Ciao max, ti da fastidio se facciamo due chiacchiere qui da te?
Se no interrompo e scusa.
A parte l'aspetto della genialità, in "Will Hunting" abbiamo un protagonista che si pone volontariamente in una posizione "infima", perché si vede in maniera distorta, si ritiene "sbagliato", e se ne addossa la colpa.
Si, ci sta, e solo che, preso come film in se l'ho guardato volentieri, prendendo la storia sul serio invece mi sta un po' sullo stomaco, will sta al "genio incompreso " come dexter (quello della serie tv) sta al serial killer: pura invenzione cinematografica, cavolate, i "geni incompresi", se si riconoscono come tali, nella realtà hanno vite davvero difficili e tragiche. Un will hunting reale non ci andrebbe in giro per i corridoi a risolvere equazioni, perché non sarebbe capace, in assenza di istruzione adeguata e supporto familiare decente non c'è qi che tenga, non gliene fregherebbe niente di mettersi a studiare per conto suo, nemmeno se fosse uno che "si intrippa" con la matematica...
Se invece avesse ricevuto un istruzione potrebbe finire cosi:
William James SidisPer diventare Einstein & Co. occorre sia istruzione, sia ambiente familiare adeguato, sia fortuna nella vita. Altrimenti finisce con una vita corta e piena di merda, oppure semplicemente come uno tra le decine di milioni di geni esistenti oggi nel mondo, che restano sconosciuti sia al mondo che a se stessi