Anuar ha scritto:Io credo che sia più giusto dire, al cuor non si dovrebbe comandare.
Viviamo in una società già satura di regole di comportamento, filtri sociali, limitazioni, di obblighi, doveri, per non parlare delle barriere emotive auto-imposte create da esperienze dolorose.
In una società idilliaca dove la gioia è ovunque non esistono mali, forse, si potrebbe pensare di auto-imporsi un certo rigore, frenando le pulsioni che riteniamo sbagliate, ma: non è già difficile amare al giorno d'oggi?
Non è sempre più fredda la società in cui viviamo? Ricca di difese, muri armature, ci illudiamo di essere tutti interconnessi e felici mano nella mano, ma anche questa è una barriera, virtuale, una mera illusione, così vicini eppure così distanti.
Sì forse al cuore si può comandare, ed io l'ho fatto per tanti anni, talmente tanti da diventare apatico, e leggendo questa domanda non posso che domandarmi:
Davvero vogliamo vivere le nostre vite in una fredda e gelida armatura?
E se poi diventasse una trappola?
Ed anche chiudendo fuori tutto ciò che ci farebbe soffrire, riusciremmo a nasconderci da noi stessi? Riusciremmo a convivere con noi stessi e con gli sbagli?
Perché siamo gente imperfetta in un mondo imperfetto, e a quale scopo dominare amore odio gioia e dolore, quando poi non riusciremmo a nasconderci dal rimorso, o dalla domanda che accomuna gran parte degli esseri umani: "E se...?"
Non so voi, ma io già adesso fatico a convivere con i miei "E se".
E se, tutti potessero controllare il proprio amore, come faremmo ad innamorarci? Servirebbe un curriculum? Delle garanzie? Magari una referenza?
Io credo che la risposta non stia sempre nel maggiore controllo, non possiamo illuderci che stringendo maggiormente la presa riusciremmo a non cadere, forse dovremmo semplicemente staccarci e compiere il nostro volo, forse non siamo chiodi, ma foglie.
Ma forse sono troppo sognatore e troppo romantico per un mondo così moderno.
Molto bello ciò che hai scritto Anuar. Mi ha strappato un sorriso e te lo dice una che non è per niente romantica, anche se è stata una sognatrice un tempo. Ora sono decisamente troppo realista. Ho avuto una grande maestra di realismo: la vita.
E tuttavia una domanda: In una società idilliaca, che bisogno ci sarebbe di imporsi delle regole?
Le regole purtroppo servono qui, in questa società per niente idilliaca. Le regole servono per mettere in ordine e per mantenere l'ordine, laddove il caos regnerebbe sovrano.
Perché dentro e fuori di noi il caos tenta sempre di prevalere.
Il tutto ricordando che le regole sono fatte anche per essere infrante.
Una sola forse dovremmo tenerci cara: la regola dell'Amore vero. Quello che inizia proprio in noi verso di noi. Perché se ti ami, sai anche dare amore. E se ami, la fonte di quell'amore, che idealizziamo nel cuore, saremo noi ad alimentarlo e a prendercene cura, per poi poterlo condividere con altri. Condividere. Non consegnare ad altri.