da Premio Nobel » 06/04/2017, 23:42
Non sono convinto che la morale sia una cosa in ultima istanza soltanto "sociologica". Sicuramente ci sono state varie idee circa ciò che fosse stato giusto o sbagliato, anche in contrasto (oggi la schiavitù da noi è bandita, 2000 anni fa nel diritto romano era cosa perfettamente normale). Non credo però si possa far condannare un comportamento soltanto perché è quello ritenuto valido da una comunità di individui (ad esempio l'omicidio)
Tornando a noi però, secondo me, comunque, l'egoismo è morale per le seguenti ragioni:
1) Nessuno probabilmente sarà così interessato a me quanto potrei esserlo io. Conseguentemente, non posso aspettarmi che qualcun altro possa completamente badare a me e pensare ad un mio interesse (un po' come in un giardino, in cui un volontario giardiniere curi soltanto metà di tutto il giardino, mentre l'altra, solitamente più intima e personale, non è trattata).
2) Anche se ci fosse qualcuno interessato a me, può essere morale agire per se stessi, in quanto il risultato può essere migliore (come ad esempio può fare un figlio con i propri genitori, e quindi, sempre nella metafora del giardino, aiutare anche il volontario nella metà che sta facendo).
3) Anche se potrebbe essere in contrasto con l'interesse altrui. Non necessariamente posso pensare di badare completamente all'utilità o al danno che possono avere gli altri. Se ad esempio io sto guidando su una strada, non dovrei necessariamente fermarmi ad ogni singolo incrocio in cui ho la precedenza soltanto perché in questo modo io non ledo l'interesse altrui a non perdere tempo per strada e passare per primo. In questo caso sicuramente esiste un contrasto, però ciò non significa che io dovrei adoperarmi per salvare ed aiutare tutti [anche perché, altrimenti, a livello complessivo, questo tipo di azione non sortirebbe alcun effetto positivo].
Partendo poi da un altro caso: un albero può essere piantato o nel mio giardino o in quello del mio vicino, non piantarlo significherebbe farlo morire, ma non si può dividere perché morirebbe. Se ciascuno dei due soggetti è egoista, non sarebbe desiderabile che uno diventi altruista, perché semplicemente farebbe si che l'altro egoista ne beneficierebbe, e quindi il problema non si risolverebbe. Nemmeno se entrambi fossero altruisti (in quanto non accetterebbero di ledere l'altrui benessere). Solo se uno è altruista e l'altro no sarebbe possibile agire soddisfando entrambi.
Ciò di cui invece spesso viene contestata una logica egoistica in senso stretto è, credo, un'altra situazione: io dovrei sopportare un piccolo costo a fronte di una eventuale grande perdita in capo all'altro soggetto [voglio tagliare quell'albero per farci della legna ed avere profitto, ma quell'albero stesso è di vitale importanza per il mio vicino].
Per quanto sia sostanzialmente sbagliato in questo caso voler fare profitto a tutti i costi, credo non si debba mettere alla gogna l'egoismo. In primo luogo perché anche in questo caso, il vicino che sarebbe lesionato è egoista ed auto interessato e quindi semplicemente si stanno assumendo persone con caratteristiche relativamente simili. In secondo luogo, perché potrebbe essere un principio che avrebbe difficoltà ad essere universalmente applicato (non credo ad esempio confiscare ad una persona tutti i beni soltanto perché in questo modo sarebbe possibile dar da mangiare a molte più persone rispetto che soltanto a lui). In terzo luogo, infine, perché avere a cuore anche i problemi di altre persone o i problemi della collettività non significa dimenticarsi di pensare a proprie problematiche e quindi agire anche per risolverle.