Semir88 ha scritto:A volte mi chiedo se le persone nell'arco della loro vita sentono la necessità di procreare, mettere al mondo una creatura con i loro geni oppure se non ne sentono la necessità?
Siete favorevoli all'aborto nei primi tre mesi dal concepimento se non volete il bambino per svariati motivi o per voi è eticamente e religiosamente sbagliato interrompere la gravidanza e la creazione di un essere umano? Cosa pensate di tutto ciò?
Vi è mai capitato di abortire anche spontaneamente? Oppure di tenerlo a tutti i costi per poi pentirvi nell'arco della vita perché magari un figlio in giovane età vi ha in qualche modo limitato nella crescita.. mettiamo caso le ragazze con gravidanze inaspettate in minore età o poi lasciate da ragazzi che non lo volevano...
Cosa è per voi la vita? È obbligatorio fare figli oggi giorno? Grazie a chi mi risponderà e porterà testimonianze reali.. che futuro avranno i nuovi nati?
Per fortuna nella mia lunga lista degli sbagli, questa esperienza non me la sono fatta (abortire o avere un figlio a tutti i costi) ma penso non siano esperienze piacevoli con tutto rispetto.
Personalmente, no. Non sento tutta questa necessità di avere un figlio. Anche se avessi una vita idilliaca (perfetta, senza problemi) non avertirei il desiderio di un figlio. Perchè il figlio penso debba essere una cosa naturale, spontanea. No, una cosa che mi inculcano o che devo a tutti i costi. Come un po' tutte le cose. I figli poi sono un capitolo a sé.
Si, io sono favorevole per l'aborto perché ci possono essere dei casi dove le ragazze non se la sentono di portare avanti una gravidanza e non devono essere giudicate. Già penso che possa far male per qualcuno farlo, chissà i rimorsi.. ma se non se la sente, non se la sente. Per carità magari ci sono delle eccezioni. Nel senso che ci sono quelle che lo fanno tanto per divertirsi e non ci pensano. Ma può capitare che qualcuno non se la sente e mi chiedo perché debba essere giudicato. Uno sono più favorevole per la libertà di espressione della propria individualità. Per carità la mia libertà finisce dove inizia la tua, però, il figlio è della madre. È lei che se la deve sentire. Se non se la sente, non se la sente. Starà più attenta la prossima volta. Se impara dai suoi errori. No, non è obbligatorio fare un figlio, come non è obbligatorio lavorare, avere un partner, drogarsi, fare del male e via discorrendo. Eppure, queste cose esistono. Perché?
Perché siamo qui per imparare, penso io.
Per la vita è il dono più prezioso. Un'opera d'arte, che pian piano si dipinge e che cerchiamo di modellarla fino a quando non ci identifichiamo in essa e non ci beviamo in lei. Mi piace anche la metafora della scala in salita dove la veduta e magnifica