[Nota per gli amministratori: ho postato questo intervento in due sezioni perché ho avuto l'impressione che si applichi a entrambe ma le due sezioni non "si parlino" molto e forse non sarebbe stato visto dagli interessati. Se ho sbagliato vi chiedo di cancellarne uno, grazie]
Salve,
mi sono iscritto su questo sito perché me ne avevano parlato molto bene due ragazze che ho conosciuto in un modo un po' strano di cui vi parlerò. Nei giorni scorsi lo ho esplorato in lungo e in largo e devo riconoscere che oltre a essere molto interessante offre davvero un punto di incontro e di confronto di cui si sente la mancanza. Ho pensato così di dare anche io un contributo alla conversazione, che spero verrà recepito per quello che è, con mente aperta e senza le levate di scudi che invece a dirla tutta temo un po'.
Per farla breve, le ragazze in questione le ho conosciute (in tempi separati) nell'ambiente del BDSM, che frequento da quasi 30 anni sia per piacere personale che per curiosità culturale.
Faccio una premessa importante: non mi riferisco al mondo dei mitomani di Internet, a quello delle sprovvedute stregate dai romanzi rosa tipo '50 sfumature di grigio' e nemmeno a quello "scenografico" di feste con vestiti strani in cui la gente cerca solo di stordirsi di sesso, droghe, rumore o tutte e tre le cose insieme. L'ambiente al quale appartengo è fatto di persone equilibrate, che studiano prima di agire e coltivano la sicurezza e il rispetto reciproco elevandoli sopra ogni altra cosa.
Stando così le cose capirete perché, quando ho conosciuto queste ragazze - una che lamentava problemi di anoressia e l'altra infelicemente autolesionista - il mio rapporto con loro non è stato finalizzato solo a "giocare", ma anche a fare del mio meglio per farle stare bene e vivere più serenamente la loro vita. Non certo perché abbia l'anima del samaritano o mi ritenessi in qualche modo superiore a loro, ma per semplice decenza umana: sono inoltre convinto che a dare affetto si riceva in cambio affetto.
In effetti non è neanche che abbia fatto molto: il più lo hanno fatto loro stesse seguendo l'istinto che le attraeva verso il BDSM e scegliendo di fare un tratto del loro percorso affiancandosi a me. Il mio ruolo è stato soprattutto quello di non approfittarmi delle loro occasionali fragilità, di essere sincero e di dare loro qualche nozione utile a non mettersi involontariamente nei guai.
In poche parole, la loro scelta è stata di affrontare la sofferenza che le dilaniava, di prenderne il controllo e di sfruttarla per trarne potere ed equilibrio anziché disagio.
Senza entrare in dettagli poco adatti a un forum per tutti, in particolare una ha seguito un percorso di degradazione erotica consapevole che le ha dato gli strumenti per riappropriarsi invece della propria dignità nella vita pubblica, e l'altra una strada analoga relativa al dolore fisico: viverlo in modo controllato per mano di una persona di fiducia le ha permesso di non dover più combattere con il dolore interiore che "faceva uscire" ferendosi.
Ho citato questi casi perché entrambe mi avevano parlato di questo e altri forum simili, ma potrei fare molti altri esempi sia di persone con cui ho interagito personalmente e di altre che ho solo potuto osservare.
Non voglio pretendere che il BDSM sia la soluzione di tutti i disagi, però ho la certezza che in tanti casi (e ammesso che venga praticato con persone serie e competenti) costituisca una delle tante vie di autoguarigione dai malesseri trattati qui. Durante una bella conferenza alla quale ho partecipato mi sono segnato una frase che ho riscontrato molto vera: "il BDSM è la cura del sadomasochismo patologico". Credo che possa essere valido anche per altre condizioni più o meno gravi.
Detto questo, sono venuto qui per confrontarmi spero piacevolmente con voi su questa teoria. Credo che fra le persone iscritte ce ne siano tante che hanno fatto esperienze di questo tipo e possano dire la loro, o altre che vorrebbero avere più informazioni che credo di poter dare in modo affidabile.
In ogni caso vi ringrazio per l'ospitalità e spero di essere stato utile.