Al cuor non si comanda... o forse si?

LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali).
I tanti ritratti dell'Amore: condividiamo gioie e dolori e cerchiamo di imparare dalle nostre esperienze.
Inoltre, se vogliamo saperne di più e cerchiamo delle risposte sul sesso, se abbiamo dubbi o se viviamo male la nostra sessualità, possiamo discuterne in questo forum, che si dedica anche alle proprie tendenze omosessuali etero o transex.

Al cuor non si comanda... o forse si?

Messaggioda Masquerade » 22/06/2017, 9:07



Complice un discorso con un'amica, è saltata fuori questa frase forse storica che si perde nella notte dei tempi e di cui, lo ammetto, ho i miei dubbi sulla veridicità.

Io credo che al cuore si possa comandare.
Forse non possiamo impedirgli di far nascere un sentimento per una persona "sbagliata", ma possiamo anche intervenire e regolare questo sentimento.
Perché se una storia fa male, crea solo dolore, io non riesco a vederci amore. Ci vedo semmai una forma di autolesionismo.
E quello che leggo spesso qui nel forum me lo conferma.
Certo non è che si possa smettere di provare qualcosa da un giorno all'altro, ci vuole tempo e impegno, ma così come ci si "innamora" ci si può "disinnamorare".

La mia teoria piuttosto "semplicistica", può essere spiegata meglio da professionisti qui:
https://lamenteemeravigliosa.it/sveglio ... e-comando/

E voi? Siete per la validità di AL CUOR NON SI COMANDA oppure potreste prendere in considerazione IL MIO CUORE LO COMANDO IO?
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Al cuor non si comanda... o forse si?

Messaggioda 7smiliardi » 22/06/2017, 18:55



Comando io, e i sentimenti si possono comandare. E mi fa incazzare quando la gente si va a ingabbiare in storie considerevolmente sbagliate, dove c'è costante dolore. Quello per me non è amore, è autolesionismo e su questo sono perfettamente d'accordo con te.
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Al cuor non si comanda... o forse si?

Messaggioda andrea444 » 22/06/2017, 20:05



i sentimenti (e non solo quelli) si possono comandare se hai un minimo di equilibrio tra razionale e irrazionale. Se sei sbilanciato verso l'irrazionale non comandi un bel niente :)
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Al cuor non si comanda... o forse si?

Messaggioda Anuar » 23/06/2017, 1:16



Io credo che sia più giusto dire, al cuor non si dovrebbe comandare.
Viviamo in una società già satura di regole di comportamento, filtri sociali, limitazioni, di obblighi, doveri, per non parlare delle barriere emotive auto-imposte create da esperienze dolorose.
In una società idilliaca dove la gioia è ovunque non esistono mali, forse, si potrebbe pensare di auto-imporsi un certo rigore, frenando le pulsioni che riteniamo sbagliate, ma: non è già difficile amare al giorno d'oggi?
Non è sempre più fredda la società in cui viviamo? Ricca di difese, muri armature, ci illudiamo di essere tutti interconnessi e felici mano nella mano, ma anche questa è una barriera, virtuale, una mera illusione, così vicini eppure così distanti.

Sì forse al cuore si può comandare, ed io l'ho fatto per tanti anni, talmente tanti da diventare apatico, e leggendo questa domanda non posso che domandarmi:
Davvero vogliamo vivere le nostre vite in una fredda e gelida armatura?
E se poi diventasse una trappola?
Ed anche chiudendo fuori tutto ciò che ci farebbe soffrire, riusciremmo a nasconderci da noi stessi? Riusciremmo a convivere con noi stessi e con gli sbagli?
Perché siamo gente imperfetta in un mondo imperfetto, e a quale scopo dominare amore odio gioia e dolore, quando poi non riusciremmo a nasconderci dal rimorso, o dalla domanda che accomuna gran parte degli esseri umani: "E se...?"

Non so voi, ma io già adesso fatico a convivere con i miei "E se".
E se, tutti potessero controllare il proprio amore, come faremmo ad innamorarci? Servirebbe un curriculum? Delle garanzie? Magari una referenza?

Io credo che la risposta non stia sempre nel maggiore controllo, non possiamo illuderci che stringendo maggiormente la presa riusciremmo a non cadere, forse dovremmo semplicemente staccarci e compiere il nostro volo, forse non siamo chiodi, ma foglie.






Ma forse sono troppo sognatore e troppo romantico per un mondo così moderno.
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Messaggioda Masquerade » 23/06/2017, 8:27



Smilenedetto XVI ha scritto:Comando io, e i sentimenti si possono comandare. E mi fa incazzare quando la gente si va a ingabbiare in storie considerevolmente sbagliate, dove c'è costante dolore. Quello per me non è amore, è autolesionismo e su questo sono perfettamente d'accordo con te.


Un tempo faceva incazzare anche me vedere le persone andare ad ingabbiarsi in storie dolorose. Oggi l'incazzatura ha preso un'altra forma: il dispiacere. Mi dispiace vederle andare ad ingabbiarsi in storie colme di dolore. Ma mi rendo conto che sono le loro scelte, il loro percorso e non sta a me giudicarle. Posso solo, appunto, dispiacermi e tener presente che sono le loro storie,, non le mie. Diverso è il discorso se poi vengono a lamentarsi perennemente con me. L'incazzatura li può scattare.
Personalmente il dolore, la dose di dolore, nella mia vita non è mancata, anzi. Andarmene a cercare altro sarebbe davvero volersi male.
Molto dipende dal grado di resistenza e dalla dose di dolore ricevuta credo.
La mia ha raggiunto il culmine e cercarne altro sarebbe il colpo di grazia. Almeno per me.
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Messaggioda Masquerade » 23/06/2017, 8:29



andrea444 ha scritto:i sentimenti (e non solo quelli) si possono comandare se hai un minimo di equilibrio tra razionale e irrazionale. Se sei sbilanciato verso l'irrazionale non comandi un bel niente :)


Equilibrio. Hai centrato il punto. E' una parola molto importante.
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Messaggioda Masquerade » 23/06/2017, 8:37



Anuar ha scritto:Io credo che sia più giusto dire, al cuor non si dovrebbe comandare.
Viviamo in una società già satura di regole di comportamento, filtri sociali, limitazioni, di obblighi, doveri, per non parlare delle barriere emotive auto-imposte create da esperienze dolorose.
In una società idilliaca dove la gioia è ovunque non esistono mali, forse, si potrebbe pensare di auto-imporsi un certo rigore, frenando le pulsioni che riteniamo sbagliate, ma: non è già difficile amare al giorno d'oggi?
Non è sempre più fredda la società in cui viviamo? Ricca di difese, muri armature, ci illudiamo di essere tutti interconnessi e felici mano nella mano, ma anche questa è una barriera, virtuale, una mera illusione, così vicini eppure così distanti.

Sì forse al cuore si può comandare, ed io l'ho fatto per tanti anni, talmente tanti da diventare apatico, e leggendo questa domanda non posso che domandarmi:
Davvero vogliamo vivere le nostre vite in una fredda e gelida armatura?
E se poi diventasse una trappola?
Ed anche chiudendo fuori tutto ciò che ci farebbe soffrire, riusciremmo a nasconderci da noi stessi? Riusciremmo a convivere con noi stessi e con gli sbagli?
Perché siamo gente imperfetta in un mondo imperfetto, e a quale scopo dominare amore odio gioia e dolore, quando poi non riusciremmo a nasconderci dal rimorso, o dalla domanda che accomuna gran parte degli esseri umani: "E se...?"

Non so voi, ma io già adesso fatico a convivere con i miei "E se".
E se, tutti potessero controllare il proprio amore, come faremmo ad innamorarci? Servirebbe un curriculum? Delle garanzie? Magari una referenza?

Io credo che la risposta non stia sempre nel maggiore controllo, non possiamo illuderci che stringendo maggiormente la presa riusciremmo a non cadere, forse dovremmo semplicemente staccarci e compiere il nostro volo, forse non siamo chiodi, ma foglie.






Ma forse sono troppo sognatore e troppo romantico per un mondo così moderno.


Molto bello ciò che hai scritto Anuar. Mi ha strappato un sorriso e te lo dice una che non è per niente romantica, anche se è stata una sognatrice un tempo. Ora sono decisamente troppo realista. Ho avuto una grande maestra di realismo: la vita.
E tuttavia una domanda: In una società idilliaca, che bisogno ci sarebbe di imporsi delle regole?
Le regole purtroppo servono qui, in questa società per niente idilliaca. Le regole servono per mettere in ordine e per mantenere l'ordine, laddove il caos regnerebbe sovrano.
Perché dentro e fuori di noi il caos tenta sempre di prevalere.
Il tutto ricordando che le regole sono fatte anche per essere infrante. ;)
Una sola forse dovremmo tenerci cara: la regola dell'Amore vero. Quello che inizia proprio in noi verso di noi. Perché se ti ami, sai anche dare amore. E se ami, la fonte di quell'amore, che idealizziamo nel cuore, saremo noi ad alimentarlo e a prendercene cura, per poi poterlo condividere con altri. Condividere. Non consegnare ad altri.
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Messaggioda Ātman » 23/06/2017, 9:05



Masquerade ha scritto:Personalmente il dolore, la dose di dolore, nella mia vita non è mancata, anzi. Andarmene a cercare altro sarebbe davvero volersi male.
Molto dipende dal grado di resistenza e dalla dose di dolore ricevuta credo.
La mia ha raggiunto il culmine e cercarne altro sarebbe il colpo di grazia. Almeno per me.


Concordo.
Probabilmente chi continua a collezionare relazioni sbagliate non ha raggiunto ancora il suo limite, non ha deciso di iniziare a volersi bene.

Però, visto che si parlava di cuore...

http://www.ansa.it/canale_scienza_tecni ... fdfd9.html

^_^
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Messaggioda Masquerade » 23/06/2017, 9:11



Adrien ha scritto:
Masquerade ha scritto:Personalmente il dolore, la dose di dolore, nella mia vita non è mancata, anzi. Andarmene a cercare altro sarebbe davvero volersi male.
Molto dipende dal grado di resistenza e dalla dose di dolore ricevuta credo.
La mia ha raggiunto il culmine e cercarne altro sarebbe il colpo di grazia. Almeno per me.


Concordo.
Probabilmente chi continua a collezionare relazioni sbagliate non ha raggiunto ancora il suo limite, non ha deciso di iniziare a volersi bene.

Però, visto che si parlava di cuore...

http://www.ansa.it/canale_scienza_tecni ... fdfd9.html

^_^


A volte lo penso anch'io.

Bello questo link. E azzeccatissimo.
Mi fa anche pensare ad una cosa: quante coppie si tengono per mano, fatta eccezione di quelle che stanno insieme da poco? :huh:
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Messaggioda andrea444 » 23/06/2017, 10:18



Verissimo, crescere in un mondo ideale non farebbe nemmeno sorgere il problema. Purtroppo nessuno, specialmente da noi occidentali ha questa possibilità. Famiglia e società stimolano il consumo ed estremizzano la competizione spingendo verso la necrofilia. Sentimenti biofili come l'amore vengono soffocati fin da subito. In una società ideale quando un individuo raggiunge la maturità dovrebbe aver sviluppato la propria identità in maniera genuina, dovrebbe essere indipendente, in sostanza aver capito chi è e cosa vuole . Quando questo non accade, cioè sempre, in misura maggiore o minore, a seconda dei vissuti, purtroppo ci si trova davanti a una scelta: spaccarsi la testa cercando di capire cosa è andato storto per provare a raddrizzarlo e cominciare quindi un percorso irto di ostacoli e sofferenza o andare avanti compensando i vuoti esistenziali che derivano da mancanze e sedando il dolore dei traumi in genere sviluppando dipendenze (e non parlo solo di sostanze stupefacenti). Il problema principale comunque resta la presa di coscienza, ovviamente senza quella non si può nemmeno partire, per cui, se sei convinto che il modello offerto dalla società sia quello giusto per il raggiungimento del benessere psicofisico, sei spacciato (pensate quanto a sproposito viene usato il termine 'amore'). Dopo la presa di coscienza sono fondamentali le motivazioni. Nessun individuo a cui viene imposto un percorso comincerà a percorrerlo. Molto importanti poi sono le persone che ti accompagneranno in questo cammino. Insomma, io credo che l'amore, che in un mondo ideale dovrebbe svilupparsi in maniera naturale, nel nostro mondo sempre meno ideale sia diventato un percorso a ostacoli personalizzati, nel senso che la genetica e le esperienze vissute determinano quanto alti e numerosi saranno gli ostacoli. Per cui, se una persona sa chi è e cosa vuole ed ha imparato ad amare, credo sia in grado di riconoscere dinamiche che con l'amore nulla hanno a che fare ed evitarle (o anche viversele ma con consapevolezza). Ergo, se il cervello (che in riferimento all'amore tende a far rabbrividire) non è 'in pace' difficilmente si è in grado di far funzionare bene il cuore.
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