Come fare un buon risotto: i trucchi

Fare un buon risotto non è così banale. Richiede cura, di essere seguito con molta attenzione durante ogni fase. Non a caso, spesso i ristoratori servono il risotto solo se c'è un minimo di ordinazioni (il classico "min. 2 pax" nella dicitura). Vediamo quindi alcune dritte per un qualsiasi risotto in generale. Diciamo che se si sa fare un buon risotto "ad hoc" si hanno più probabilità di essere dei buoni chef.
1) Quale riso?
Per fare un buon risotto, ovviamente occorre avere a disposizione il suo ingrediente principale. Ma quale riso scegliere? Ce ne sono un sacco. Diciamo che un buon riso per risotti deve avere resistenza alla cottura e sufficiente amido per formare la crema. Carnaroli e Vialone Nano sono le varietà più indicate. Io direi più Carnaroli, ma va a gusti. Tutte le mie ricette di risotti sono con il Carnaroli, anche se la ricetta è tipica del Veneto.
2) La tostatura
Siamo agli inizi e già in molti "failano" su una fase che spesso viene trascurata: la tostatura del chicco. Ebbene, il riso non si tosta con burro e soffritto! Si tosta a secco, al massimo con un pochissimo di burro ma decisamente preferibile a secco. Se volete il soffritto, male che vada fatelo a parte e poi lo unite al riso a tostatura avvenuta (io, nei miei risotti, preferisco evitare a priori la cipolla, è un gusto personale... voglio sentire solo il riso e il suo abbinameto, ad esempio funghi, asparagi, carciofi, zucchine ecc). Per tostare il riso, servono temperature alte, altrimenti non avvengono le fatidiche reazioni di Maillard che danno quella tipica colorazione brunastra agli alimenti (pensate alla crosta del pane). Non dovete far imbrunire il riso, dovete arrivare al punto in cui si vede solo qualche vaga punta brunastra e, scuotendo la casseruola, il riso emette un suono metallico. Questa operazione è fondamentale. Lo si fa per rendere il chicco più "sodo" quando è in bocca, ma non solo. Serve anche per permettere che l'amido sia rilasciato più facilmente in modo da rendere il risotto più cremoso senza mettere quintali di burro e/o formaggio per la mantecatura. Se non si fa bene questa fase, il riso rischia di scuocere.
3) Il brodo
Veniamo al brodo: serve? A mio avviso no, un buon risotto dev'essere tale di suo, non per merito del brodo, anche se sono sicuro che offenderò chi lo reputa indispensabile o viene una schifezza. Ho fatto assaggiare il mio risotto allo zafferano con zucchine a un cuoco di professione e non si è affatto lamentato, anzi mi ha chiesto. Come liquido, avevo usato solo dell'acqua calda. Quando aggiungere il liquido è indifferente, potete tranquillamente aggiungerlo quasi tutto subito dopo la tostatura ma senza esagerare o rischiate di rovinare la ricetta. Usate la vostra esperienza, ecco. Se il liquido è troppo poco, si fa in tempo ad aggiungere ma non a togliere, ergo gestitevi. Se volete usare il brodo, che sia funzionale. Cioè usate il gambo degli asparagi per il risotto agli asparagi, l'acqua di ammollo dei funghi per il risotto ai funghi e così via. No al dado, per favore, che dà un gusto troppo artificiale e copre quello degli altri ingredienti. Un risotto fatto con il dado non è un vero risotto, IMHO.
4) Le verdure
Le verdure vanno aggiunte compatibilmente con la loro cottura rispetto al riso. Asparagi, carciofi, cavolfiore, zucca vanno aggiunti circa 15' prima della fine della cottura (il Carnaroli ha una cottura di circa 18'), le zucchine circa 5-7' minuti prima, i funghi 10' prima circa. Le verdure vanno tagliate a pezzi piccoli per risultare più omogenee insieme al riso. Io ad esempio taglio a tocchettini gli asparagi e la zucca, le zucchine le grattugio. I funghi preferisco lasciarli a fette. Ovviamente potete anche cuocere a parte e poi servire sopra il risotto quando è pronto.
5) La mantecatura
Un'altra fase spesso trascurata, dove non di rado si abbonda con burro e/o formaggio per dare quella tipica cremosità. La cremosità del risotto dovrebbe dipendere più dalla tostatura e dai successivi passaggi che dall'abuso dei grassi... troppo facile così! Ad ogni modo, per un'ottimale mantecatura, a cottura quasi ultimata aggiungete il sale e fate quasi del tutto asciugare il risotto. Anche qui, l'esperienza conta molto. Ergo, spegnete la fiamma e aggiungete il burro, il formaggio, qualunque ingrediente vi serve per la mantecatura (vi consiglio di informarvi su come esegue la mantecatura del risotto alla milanese il celebre Gualtiero Marchesi; fa il soffritto di cipolla a parte con il burro, sfuma con il vino, miscela con burro crudo e così manteca). A questo punto, si aggiunge il liquido di cottura bollente poco a poco. Prima di ogni aggiunta, il liquido dev'essere stato del tutto incorporato. Lasciate infine riposare qualche minuto per far incorporare il liquido in eccesso, mescolate un'ultima volta e servite ben caldo.
6) Grana/Parmigiano, sì o no?
Beh, se il risotto è di pesce, è sensato non aggiungere alcun formaggio. Altrimenti, a mio avviso del Grana o Parmigiano si abusa troppo. Così come il brodo dev'essere funzionale, anche il formaggio dev'esserlo, invece spesso vedo che si dà per scontato usare il Grana o Parmigiano. Nelle mie ricette di risotti, non uso mai il Grana o Parmigiano. In quello allo zafferano con zucchine, ad esempio, il Grana o Parmigiano coprirebbe troppo il gusto neutro delle zucchine, pertanto un Taleggio è più indicato. Per il motivo opposto, anche in un risotto ai funghi sta bene il Taleggio... sarebbe un peccato rovinare il fantastico e divino gusto dei funghi con il Grana o Parmigiano. Al posto del Taleggio, va bene un qualsiasi altro formaggio simile, come la Fontina. Con gli asparagi, vedo bene il Gorgonzola, con i carciofi lo Stracchino. Anche con la zucca vedo bene la Fontina, o in alternativa della cacioricotta.
1) Quale riso?
Per fare un buon risotto, ovviamente occorre avere a disposizione il suo ingrediente principale. Ma quale riso scegliere? Ce ne sono un sacco. Diciamo che un buon riso per risotti deve avere resistenza alla cottura e sufficiente amido per formare la crema. Carnaroli e Vialone Nano sono le varietà più indicate. Io direi più Carnaroli, ma va a gusti. Tutte le mie ricette di risotti sono con il Carnaroli, anche se la ricetta è tipica del Veneto.
2) La tostatura
Siamo agli inizi e già in molti "failano" su una fase che spesso viene trascurata: la tostatura del chicco. Ebbene, il riso non si tosta con burro e soffritto! Si tosta a secco, al massimo con un pochissimo di burro ma decisamente preferibile a secco. Se volete il soffritto, male che vada fatelo a parte e poi lo unite al riso a tostatura avvenuta (io, nei miei risotti, preferisco evitare a priori la cipolla, è un gusto personale... voglio sentire solo il riso e il suo abbinameto, ad esempio funghi, asparagi, carciofi, zucchine ecc). Per tostare il riso, servono temperature alte, altrimenti non avvengono le fatidiche reazioni di Maillard che danno quella tipica colorazione brunastra agli alimenti (pensate alla crosta del pane). Non dovete far imbrunire il riso, dovete arrivare al punto in cui si vede solo qualche vaga punta brunastra e, scuotendo la casseruola, il riso emette un suono metallico. Questa operazione è fondamentale. Lo si fa per rendere il chicco più "sodo" quando è in bocca, ma non solo. Serve anche per permettere che l'amido sia rilasciato più facilmente in modo da rendere il risotto più cremoso senza mettere quintali di burro e/o formaggio per la mantecatura. Se non si fa bene questa fase, il riso rischia di scuocere.
3) Il brodo
Veniamo al brodo: serve? A mio avviso no, un buon risotto dev'essere tale di suo, non per merito del brodo, anche se sono sicuro che offenderò chi lo reputa indispensabile o viene una schifezza. Ho fatto assaggiare il mio risotto allo zafferano con zucchine a un cuoco di professione e non si è affatto lamentato, anzi mi ha chiesto. Come liquido, avevo usato solo dell'acqua calda. Quando aggiungere il liquido è indifferente, potete tranquillamente aggiungerlo quasi tutto subito dopo la tostatura ma senza esagerare o rischiate di rovinare la ricetta. Usate la vostra esperienza, ecco. Se il liquido è troppo poco, si fa in tempo ad aggiungere ma non a togliere, ergo gestitevi. Se volete usare il brodo, che sia funzionale. Cioè usate il gambo degli asparagi per il risotto agli asparagi, l'acqua di ammollo dei funghi per il risotto ai funghi e così via. No al dado, per favore, che dà un gusto troppo artificiale e copre quello degli altri ingredienti. Un risotto fatto con il dado non è un vero risotto, IMHO.
4) Le verdure
Le verdure vanno aggiunte compatibilmente con la loro cottura rispetto al riso. Asparagi, carciofi, cavolfiore, zucca vanno aggiunti circa 15' prima della fine della cottura (il Carnaroli ha una cottura di circa 18'), le zucchine circa 5-7' minuti prima, i funghi 10' prima circa. Le verdure vanno tagliate a pezzi piccoli per risultare più omogenee insieme al riso. Io ad esempio taglio a tocchettini gli asparagi e la zucca, le zucchine le grattugio. I funghi preferisco lasciarli a fette. Ovviamente potete anche cuocere a parte e poi servire sopra il risotto quando è pronto.
5) La mantecatura
Un'altra fase spesso trascurata, dove non di rado si abbonda con burro e/o formaggio per dare quella tipica cremosità. La cremosità del risotto dovrebbe dipendere più dalla tostatura e dai successivi passaggi che dall'abuso dei grassi... troppo facile così! Ad ogni modo, per un'ottimale mantecatura, a cottura quasi ultimata aggiungete il sale e fate quasi del tutto asciugare il risotto. Anche qui, l'esperienza conta molto. Ergo, spegnete la fiamma e aggiungete il burro, il formaggio, qualunque ingrediente vi serve per la mantecatura (vi consiglio di informarvi su come esegue la mantecatura del risotto alla milanese il celebre Gualtiero Marchesi; fa il soffritto di cipolla a parte con il burro, sfuma con il vino, miscela con burro crudo e così manteca). A questo punto, si aggiunge il liquido di cottura bollente poco a poco. Prima di ogni aggiunta, il liquido dev'essere stato del tutto incorporato. Lasciate infine riposare qualche minuto per far incorporare il liquido in eccesso, mescolate un'ultima volta e servite ben caldo.
6) Grana/Parmigiano, sì o no?
Beh, se il risotto è di pesce, è sensato non aggiungere alcun formaggio. Altrimenti, a mio avviso del Grana o Parmigiano si abusa troppo. Così come il brodo dev'essere funzionale, anche il formaggio dev'esserlo, invece spesso vedo che si dà per scontato usare il Grana o Parmigiano. Nelle mie ricette di risotti, non uso mai il Grana o Parmigiano. In quello allo zafferano con zucchine, ad esempio, il Grana o Parmigiano coprirebbe troppo il gusto neutro delle zucchine, pertanto un Taleggio è più indicato. Per il motivo opposto, anche in un risotto ai funghi sta bene il Taleggio... sarebbe un peccato rovinare il fantastico e divino gusto dei funghi con il Grana o Parmigiano. Al posto del Taleggio, va bene un qualsiasi altro formaggio simile, come la Fontina. Con gli asparagi, vedo bene il Gorgonzola, con i carciofi lo Stracchino. Anche con la zucca vedo bene la Fontina, o in alternativa della cacioricotta.