Credo che in fin dei conti la politica sia una forma di credenza.
Le persone si affidano a una persona a cui viene delegato tutto il potere e spesso non solo il potere ma anche il senso critico.
Accade quindi che molte persone non giudicano più in base a quello che vedono e sentono, ma in base alla fiducia cieca riposta nel leader di turno, che spesso viene visto come una persona eccezionale, quasi come se avesse dei poteri magici.
E' incredibile la sopravvalutazione alla quale sono soggetti certi politici. Gli vengono attribuiti i poteri più eccezionali, tutto questo senza che le persone accettino di fare nulla per cambiare. E quando poi le cose restano cosi com' erano piovono accuse. ''Era un corrotto''. ''E un venduto dei poteri forti''.
Sottovalutiamo quello che possiamo fare noi per cambiare qualcosa perchè preferiamo delegare tutto il potere a un autorità che spesso poi si rivela manipolativa, egoista e disonesta.
L' assenza di senso critico con il quale le persone comuni giudicano la condotta dei politici mi ricorda tanto la leggerezza con la quale certi credenti giudicano gli stermini raccontati nei testi sacri.
Cosi la politica assume un aspetto religioso, mistico e superstizioso. L' effetto prodotto è fenomenale: si ha la perfetta illusione di non contribuire per nulla ai cambiamenti che avvengono (per via del fatto che in fondo un solo voto cosa cambia? Noi non possiamo farci nulla se i politici sono ladri, dobbiamo solo sperare che vinca quello per cui tifiamo), mentre però tutta la nostra energia è incanalata per l' ascolto e la ricezione di notizie e fatti che riguardano la politica.
In pratica siamo come dei bambini che davanti alla televisione guardano sbalorditi dragon ball... con supereroi che lanciano onde energetiche e compiono imprese epiche.
E noi siamo li impotenti, non possiamo fare nulla. Speriamo vinca Pippo le elezioni cosi le cose cambiano. Ah se vincesse Pippo... risolverebbe tutto questo disastro in quattro e quattr' otto.
Pippo può fare tutto e io sono impotente.
Cosi poi si crea l' illusione che la colpa dei fatti non sia di nessuno. ''Il mio voto conta uno, se anche non avessi votato per Pippo avrebbe vinto e avrebbe aumentato le tasse lo stesso, quel ladro. Pippo ladro ridacci i soldi!''
Si crea quindi l' illusione che la responsabilità morale dell' aver appoggiato e sostenuto un malfattore non sia di nessuno.
E' colpa degli altri. In fondo è stato il popolo a deciderlo, e siccome c'è la libertà la responsabilità delle nostre azioni ricade sugli altri.
Sui politici. Sui poveri. Sugli immigrati, sui gay, sulle lobby della propaganda per Pippo, che rubano sempre.
Ed è incredibile quante gliene perdoniamo e quanto li sopravvalutiamo.
Sembrano veramente dei delinquenti questi politici eppure per noi restano dei supereroi, e se qualcosa va male c'è sempre il diavolo da incolpare.
E' colpa degli USA. E' colpa delle lobby che complottano per promuovere Pippo a imperatore. E' colpa delle scie chimiche. E' colpa delle mezze stagioni che non ci sono più e della tecnologia ma mai... mai assolutamente mia la responsabilità.
Cosi un pò come dei religiosi che si radunano per pregare, i popolani accendono la TV, per fare il tifo per il loro malfattore preferito, che tanto se poi viene eletto e fa un disastro è sempre colpa degli sporchi miscredenti.