Etica in cucina

ma anche in generale

Discussioni generali riguardanti il mondo della cucina. Richieste, consigli, etica, mangiare sano, vini e bevande, etc.

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Etica in cucina

Messaggioda stefiza » 05/03/2014, 9:53



Volevo esprimere il mio punto di vista riguardo l'etica in cucina, visto che il topic sulla crema catalana è stato bloccato.
E' un anno che sono diventata vegetariana, è stata una scelta faticosa e graduale tant'è che il pesce ancora lo mangio e non mi creo troppi problemi a mangiare latticini e uova, e non nascondo che la carne mi manca ancora parecchio.
Non credo sia giusto obbligare o convincere nessuno a diventare veg*.
Però credo si debba essere consapevoli di cosa si mangia e cosa c'è dietro i cibi, per quanto possibile.

Di certo la carne ormai proviene tutta da allevamenti intensivi, catene di montaggio nella fabbrica della carne, dove gli animali vengono sfruttati e maltrattati solo ed esclusivamente per il nostro piacere. Perché purtroppo ormai si tratta solo di piacere e non certo di necessità, almeno per la maggior parte dei cibi che consumiamo.
La carne costa sempre meno, il pollame praticamente è regalato. Provate a cercare però dei video su come vengono allevati i polli, gli tagliano i becchi, sono bloccati in piccolissime gabbie dove possono solo mangiare in modo da crescere velocemente per poter soddisfare i nostri palati.
Sulla necessità di consumare carne ci sono molte opinioni diverse, sembra che il nostro intestino non sia in grado di smaltire la carne e che orginariamente l'uomo fosse esclusivamente vegetariano.

Il discorso latticini e uova è leggermente diverso perché non c'è l'uccisione diretta dell'animale, ma indirettamente la provoca.
La mucca fa il latte ovviamente solo se ha il vitello che normalmente viene tolto dalla madre alla nascita e allattato artificialmente, se femmina verrà utilizzata a sua volta per il latte, se maschio il suo destino è la macellazione.
Una mucca deve fare un vitello ogni anno per garantire il latte.
Da questo è facile capire che mangiare latticini ci rende complici di questo meccanismo.

Le uova anche rientrano in questo discorso. Alla nascita c'è la selezione dei pulcini e spesso i maschi vengono uccisi all'istante per selezionare le femmine.
La gallina produce uova per 2-3 anni dopodiché non ne fa più e indovinate che fine fa?

Tutto questo discorso non è assolutamente per farvi cambiare idea ma semplicemente per iniziare a fare delle scelte consapevoli.
Scegliamo ad esempio carne che non provenga da allevamenti intensivi, consumiamone solo lo stretto indispensabile, compriamo uova bio che sono le uniche che garantiscono un allevamento all'aperto e in libertà (non fatevi ingannare dalla dicitura "allevate a terra" perché si tratta di capannoni in cui sono stipate centinaia di galline fatte vivere in condizioni penose. Solo le uova BIO provengno da allevamenti controllati).

Ho fatto un poema e mi scuso se ha provocato sbadigli, ci sarebbe da parlare ancora tanto sulle scelte consapevoli...ma magari lascio anche la parola agli altri :)
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Messaggioda Aldebaran » 05/03/2014, 11:47



E' un discorso molto molto complesso dove, credo, la verità sta un po' nel mezzo. Siamo Erbivori(in tutte le varie declinazioni) o Onnivori ?
Aggiungo solo due cose ai discorsi già fatti e che si faranno :
1) esistono pitture rupestri del Paleolitico (quindi 1-2 milioni di anni fa) in cui sono ben evidenti le già efficaci attività venatorie grazie a raffinate armi. Non i sassi o semplici bastoni (che altri Primati utilizzano per difesa o attacco ) ma lance lavorate, asce e cose cosi. L'uomo, quindi, era già cacciatore da così tanto tempo da affinare le proprie armi. E prima di diventare cacciatore con bastoni e sassi...già si alimentava con carne animali (o credete che sia diventato cacciatore per Hobby e per non stare a casa con la rompipalle di moglie preistorica :D ). Quindi : l'uomo è cacciatore e onnivoro da un tempo lunghissimo...milioni di anni...con due conseguenze dirette:

a) Se a quel tempo non erano influenzate da mode-tv-industrie-massoneria....perché un essere erbivoro/frugifero è diventato onnivoro ?
b) perché una alimentazione scorretta e innaturale (onnivora) non lo ha portato all'estinzione ? (Anzi....dalle ultime ricerche sembrerebbe proprio che sia stata l'alimentazione di carne a incrementare le capacità cerebrali dei progenitori dell'uomo moderno).


2) L'attuale alimentazione vegan è sostenibile solo da paesi ricchi e sviluppati. E' molto difficile rendere nutrizionalmente corretta una dieta "full vegan"....e per farlo è necessario utilizzare prodotti particolari...prodotti che arrivano (o che sono arrivati in passato-->vedi pomodori e patate) dall'altro capo del Mondo. Come può essere definita "naturale" una dieta che funziona grazie alle scoperte di Colombo e ai voli intercontinentali ? Inoltre le stesse associazioni vegetariane (www.scienzavegetariana.it , ad esempio) suggerisce di affiancare alla dieta Vegan integratori di Ferro, Calcio, B12, Omega3,etc)...come può essere "naturale" una dieta così complessa e dall'equilibrio fragile ? Una dieta che necessita anche di integratori o di prodotti particolari...


3) Verissimo...oggi c'è addirittura una sovraalimentazione che può portare a problemi gravi per la salute. Ma perché, nonostante le industrie, l'inquinamento, l'abuso di farmaci, le diete grasse e piene di carne.....perché l'età media della popolazione occidentale continua ad aumentare ?
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Messaggioda Aldebaran » 05/03/2014, 11:50



La dieta vegan/vegetariana è una scelta personale. Se qualcuno ha la forza di limitare la propria "naturale" alimentazione per limitare le sofferenze sugli animali..beh...complimenti :)

ma non si può pensare di imporre agli altri le proprie scelte etiche.
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Messaggioda stefiza » 05/03/2014, 12:11



Aldebaran ha scritto:E' un discorso molto molto complesso dove, credo, la verità sta un po' nel mezzo. Siamo Erbivori(in tutte le varie declinazioni) o Onnivori ?


Su questo non ho ancora trovato una risposta certa, alcuni scienziati dicono onnivori, altri erbivori appunto per la conformazione dell'intestino.

2) L'attuale alimentazione vegan è sostenibile solo da paesi ricchi e sviluppati. E' molto difficile rendere nutrizionalmente corretta una dieta "full vegan"....e per farlo è necessario utilizzare prodotti particolari...prodotti che arrivano (o che sono arrivati in passato-->vedi pomodori e patate) dall'altro capo del Mondo. Come può essere definita "naturale" una dieta che funziona grazie alle scoperte di Colombo e ai voli intercontinentali ? Inoltre le stesse associazioni vegetariane (http://www.scienzavegetariana.it , ad esempio) suggerisce di affiancare alla dieta Vegan integratori di Ferro, Calcio, B12, Omega3,etc)...come può essere "naturale" una dieta così complessa e dall'equilibrio fragile ? Una dieta che necessita anche di integratori o di prodotti particolari...


Da quel che so io, il vegano completo ha bisogno solo di B12 perché tutto il resto è presente in natura. Sicuramente la dieta vegana è molto più complessa e necessita più attenzione per equilibrare al massimo l'apporto di vitamine e ferro, nonché calcio, ma se si segue in modo scrupoloso non dovrebbe dare nessuna carenza.

3) Verissimo...oggi c'è addirittura una sovraalimentazione che può portare a problemi gravi per la salute. Ma perché, nonostante le industrie, l'inquinamento, l'abuso di farmaci, le diete grasse e piene di carne.....perché l'età media della popolazione occidentale continua ad aumentare ?


Perché la medicina ha fatto passi da giganti e ormai si cura quasi tutto. Non credo dipenda dalla qualità dell'alimentazione.
Semmai prima si moriva per denutrizione cosa che nei paesi occidentali ovviamente non succede più (più o meno)
:hi:
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Messaggioda stefiza » 05/03/2014, 13:13



dal sito http://www.igienenaturale.it

Dalle proteine della frutta alle proteine della carne

Ovviamente, nel lunghissimo periodo durante il quale l'uomo si nutrì solo di frutta nella sua patria d'origine, la foresta intertropicale fruttifera, il suo fabbisogno proteico non potè essere coperto altro che dal contenuto proteico della frutta, sull'entità del quale tratteremo in un apposito sottocapitolo.

Cerchiamo invece di capire i motivi dell'avvento del carnivorismo nella vita dell'uomo, fatto che ha tutte le caratteristiche di una tragica involuzione, dalla quale prese l'avvio la degenerazione fisiopsichica dell'uomo attuale; anche le modalità con le quali questo evento ebbe a realizzarsi sono degne di attenzione. Ecco perché è necessario parlarne prima di riprendere il discorso sulle proteine.

Durante la preistoria dell'uomo si verificarono eventi meteorologici e geologici che alterarono profondamente l'ambiente. In particolare vennero alterati i biomi vegetali dai quali l'uomo traeva il proprio nutrimento. Avvennero:

glaciazioni (espansioni dei ghiacciai),
interglaciazioni (ritiri dei ghiacciai e avvento di climi più caldi),
periodi di forte inaridimento climatico (siccità),
periodi di aumenti eccezionali di piovosità (pluviali)

Per l'uomo fu particolarmente importante l'ultima glaciazione, denominata WORM, per la precisione WORM III, dell'era quaternaria (pleistocene). Tale immane glaciazione comportò l'avanzata dei ghiacciai su gran parte delle regioni euroasiatiche, con conseguente distruzione delle foreste e con effetti che si protrassero sino a 10.000 anni fa circa.

Ma coeve di tale glaciazione furono le intensissime precipitazioni (pluviali) che si verificarono in Africa; ed anche questi eventi climatici furono gravidi di conseguenze per l'uomo. A tali pluviali fecero seguito delle fasi di calo drastico delle piogge e di conseguente inaridimento del clima. A tutto questo bisogna aggiungere gli effetti della formazione della Great Rift Valley, lungo la quale l'Africa si è come spaccata a causa di un grandioso effetto tettonico, tuttora in corso.

L'insieme di tali eventi provocarono notevolissime riduzioni delle foreste che si trasformarono prevalentemente in savane.
L'uomo fu così costretto ad assumere le caratteristiche di un animale da savana, per sopravvivere, fu costretto a cibarsi di quello che in tale ambiente trovava. Vi trovò le graminacee, piante che richiedono spazi aperti, luce solare diretta, condizioni offerte dalla savana e non dall'ombrosa foresta donde l'uomo proveniva.

Ci dice il prof. Marcelle Cornei, illustre studioso, dal quale tanto abbiamo appreso, nel suo "Quaderno della salute":



"L'uomo, per derivazione ancestrale, è una scimmia d'ombra: visse per milioni di anni sugli alberi, nell'ombra delle fronde; sceso a terra, poi, vagò per altri milioni di anni nella savana."



Ora, le graminacee (ne abbiamo già parlato) producono frutti secchi, inodori e insapori;sono, insomma, cibo per uccelli. Con artifizi l'uomo riuscì, con l'aiuto del fuoco, ad utilizzare queste cariossidi.

Ma l'evento più rivoluzionario che occorse all'uomo che si comportava come un animale da savana, fu il ricorso, a scopo alimentare, alla carne degli erbivori abitatori della savana, divenendo così, per necessità, un mangiatore di carne, sempre però con l'aiuto del fuoco, non potendo mangiare crudi ne le cariossidi dei cereali ne le carni. Senza l'artifizio della cottura e (per i cereali) della molitura, l'uomo non avrebbe potuto diventare ne un mangiatore di carne, ne cerealivoro, giacché le sue caratteristiche anatomiche naturali (dentatura, ecc.) da sole, non lo avrebbero consentito.

L'impatto con le innaturali deviazioni alimentari (cereali e proteine di cadaveri di animali, peraltro cotti, cioè morti) ebbe, per l'uomo, conseguenze catastrofiche in termini di salute e di durata della vita: il che è comprensibile, dato quello che io chiamo "salto a strapiombo" tra un alimento vivo e vitalizzante come la frutta da una parte e gli alimenti amidacei e carnei, cadaverici e mortiferi, iperproteici come la carne, uccisi e quindi devitalizzati con la cottura, dall'altra.

Reay Tannahill nella sua "Storia del cibo" ci dice che addirittura



"durante il periodo dei Neanderthaliani meno della metà della popolazione sopravviveva oltre i 20 anni e 9 su 10 degli adulti restanti morivano prima dei 40 anni"



.
Fu soprattutto l'avvento del cibo carneo, con il suo contenuto eccessivo di proteine e con la conseguente tossiemia a produrre tali disastrosi effetti sul corpo, ma anche sulla mente degli uomini; non bisogna infatti dimenticare che la carne crea aggressività.

S'è detto prima che anche le modalità con le quali questi eventi così negativi si produssero "sono degne di attenzione". Accenniamone, quindi riferendo, in succinto, quanto a questo riguardo dice James Collier, autorevole antropologo:



"In conseguenza dei disastrasi effetti di tali eventi sconvolgenti sul clima e sulla vegetazione, l'uomo non potette più affidarsi ai vegetali per nutrirsi e dovette ricorrere alla carne."



Ma l'uomo è inerme, quindi non è per natura carnivoro, essendo sfornito anatomicamente dei dispositivi atti ad inseguire, uccidere e masticare, crude, le carni degli erbivori. Si pensa pertanto che l'uomo primitivo non sia stato, all'inizio, tanto un cacciatore quanto uno spazzino, che si nutriva delle prede fatte da altri animali veramente carnivori, mancandogli anche la insensibilità necessaria per aggredire ed uccidere con le proprie mani degli animali pacifici e innocenti, oltre che inermi. Forse, adoperando sassi e bastoni, l'uomo riusciva ad allontanare il leopardo dall'antilope uccisa, se ne impossessava e la trascinava al sicuro nel suo rifugio. Tale comportamento è stato chiamato anche "sciacallaggio".

Ma l'uomo non si limitò a sottrarre agli animali carnivori parte delle loro prede, ma fu costretto anche, quando non trovava da esercitare tale funzione di sciacallaggio, a cacciare direttamente, forzando la sua naturale non-aggressività, spintovi sempre dalla necessità di trovare i mezzi per sopravvivere. Il prof. Facchini (docente di antropologia all'Università di Bologna) si dice certo che l'uomo preistorico adoperò il fuoco a scopo culinario soprattutto per cuocere la carne. Concorda su tale affermazione anche il prof. Qakiaye Perlès, dell'Università di Parigi.

Ma oggi per fortuna non esistono più le ragioni di forza maggiore che obbligarono i nostri antenati ad alimentarsi con cadaveri di animali per assicurarsi il fabbisogno proteico; pertanto da molto tempo l'uomo ha inserito in misura crescente frutta, verdura e ortaggi crudi nella propria dieta.


"Occorre però vigilare sempre, per difenderci dall'autentico agguato che le industrie alimentari ci tendono continuamente proponendoci, ricorrendo alla propaganda a mezzo dei mass-media e all'opera nefasta di medici prezzolati, sostanze di dubbia convenienza o addirittura nocive."
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Messaggioda Royalsapphire » 05/03/2014, 14:19



E' un anno che sono diventata vegetariana, è stata una scelta faticosa e graduale tant'è che il pesce ancora lo mangio e non mi creo troppi problemi a mangiare latticini e uova, e non nascondo che la carne mi manca ancora parecchio.
Non credo sia giusto obbligare o convincere nessuno a diventare veg*.
Però credo si debba essere consapevoli di cosa si mangia e cosa c'è dietro i cibi, per quanto possibile.

Questo è il discorso chiave che dovrebbero capire tutti. Lasciare spazio agli altri, ovvero "vivere e lasciare vivere". Poi se si vuole dare delle informazioni sulla realtà che c'è in giro, sono d'accordo, ma sempre nel rispetto dello spazio altrui.
Io mangio carne, pesce, verdure e prodotti animali, consapevole che possono provenire da animali maltrattati. Di ciò mi dispiace molto, perché ho un profondo rispetto per la vita. E se mangio la carne di un animale o un suo prodotto posso solo ringraziarlo.
Sono ben consapevole dei miei limiti!! Non ho una fattoria, né sono un cacciatore o un pescatore o un macellaio, quindi non posso che mangiare ciò che posso comprare, consapevole del fatto che se fossi al posto di un allevatore certamente risparmierei agli animali una morte atroce, né li tratterei come stracci mentre sono in vita. Ognuno, tra uomini, vegetali e animali, ma anche cose, ha una dignità da rispettare.
Faccio quello che posso. Compro uova di gallina allevate a terra. Ma anche qui sono consapevole che non si può sapere mai che realtà c'è dietro.
Direi che la campagna di sensibilizzazione andrebbe fatta non tanto al consumatore quanto agli allevatori!!! Quelli sì che andrebbero istruiti sul fatto che allevano esseri viventi che, per quanto vengano allevati per essere mangiati, hanno sempre una vita e una dignità.
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Messaggioda stefiza » 05/03/2014, 14:49



Royalsapphire ha scritto:Questo è il discorso chiave che dovrebbero capire tutti. Lasciare spazio agli altri, ovvero "vivere e lasciare vivere". Poi se si vuole dare delle informazioni sulla realtà che c'è in giro, sono d'accordo, ma sempre nel rispetto dello spazio altrui.
Io mangio carne, pesce, verdure e prodotti animali, consapevole che possono provenire da animali maltrattati. Ciò me ne dispiace molto, perché ho un profondo rispetto per la vita. E se mangio la carne di un animale o un suo prodotto posso solo ringraziarlo.
Sono ben consapevole dei miei limiti!! Non ho una fattoria, né sono un cacciatore o un pescatore o un macellaio, quindi non posso che mangiare ciò che trovo in tavola, consapevole del fatto che se fossi al posto di un allevatore certamente risparmierei agli animali da una morte atroce, né li tratterei come stracci mentre sono in vita. Ognuno, tra uomini, vegetali e animali, ma anche cose, ha una dignità da rispettare.
Faccio quello che posso. Compro uova di gallina allevate a terra. Ma anche qui sono consapevole che non si può sapere mai che realtà c'è dietro.


E' importante però sapere, da lì poi si può iniziare ad operare una scelta sui prodotti in modo che vengano premiate le ditte che allevano in modo "umano" gli animali.
Royal, le uova allevate a terra sono tra le peggiori, subito dopo quelle in gabbia. E' uno specchietto per le allodole, meglio optare per le uova bio.
Per riconoscere il tipo di allevamento basta vedere il codice che ha ogni uovo, il primo numero a sinistra indica il tipo di allevamento

0 --> Uova biologiche:
Accesso quotidiano all’esterno, spazio di almeno 2,5 metri quadrati per gallina, nidi, trespoli, lettiere, max 12 galline per metro quadrato al coperto, mangime biologico.

1 -->Uova da allevamento all’aperto
Accesso quotidiano all’aperto, spazio di almeno 2,5 metri quadrati per gallina, nidi, trespoli, lettiere, max 12 galline per metro quadrato al coperto.

2 --> Uova da allevamento a terra
Allevamento a terra senza gabbie ma in capannoni chiusi senza accesso all’esterno, max 12 galline per metro quadrato, nidi, trespoli, lettiere.

3 -->Uova da allevamento in gabbia
Le galline in gabbia non hanno davvero una vita, sono aggressive e impazziscono. Spesso diventano addirittura cannibali tanto che è necessario tagliare loro il becco. Subiscono innumerevoli danni. Dall'osteoporosi alla frattura delle ossa. I loro arti si deformano e le loro unghie spesso crescono a tal punto da girarsi intorno alle gabbie
(copiato dal sito della lav)

Direi che la campagna di sensibilizzazione andrebbe fatta non tanto al consumatore quanto agli allevatori!!! Quelli sì che andrebbero istruiti sul fatto che allevano esseri viventi che, per quanto vengano allevati per essere mangiati, hanno sempre una vita e una dignità.


E' vero, ma dietro ci sono interessi economici che non conviene a nessuno toccare.
Quindi la campagna di sensibilizzazione va fatta partendo dai consumatori. Se iniziamo noi a fare delle scelte, il mercato piano piano cambia orientandosi di più verso allevamenti "etici".
Io tra le scelte consapevoli metto anche i prodotti che provengono il più possibile dalla mia zona. Non vedo perché devo comprare ad esempio il latte che viene dal trentino quando a Roma ci sono almeno due produttori di latte, risparmiando così il trasporto e il conseguente inquinamento.
Ecco questo è quello che intendo per operare delle scelte che prendano un po' in considerazione la salute del nostro pianeta.

:hug:
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Messaggioda Aldebaran » 05/03/2014, 15:03



La scelta dei prodotti "Bio" è ottima :) Anche perché, oramai, se ne trovano di tutti i tipi...dal latte alle uova ai legumi alla frutta...secchi o freschi ...e il prezzo è solo leggermente superiore ai prodotti non bio :) Ormai tutti i marchi di ipermercati (Coop, Carrefour, etc) hanno le proprie linee bio.

Il sapore, poi, è decisamente migliore dei prodotti non bio :)
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Messaggioda Naoki » 13/03/2014, 17:26



stefiza ha scritto:Volevo esprimere il mio punto di vista riguardo l'etica in cucina, visto che il topic sulla crema catalana è stato bloccato.
E' un anno che sono diventata vegetariana, è stata una scelta faticosa e graduale tant'è che il pesce ancora lo mangio e non mi creo troppi problemi a mangiare latticini e uova, e non nascondo che la carne mi manca ancora parecchio.
Non credo sia giusto obbligare o convincere nessuno a diventare veg*.
Però credo si debba essere consapevoli di cosa si mangia e cosa c'è dietro i cibi, per quanto possibile.

Concordo col tuo punto di vista, vivi e lascia vivere, informare va bene, criticare se si sbaglia pure ma rompere le scatole NO.

Tutto questo discorso non è assolutamente per farvi cambiare idea ma semplicemente per iniziare a fare delle scelte consapevoli.
Scegliamo ad esempio carne che non provenga da allevamenti intensivi, consumiamone solo lo stretto indispensabile, compriamo uova bio che sono le uniche che garantiscono un allevamento all'aperto e in libertà (non fatevi ingannare dalla dicitura "allevate a terra" perché si tratta di capannoni in cui sono stipate centinaia di galline fatte vivere in condizioni penose. Solo le uova BIO provengno da allevamenti controllati).

Io direi di partire dal fatto che la carta si lascia scrivere, a me non basta che ci sia la scritta BIO o Made in Italy su un prodotto per definirlo sano o migliore degli altri viste le fregature prese ma preferirei controllare di persona visto che ne ho la possibilità e la fortuna...quindi all'occhio.
Poi su mia opinione personale e delle moltissime che hanno provato, io non comprerò più carne Italiana (escludendo il mio pollame e pochi in giro) ma mi rifornirò principalmente in Slovenia dove non sempre serve avere diciture BIO, DOC, IGP, ecchennesò per avere dell'ottima carne molto ma molto migliore di quella che posso trovare dove abito nel supermercato o dal macellaio con un prezzo molto ma molto inferiore di qui (hanno molte meno tasse di noi) e di rado in Austria, dove ho trovato un bell'allevamento che mi tira fuori delle prelibatezze assurde...e care.
Il bello dell'oltreconfine :D

Aldebaran ha scritto:Verissimo...oggi c'è addirittura una sovraalimentazione che può portare a problemi gravi per la salute. Ma perché, nonostante le industrie, l'inquinamento, l'abuso di farmaci, le diete grasse e piene di carne.....perché l'età media della popolazione occidentale continua ad aumentare ?

Perché a noi ci tengono in vita apposta proprio grazie a cure mediche, anche il vecchio malato fa business, quindi più è in vita più soldi porta alle case farmaceutiche...quindi stiamo vivendo più a lungo ma sempre peggio.
A mio parere...che senso ha vivere fino 100 anni se ne ho passati gli ultimi 20 in un ospedale o in casa di riposo?
Meglio un funerale allegro e poi via a bere un bicchiere di vino :D
Negli paesi diciamo "non industrializzati" non c'è interesse economico a portare valide risorse affinché si possano arrangiare a coltivare la loro terra e crescere il loro bestiame ma fa più figo (senza contare il business che c'è dietro) dire che l'occidente aiuta e protegge i più bisognosi rifilandogli per la maggior parte cibi di scarto o scaduti, senza contare che, ad esempio, in Africa di terra coltivabile c'è né moltissima ma se la sono comprata occidentali, russi e cinesi per poter vendere cibo a noi a prezzi ancora minori e fanculo agli africani che la lavorano per avere solo fame.
Senza dire che loro non hanno i soldi per potersi permettere un minimo di decenza per varie cause (per lo più guerre in corso o subite).

Vegano, carnivoro, onnivoro....boh...alla fine quando si ha fame e non si ha scelta si mangia di tutto.
Io mangio un po' di tutto ma poco, cerco di evitare prodotti inscatolati in plastiche varie perché mi danno senso di sporco oltre di inquinamento a sbafo che ci arriva sul groppone in seguito (anche se mia madre se ne sbatte e mi ritrovo in casa montagne di buste e bustine che mi viene un nervoso solo a pensarci), cibi surgelati non ho nemmeno idea di che sapore abbiano, carne ho già detto sopra, marmellate me le faccio da me e grazie a Dio per adesso ho un pezzo di terra da cui posso ricavarne vegetali vari.

Visto che ci siamo, spezziamo una lancia contro i vegani per par condicio visti i topic passati che ci sono in giro sul forum :D
Mangiare solo verdure ok ma...provate a voi a dirglielo a chi abita nei dintorni di Napoli o Caserta dove si coltivano verdure sopra le discariche, o provate solo a vedere quali e quanti prodotti diserbanti, concimi chimici e schifezze varie che vengono buttati sopra gli interessati anche subito prima di essere raccolti, si parla anche di 68 trattamenti annuali solo per l'uva oppure il trattamento-colla che viene buttato sulle mele poco prima del raccolto perché non cadano a terra...fa abbastanza schifo.
Senza parlare di quelli che si sono fatti dare la dicitura BIO ed hanno il campo vicino ad un complesso industriale o un'autostrada trafficata...che cazzarola di BIO è se mi arriva tutto l'inquinamento dalla zona accanto...
Col cibo è un gran casino dappertutto...forse dovremmo fare come lui...
http://www.spaziosacro.it/interagisci/b ... he-vive-da
Ma come cavolo fa? E soprattutto che sapore ha il prana? :dunno:
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Messaggioda Davy Jones » 13/03/2014, 20:16



Aldebaran ha scritto:le stesse associazioni vegetariane (http://www.scienzavegetariana.it , ad esempio) suggerisce di affiancare alla dieta Vegan integratori di Ferro, Calcio, B12, Omega3,etc)...come può essere "naturale" una dieta così complessa e dall'equilibrio fragile ? Una dieta che necessita anche di integratori o di prodotti particolari...

Nel sito, ad esempio nelle FAQ, si sostiene il contrario. L'unico integratore che può servire ai vegani è la B12, a causa dei moderni trattamenti utilizzati sugli alimenti vegetali. Forse hai letto alcune risposte a domande di utenti del sito: in quel caso è normale che a chi ha una dieta non equilibrata vengano consigliati integratori, esattamente come succede a chi ha una dieta onnivora non equilibrata.
Io ad esempio sono vegetariano da 11 anni e non ho mai preso né avuto necessità di integratori, a differenza di molti onnivori che conosco.
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