Mi presento

[cassandra11]

vi dico qualcosa di più.ho 24 anni.
e ho avuto una storia di 3 anni che mi ha devastato psicologicamente.sono stata mollata ad un anno dalla laurea da un mio compagno di corso con cui progettavo di andare a convivere.da studentessa modello mi sono ritrovata ad essere completamente bloccata.non racconto altri dettagli della storia.semplicemente anche quando stavo con lui la mia vita era divenuta un inferno e ha completato la sua opera di distruzione mollandomi appena prima della volata finale della laurea sapendo benissimo che sarei rimasta bloccata.detto questo.in questi 6 anni io ho vissuto la vita della reclusa.non tanto per lo studio.quanto per il fatto che lui non mi portava mai fuori.diceva che non poteva.che aveva impegni.e io...non me la sentivo di uscire senza di lui.mi ripetevo...che storia seria è se me ne esco da sola ignorando il mio ragazzo.e lui mi diceva "abbi pazienza,appena mi libero stiamo insieme"e io ci credevo...mi aveva detto anche..."abbi pazienza questa estate andiamo in vacanza insieme e mi faccio perdonare per averti trascurato".beh alle porte di quell'estate mi ha mollata.e ho passato quell'estate dilaniata dal dolore.ho 24 anni e si può dire che io non sia mai uscita la sera.non sto scherzando.ho perso così tanti anni della mia giovinezza.e ho capito che è stato un grande errore fidarsi di un uomo mettendo in standby la mia vita.per un'ideale d'amore che con il cavolo esiste nella realtà.spero di trovare qui qualcuno ragazzi e ragazze con cui poter uscire.una dodicenne è uscita la sera più di me.assurdo.vorrei iniziare a vivere.

[Unknown]

E mi chiedevo... come mai i valori, gli ideali, la coerenza in un uomo non si trovano più?

Io però non ne farei una questione squisitamente maschile..
L'incoerenza è un elemento preponderante della società moderna che coinvolge in modo indiscriminato le menti di ognuno a prescindere dal sesso..
Per le sue proporzioni questa crisi di valori che c'è oggi potrebbe essere paragonata a quella del 1929..
Preso atto di questo poi possiamo procedere con tutte le considerazioni che vogliamo..

[cassandra11]

Sicuramente è qualcosa di insito nella società presa nel suo insieme.Tuttavia io personalmente rilevo una differenza tra la popolazione maschile e femminile in termini di valori morali se non altro per un retaggio antropologico per cui nella donna è insito l'istinto di dedicarsi all'uomo e più in generale agli affetti mentre nell'uomo è ancora preponderante il bisogno di "farsi bello" agli occhi sopratutto degli altri uomini in termini di denaro,potere,fama,numero di conquiste...per la donna l'uomo è sacro,per l'uomo è sacra l'approvazione del "gruppo".Questo aveva un senso nelle caverne per ovvi motivi di sopravvivenza,al giorno d'oggi rende aberranti i rapporti umani.

[crociato]

Cinque anni con una ragazza borderline. Ho ricostruito la mia vita attorno alle sue esigenze, convinto di fare il bene di entrambi. Non credere

[cassandra11]

crociato il mio aveva invece il disturbo di personalità narcisistica:).sicuramente allora sai di cosa parlo.

[Joykitikonti0]

Hai ragione. Non vi è alcuna sincerità nei rapporti umani, le persone sono pessime. Si spera di trovare persone affine a noi e che possano capirci, supportarci e sopportarci nella vita quotidiana.

[Unknown]

Tuttavia io personalmente rilevo una differenza tra la popolazione maschile e femminile in termini di valori morali se non altro per un retaggio antropologico per cui nella donna è insito l'istinto di dedicarsi all'uomo e più in generale agli affetti

In effetti nell'800 era pressapoco cosi'.. poi nel corso degli anni le cose si sono "leggermente" modificate..
Il retaggio antropologico con l'avvento degli Smartphone andrebbe un tantino rivisto.. Le femmine moderne ( non tutte ovviamente) più che l'istinto che dici te sembrano avere quello di dedicarsi al cellulare.. magari mentre il compagno pensa alla cena o addirittura provvede alla sostituzione del pannolino.. E i miei occhi mi sono da testimone.

[cassandra11]

Joykitikonti0 piacere.
penso siano un'ottima idea forum di questo genere.in quanto permettono di ricercare persone affini sulla base del modo di pensare che alla fine dei conti è ciò che rende i rapporti capaci di arricchire.Una persona deve sceglierti prima di tutto e quasi esclusivamente per la mente e non lasciarsi distrarre da altro.

[cassandra11]

sono d'accordo.non sto santificando le donne e demonizzando gli uomini.Vorrei però porre attenzione sul fatto che i rapporti tra uomini e donne non sono sani e che questo deriva in gran parte da come l'uomo si pone nei confronti della donna.
Dopo il 68 e l'emancipazione "per così dire"femminile l'uomo si è sentito spodestato più o meno consciamente e ha incominciato ad inasprire il suo maschilismo e la sua competizione nei confronti delle donne.Al giorno d'oggi il maschilismo è mascherato da tante buone parole.Molti uomini tessono le lodi delle donne in pubblico e poi nell'intimo di una relazione sono anche più maschilisti del più volgare tra gli uomini.Vorrei che gli uomini si rendessero conto di quanto sia fondamentale il loro contributo.Hanno perso il senso del loro ruolo.Il loro ruolo non è "fare i fighi",ma PROTEGGERE.E non solo in senso fisico.Le donne hanno sbagliato quando urlavano che l'uomo e la donna sono uguali.L'uomo e la donna hanno uguale dignità,diritti e un genere non è superiore ad un altro,ma guai a dire che uomo e donna sono uguali.La donna non deve rinunciare al suo istinto accogliente e premuroso e l'uomo non deve dimenticarsi che il suo ruolo è proteggere e prendersi cura.Sembra che gran parte degli uomini per vendetta abbiano deciso di togliere alla donna quell'ultimo barlume di cavalleria che rimaneva al suono di "avete voluto la parità....???!!".E'una ripicca?!.
Spero sia chiaro che non voglio offendere nessuno.Cerco solo risposte.

[Ātman]

Credo non si possa ridurre tutto a un discorso sessista, la questione è più complessa.

C'è il ruolo dei genitori, spesso assenti quando non deleteri; c'è il fattore sociale, con l'esaltazione di un individualismo paradossalmente omologante; c'è la fine dei vecchi valori ed ideologie di riferimento, senza che nulla sia venuto a rimpiazzarli. In questo contesto sta al singolo, se ne ha la forza e l'intelligenza, costruirsi faticosamente un'identità e un ruolo, ma i più rimangono fondamentalmente immaturi, viziati, incompiuti, quando non vanno decisamente alla deriva.

Parlavi di donne dall' "istinto accogliente e premuroso": io ne vedo sempre meno, e nemmeno mi stupisce più di tanto, visto il contesto nel quale devono crescere e poi cercare di vivere; per non parlare di quelle che sposano apertamente uno stile edonistico e superficiale di vita imitando gli aspetti peggiori dei maschietti.

Bisogna prendere atto che entrambi - uomini e donne - siamo ormai quello che siamo, per tutti i motivi già detti, e iniziare a perdonarci e a cercare di costruire insieme qualcosa, invece di darci battaglia. Ma sono scettico che questo accadrà senza passare prima per quegli stravolgimenti socio-economici che già si intravedono all'orizzonte, ai cui prodromi stiamo assistendo in questi anni, e che potrebbero richiamarci ai valori e alle cose che contano davvero nella vita. Ma la transizione non sarà certo divertente, specie per generazioni che non hanno più la tempra di quelle che le hanno precedute, abituate alle privazioni e ai sacrifici.