per essi? In quel momento, Baley non avrebbe saputo dirlo. Sapeva però che, quando non fosse stato più terrorizzato, avrebbe pensato che nessun prezzo era troppo alto per essere un uomo."[...]
(cercavo uno spazio per le citazioni prese da libri, ma non l'ho trovato)