Tar ha scritto:
sono nuova di qui...
ho scelto questo forum perché cercando su google come superare una violenza sessuale ho trovato un vostro articolo in cui l'amministratore consiglia di parlarne per fare uscire tutta quella violena che si ha subito addosso... qui almeno non corro rischi di non essere riconosciuta né di essere peraeguitata dai servizi sociali.
Ora ho 16 anni... la prima violenza la subii in quinta elementare. Era mio zio in primo grado. Fratello di mio padre.
Io figlia unica. Lui viveva da solo.
I miei lavoravano tutti e due cosi lui invece viveva di cassa integrazione e un po' di soldi gli facevano comodo. Cosi arrotondava con quei quattro soldi che i miei gli passavano per tenermi i pomeriggi.
Avevo 10 anni.
Mi faceva tanti complimenti, diceva "che bella bambina che sei, vediamo se hai il fisico per diventare una modella". Mi faceva togliere il vestito che portavo. Per i primi tempi si fermava a questo. Mi faceva tanti complimenti e foto di me in mutandine. Diceva che da grande sarei diventata famosa, che ero la più bella che avesse mai visto. Mi insegnava pose sexy... Mi sentivo importante. Gli volevo bene.
A casa i miei non c'erano mai così le attenzioni dello zio mi facevano felice.
Col tempo cominciò a farmi scuola. Diceva che stavo crescendo e che era giusto che sapessi come approcciarmi alla sessualità. Mi raccontava le cose come fossero storie. Tipo "quando ti piace un ragazzo e resti sola con lui è normale darsi baci e fare i preliminari. Questi sono...". A me accendeva curiosità.
A volte gli chiedevo cose. Altre volte lui diceva "vuoi provare? Ti faccio vedere. Ma non credo i tuoi vorrebbero". Allora ero io a dirgli che non glielo avrei detto. Quindi arrivò il mio primo bacio a stampo. Bellissimo. Poi il bacio spinto. Che trovai disgustoso. Avevo 12 anni credo.
Un giorno disse di avere un film in cui si vedevano tutte le cose che mi aveva raccontato. E chiaramente fui io a dirgli di farmelo vedere. Fu così che ci vidimo un video porno. Per me era stato divertente e anche... eccitante. Cominciai ad approcciarmi alla masturbazione a soli 11 o 12 anni. Era bellissimo. Ovviamente ero informata sulla cosa, ne parlavo con mio zio. Lo facevo tutti i giorni. Raggiungevo sempre l'orgasmo. Arrivata ai 14 fu l'anno del superiore. Alberghiero. Tra le mie compagne c'era la moda del ditalino. Con i miei ci legava solo.lo studio. E il pomeriggio fui io ad andare a studiare da mio zio. Con i compagni non parlavo mai, e quindi ero come tagliata fuori. Parlai a mio zio del ditalino. E lui disse se volevo provarlo con lui.
Adesso lo guardavo con occhi diversi. Non so come ma avevo sviluppato un' intimità particolare. Lui mi piaceva. E io non avevo avuto vergogna a quella proprosta. Ero eccitata (mi vergogno da morire.. ma è la verità). Era strano ma non volli che mi tirasse giu i vestiti ne che mi vedesse nuda. Dovrva solo farlo con la mano senza vedermi. Quindi da seduti lui entrò con la mano. All'inizio mi fece male forse perché ero vergine. E quindi non mi fece piu un ditalino ma mi accarezzò e basta. Mi disse che se lo avesse fatto con la lingua mi sarebbe piaciuto di piu e non avrei sentito dolore. La risposta fu no.
Gli chiesi di fermarsi subito. E volli finire li la cosa.
Non mi importava niente se era mio zio e se c'era parentela. I miei non mi avevano dato alcun senso di appartenenza alla famiglia. Appartenevo piu a mio zio che ad altri.
Poi da ragazza stupida alquanto che sono stata feci la cazzata...
In classe c'erano le mie compagne che avevano fatto sesso. Ma dicevano che era per fare esperienza e diventare donne esperte, perche se no i ragazzi ci avrebbero considerate delle sfigate a letto. Anche io volevo fare esperienza.
Andai da mio zio. Gli dissi che volevo che la prima volta fosse con lui e che lui doveva insegnarmi a fare sesso bene.
Ovviamente lui fu felicissimo. Io lasciai andare la timidezza. Ed è cosi che arriviamo ai 15 anni.
Fecimo i preliminari. Io toccai il suo pene. Era l'esperienza piu bella della mia vita. L'eccitazione che provavo allontanava tutto via da me, la solitudine, la frustrazione, il forte senso di abbandono che mi portavo sempre dietro.
Imparai a mettere un preservativo.
Ma poi. Tutto si tramutò in un incubo.
Provava a entrare. Ma il dolore era enorme. Spingeva. E io basta. A un certo punto non ce l'ho fatta piu. Gli ho detto smettila, mi fai male, non ce la faccio. E lui non mi sentiva. Spingeva ancora. Urlai smettila. Ma lui mi bloccò le mani e continuava a spingere. Non avevo mai provato un dolore simile. Fu come se fossi stata trapassata da una lama affilata. Quel dolore assordante. Le mie urla assordanti con tutto il fiato. Poi il suo orgasmo. Il suo godimento di piacere. Io senza forze. E solo le lacrime uscivano e gli occhi sul soffitto spalancati. Si staccò. Il letto macchiato di sangue. Io ancora con le gambe aperte immobile. E lui disse solo "un uomo non si puo fermare quando inizia. ricordatelo. Ora vestiti e torna a casa. non ci hai messo neanche un po' di impegno".
Se ne andò dalla stanza. Io rimasi lì come in coma. Forse ho pure dormito a occhi aperti.
Poi mi rivestii lentamente perche ero piena di dolori. Me ne andai senza che ci parlassimo o guardassimo.
Ai miei non ho potuto dire niente. Ero stata io a cercarmela.
È passato quasi un anno dall'accaduto. Non ho piu parlato con mio zio. Non parlo piu con nessuno. Non voglio che un maschio si avvicini a me. Ora addosso ai maschi sento l'odore di quella violenza.
Ma la schifosa sono io. È tutta colpa mia. Dio. Mi sento morire. Sto piangendo. Che stupida che sono. E' stata tutta colpa mia. Solo colpa mia.
È la prima volta che confesso questo terribile segreto che mi porto dentro. E pensare che dovrò farlo per tutta la vita mi fa sprofondare nella tristezza. Ho paura che possa riaccadere. Ho paura di rimanere sola con un altro uomo o ragazzo. Ho paura di prendere l'ascensore. Ho paura di dormire con la camera chiusa.
Mi sento un essere indegno.
Chi puo volere una come me? Chi puo amare una cosi. Sono solo una schifosa.
Vi prego... ditemi qualcosa. Aiutatemi ho paura :"(